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Che cosa fare a Vimercate: guida per turisti

Che cosa fare a Vimercate? Gli ampi spazi verdi del Parco della Cavallera per una passeggiata, le cascine da scoprire, i palazzi antichi da ammirare, un museo cittadino da esplorare e un ponte dalla storia millenaria da attraversare: se decidi di venire qui per una gita in Brianza, non corri certo il rischio di annoiarti.

La città

Città di poco più di 26mila abitanti della provincia di Monza, Vimercate è situata nella Brianza orientale e comprende tre frazioni: Oreno, Ruginello e Velasca.

Nella frazione di Oreno, una volta ogni due anni, va in scena la Sagra della Patata: una delle più conosciute e frequentate sagre in Brianza di settembre.

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Di Vimercate è originario il rapper Emis Killa; qui ha vissuto a lungo anche l’attrice Vittoria Belvedere.

Che cosa fare a Vimercate: i monumenti da vedere

Se ti stai chiedendo che cosa vedere a Vimercate, potresti iniziare la tua gita in città dal… cimitero di Ruginello, il cui ingresso è all’incrocio tra via Diaz e via Indipendenza: qui merita di essere vista la Chiesa di Santa Maria Assunta. Caratterizzata dal tipico aspetto di una chiesa rurale, questo edificio religioso in stile romanico è affiancato da un campanile costruito tra il XVII e il XVIII secolo. Tra gli affreschi visibili all’interno, merita una menzione Lo sposalizio mistico di Santa Caterina.

Uscendo dal cimitero e percorrendo il viale che ti porta in via Diaz, puoi imbatterti nella Morte di Ruginello. Si tratta di un’opera settecentesca composta da due pannelli con scheletri (uno regge una clessidra, l’altro una falce) e quattro pilastri i cui trofei sono rappresentati da teschi. A suggellare la macabra ironia contribuisce il cartiglio con la scritta Hodie mihi, cras tibi: cioè “oggi a me, domani a te”.

Da qui, imbocca via Indipendenza e percorrila fino a giungere in piazza Addolorata: alla tua destra puoi notare il settecentesco Oratorio dell’Addolorata, con una elegante facciata in stile barocco. All’interno, sulle pareti della navata e del presbiterio sono distribuite le tele che raffigurano le Stazioni della Via Crucis.

Superata la chiesa, svolta a sinistra in viale Rimembranza e vai dritto, continuando lungo via Diaz: al civico 17 potrai ammirare la vicino la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo.

Proseguendo la passeggiata in via Diaz, la quarta traversa sulla destra è via General Cantore, dove al civico 7 c’è l’ingresso di Villa Besozzi. Nota anche come Villa Lorenzini, è una dimora settecentesca in stile barocchetto situata in posizione panoramica e circondata da un giardino all’italiana: oggi ospita una residenza assistita per persone anziane.

Alla tua sinistra ti ritrovi la Cappella di San Giacomo e San Cristoforo, la chiesa del borgo di Oldaniga con addossate quelle che un tempo erano le scuderie per i cavalli.

A questo punto continua la tua passeggiata in via Diaz e alla rotonda vai a destra in via Cadorna; supera la rotonda successiva per imboccare via Duca degli Abruzzi e poi gira a destra in via Motta. La quarta traversa sulla destra è via via Donizetti, dove all’incrocio con via Pergolesi sorge la Chiesa del Beato Andrea Carlo Ferrari: un edificio molto particolare, senza campanile, con una cupola al centro e con l’aula liturgica progettata a pianta circolare. Come dire: una chiesa in cui non si può fare a meno di guardarsi in faccia.

Ripreso il tuo percorso lungo via Motta, ti imbatterai sulla tua sinistra, di fronte al civico 56, nella Chiesa di San Maurizio, costruita probabilmente nel XVI secolo. Sopra il portone di ingresso puoi osservare un affresco che raffigura San Maurizio a cavallo, sotto una lunetta finestrata.

Adesso fai marcia indietro, percorri a ritroso un pezzo di via Motta e gira a sinistra in via San Maurizio Palazzina; arriva in fondo (superando il tratto non asfaltato) e gira a sinistra, per incamminarti lungo la strada che affianca la tangenziale. Al primo incrocio prosegui dritto lungo via Lecco e alla rotonda successiva gira a destra in via Rota. La prima strada che trovi sulla destra è via Santa Caterina da Siena, che ti conduce al chiostro del Convento di San Francesco di via San Francesco d’Assisi: ci sono le indicazioni, non puoi sbagliare. Di impianto cinquecentesco, il convento risale alla prima metà del Duecento, e si dice sia stato visitato proprio da San Francesco.

La piazzetta davanti alla chiesina del convento, tra l’altro, è stata scelta come location per una scena di Tutti gli uomini del deficiente, commedia con Gigio Alberti e Claudia Gerini: uno dei tanti film girati in Brianza.

Cosa fare a Vimercate, il convento di San Francesco a Oreno nel film Tutti gli uomini del deficiente
Gigio Alberti in una scena del film Tutti gli uomini del deficiente girata a Oreno

Uscito da via San Francesco d’Assisi, puoi svoltare a destra in via Santa Caterina, e poi ancora a destra in via Gallarati Scotti: al civico 13 sorge Villa Gallarati Scotti, edificio con ampia corte a U che deve le proprie forme neoclassiche all’architetto Simone Cantoni (lo stesso che si occupò, tra l’altro, di Villa Perego a Inverigo). Anche questa è una celebre location cinematografica: la villa, infatti, è apparsa in Tutti gli uomini del deficiente, in Anni 90 parte II (regia di Enrico Oldoini) e in Svitati (regia di Ezio Greggio).

Al margine estremo settentrionale del parco alle spalle della villa c’è il barocco Ninfeo del Nettuno, un edificio con belvedere a terrazza e fontana in cui si può osservare una statua di Nettuno in piedi su un delfino.

Ancora pochi passi e ti ritrovi in via Piave: al civico 8 c’è il Casino di Caccia Borromeo, realizzato nel Trecento con muratura di ciottoli a spina di pesce. Importante è specialmente il ciclo di affreschi di una stanza della torre risalente al 1460 circa, testimonianza fondamentale della pittura di soggetto profano della seconda metà del XV secolo.

Lasciandoti il Casino di Caccia Borromeo sulla destra puoi proseguire lungo via Piave per poi girare a destra in via Lodovica: ti consiglio di spiare, al numero 5, la splendida Cascina Lodovica. Questa dimora colonica in stile lombardo prende il nome dalla nobildonna Lodovica Gallarati Scotti, moglie di Gian Carlo Borromeo: sulla cimasa dell’edificio principale si possono notare ancora oggi proprio gli anelli borromei, simbolo della famiglia.

Ritornato verso l’ingresso al Casino di Caccia Borromeo, puoi vedere la torre campanaria della Chiesa di San Michele Arcangelo: raggiungi largo Gallarati Scotti per ammirarne la facciata. La chiesa fu progettata in stile neoclassico da Giacomo Moraglia (lo stesso architetto del campanile della Chiesa di San Giovanni Battista a Cernusco Lombardone) e costruita negli anni ’50 dell’Ottocento.

Di fronte alla Chiesa di San Michele Arcangelo, al civico 5 di piazza San Michele, ecco Palazzo Foppa, la cui configurazione attuale risale al Settecento: si notano le tre arcate a sesto ribassato del portico. Il cortile del palazzo, per altro, accoglie alcuni reperti archeologici datati all’epoca romana. Anche questa è una tappa obbligata per gli appassionati di turismo cinematografico in Brianza: un’altra delle scene di Tutti gli uomini del deficiente è stata girata proprio all’ingresso del palazzo.

Cosa fare a Vimercate, Palazzo Foppa in Tutti gli uomini del deficiente
Giovanni Esposito in una scena del film Tutti gli uomini del deficiente girata a Oreno davanti a Palazzo Foppa

Comunque, se vuoi scoprire tutti i film girati a Vimercate, ti consiglio di leggere il post qui sotto.

Location cinematografiche in Brianza: i film girati a Vimercate

Se ritorni all’inizio di via Piave, dietro la chiesa, puoi imboccare via Carlo Borromeo: qui al civico 8 vale la pena di soffermarsi di fronte alla deliziosa Corte dei Brina, con le sue alte arcate a tutto tondo. Sotto il portico sono visibili una effigie in bronzo di San Carlo Borromeo su una lapide in marmo e un affresco che raffigura la Vergine circondata da angeli.

Ora torna alla rotonda di via Rota, superala e vai sempre dritto, per poi proseguire lungo via Pinamonte. Giunto in fondo a questa strada, gira a destra in via Mazzini per raggiungere piazza San Lorenzo (sulla tua sinistra): qui c’è il Monastero di San Lorenzo, risalente al Cinquecento. Il portico di ingresso a tre arcate è dei primi anni del XVII secolo, mentre più antico è il chiostro. In passato il monastero è stato usato come edificio industriale, casa privata e locale commerciale, ma mantiene ancora oggi un fascino speciale.

Ancora pochi passi in via Mazzini e ti ritrovi in piazza Santo Stefano, dove puoi ammirare la Chiesa di Santo Stefano, risalente al X secolo almeno nella parte verso la facciata. L’interno a tre navate ospita un altare maggiore disegnato da Leopoldo Pollack (l’architetto di Villa Carcano ad Anzano del Parco). Il grande catino absidale, invece, mostra le Storie della passione di Santo Stefano, affresco realizzato dal pittore bresciano Lattanzio Gambara nel Cinquecento.

Esattamente dietro alla Chiesa di Santo Stefano, c’è piazza Castellana, il cui nome rievoca l’antico castello medievale di cui la stessa chiesa faceva parte. Al civico 12 di piazza Castellana c’è Casa Coiro, edificio medievale con torretta in cui nel 1450 soggiornò Francesco Sforza.

Dalla piazza puoi imboccare via Pierino Colombo e da qui girare nella prima strada a destra, via Crispi: al civico 9 noterai una parete in pietre lavorate che si pensa abbia fatto parte della cinta muraria del castello. Si tratta di Casa Turati, una casa torre medievale del XV secolo che ha ospitato, tra l’altro, il tribunale e le carceri mandamentali.

Proseguendo in via Crispi puoi girare a sinistra in piazza Roma per poi svoltare a destra e raggiungere, così, il Santuario della Beata Vergine del Rosario, che si affaccia su piazza Unità d’Italia. Il santuario fu costruito tra il 1622 e il 1644 sui resti di un battistero medievale di cui sono ancora presenti tracce all’interno. Gli affreschi della cappella del Salvatore cattureranno la tua attenzione al pari dell’altare maggiore, che custodisce la statua della Vergine, risalente al 1609. È del 1759, invece, l’organo con cantoria in stile rococò collocato sulla controfacciata.

Lasciandoti l’ingresso del santuario alle spalle, imbocca via de Castillia e prendi la prima strada a destra, via Ponti, proseguendo poi in via XXV Aprile. Arrivato al civico 22, avrai l’opportunità di ammirare il murale Eirene, dedicato alla dea greca della pace e realizzato con i colori giallo e azzurro, evocativi della bandiera ucraina. La divinità è attorniata dalle muse protettrici delle arti, e in mano ha una cornucopia da cui provengono elementi di serenità e calma. Di fronte, un altro meraviglioso murale dedicato alla parola Peace.

Ritornato davanti al Santuario della Beata Vergine del Rosario, puoi raggiungere il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre e, percorrendo il porticato accanto, arrivare al civico 2/G di piazza Unità d’Italia. Qui, sul muro della biblioteca civica merita di essere visto il murale Off the page della street artist Alice Pasquini, conosciuta in tutto il mondo. L’opera raffigura una ragazza con un libro in mano le cui pagine si perdono nell’aria.

Ritornato al Monumento ai Caduti di piazza Unità d’Italia, volgi lo sguardo a destra per ammirare Palazzo Trotti, sede del municipio: classico esempio di villa di delizia in Brianza, si contraddistingue per una torre quadrangolare tronca dove è collocato il portale che consente l’ingresso al cortile interno. Realizzato tra il XVII e il XVIII secolo, il palazzo ospita affreschi settecenteschi ottimamente conservati e propone le eleganti forme tipiche del barocco lombardo. Alle spalle del palazzo c’è il Parco Trotti, una grande area verde aperta al pubblico (ma l’accesso è da via Vittorio Emanuele II, di fronte al civico 51).

Dall’ingresso di Palazzo Trotti puoi entrare nell’area pedonale di via Papa Giovanni XXIII per poi girare a destra in via Vittorio Emanuele II, dove al civico 51 sorge la settecentesca Villa Sottocasa, circondata da un parco aperto dal pubblico. Al suo interno, a metà dello scalone principale, è presente una statua con l’Apollo del Belvedere che rappresenta una copia del XIX secolo di quella ospitata in Vaticano. Il complesso include anche un maneggio coperto e una limonaia neoclassica, ma nel giardino spicca anche una torretta neogotica.

Villa Sottocasa ospita il Museo del Territorio Vimercatese (abbreviato in MUST), uno dei musei in Brianza più noti: all’interno accoglie reperti archeologici, installazioni interattive, opere d’arte e documenti relativi a feste e avvenimenti storici locali.

Da qui puoi girare a destra in via Emilio Cereda, dove al civico 15 c’è il Convento di San Francesco di Villa Banfi (aperto per visite guidate su appuntamento): fondato nel XIII secolo, ospita alcuni affreschi di età gotica e parti di un ciclo con Storie di Cristo della prima metà del Trecento.

Proprio di fronte, al civico 6A, sorge il vecchio Ospedale Civile di Vimercate: un edificio in stile liberty che potrebbe piacerti se sei un fan dei luoghi abbandonati in Brianza. Ovviamente, tieni conto del fatto che l’area è di proprietà privata e, quindi, l’accesso non è permesso ai soggetti non autorizzati.

Tornando indietro, se prosegui la tua passeggiata in via Vittorio Emanuele II arrivi in piazza Guglielmo Marconi, il centro della vita notturna cittadina: la piazza è stata progettata da Mario Botta, rinomato architetto “papà” anche della Chiesa di San Pietro Apostolo a Merate.

Da qui, prosegui oltre la rotonda in via Milano, poi gira a destra in via Moro e continua lungo via Chiesa; dopo la curva a sinistra, procedi lungo via Brianza per entrare nel parco che trovi alla tua sinistra. Qui, merita di essere visto sulla parete della caserma dei Vigili del Fuoco un lungo murale composto da nove diverse opere, scelte con la supervisione di Emis Killa.

Ritornato verso Villa Sottocasa, dopo averla superata percorri qualche decina di metri fino a incrociare via Cavour: imbocca questa strada per raggiungere, dopo il civico 50, l’Oratorio di Sant’Antonio Abate e i suoi affreschi quattrocenteschi. All’interno della chiesetta puoi ammirare anche la pala d’altare a olio che rappresenta la Madonna Addolorata tra gli angeli; a sinistra in primo piano è riconoscibile proprio Sant’Antonio, con un bastone e un libro aperto ai piedi.

In via Cavour 66, invece, trovi Palazzo Mandelli, residenza dal prospetto neoclassico eretta tra il 1795 e il 1798: se dai un’occhiata alle finestre del pian terreno, noterai nella parte superiore dei mascheroni in pietra, elementi scultorei che rappresentano volti umani.

Pochi passi più in là, al civico 72 di via Cavour, ecco la quattrocentesca Casa Da Nobile, con le sue finestre ad arco acuto.

Continua la tua passeggiata in via Cavour per arrivare alle due torri del Ponte di San Rocco, che attraversa il Molgora : si tratta del solo ponte fortificato medievale non abbattuto in Lombardia.

Da qui puoi prendere via Terraggio Pace e continuare in via Marsala, per poi girare a sinistra in via Garibaldi: al civico 8 ti imbatterai in Villa Casanova, edificio di metà Ottocento in stile neoclassico ricavato da un’ala del Monastero di San Lorenzo. Sulla parete a est, al termine del giardinetto di ingresso, è visibile un affresco della Deposizione dalla croce, circondato da tondi che raffigurano i segni della Passione di Cristo.

Esattamente di fronte, in via Garibaldi 17, si trova Villa Visconti Gargantini Piatti, progettata da Leopoldo Pollack. Caratterizzata da una corte aperta che si affaccia direttamente sulla strada, forma con Villa Casanova una sorta di piazza. Tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso è stata prima Casa del Fascio e subito dopo Casa del Popolo.

Continuando a passeggiare lungo via Garibaldi, procedi in via del Torchio e poi da qui gira a destra in via Carducci: al civico 9 c’è Palazzo Carcassola, riconoscibile per la sua facciata curvilinea e la cancellata barocca. La dimora nel 1855 fu impiegata come ricovero per i colerosi: ecco perché oggi quest’area è conosciuta come Lazzaretto.

Che cosa fare a Vimercate: gli itinerari naturalistici

Nel caso in cui tu voglia scoprire che cosa fare a Vimercate in un week-end primaverile, i sentieri del Parco Agricolo Nord Est sono ciò che fa per te.

Sul sentiero 3, per esempio, puoi incontrare un maestoso albero di gelso tra la Risciada e Ruginello: per raggiungerlo, devi imboccare via Villanova e prendere la stradina sulla destra dopo via Monte Rosa.

Merita di essere visto, tra l’altro, il Ponte del Montalino, che attraversa il Molgora in località San Maurizio: per raggiungerlo puoi partire dallo sterrato all’incrocio tra via Pergolesi e via Montalino.

L’itinerario passa anche attraverso il nucleo rurale di Ruginello (tra via Monte Nero e via Indipendenza) e di fronte all’Oratorio dell’Addolorata (in piazza Addolorata): si tratta di un edificio religioso in stile barocco risalente al Settecento.

Il sentiero 4 collega Vimercate con Agrate Brianza passando per Burago di Molgora: puoi affrontarlo sia a piedi che in bici, vista la piena fruibilità delle strade campestri e di quelle asfaltate (quasi sempre protette).

Per accedere a questo sentiero puoi imboccare via Santa Maria Molgora: da qui puoi raggiungere Villa Meli Lupi di Soragna, al confine con Burago di Molgora. La residenza, di impianto cinquecentesco, fu costruita nel luogo in cui in precedenza sorgeva un convento e ospizio riservato ai pellegrini. Sempre lungo via Santa Maria Molgora (ma andando verso il centro di Vimercate, di fronte al civico 60) c’è Cascina San Paolo.

Infine, da via Galbussera puoi incamminarti nel tratto di connessione tra il sentiero 3 e il sentiero 4: un’oasi urbana che collega il centro della città con i sentieri del Parco Agricolo Nord Est. Da qui puoi osservare le fioriture del sottobosco e un’ansa del torrente.

Per sapere che cosa vedere a Vimercate in mezzo alla natura puoi sfruttare anche i percorsi del Parco della Cavallera, a suo volta compreso nel Parco Agricolo Nord Est.

Il sentiero 1, in particolare, è l’Anello del Roccolo: si sviluppa tra Oreno e Velasca lungo un percorso di circa 6 chilometri. Puoi accedere a questo itinerario dall’incrocio tra via Santa Rita e via Santa Caterina.

Lungo il sentiero ti imbatterai nel Ponte del Tronino, un manufatto costruito alla fine del XVII secolo per volere del Conte Giovanni Battista Scotti allo scopo di incanalare nel parco di Villa Gallarati Scotti l’acqua della roggia Scotti.

Il percorso prosegue verso il Roccolo, che puoi raggiungere da via Lodovica: subito prima del cartello che segna il confine con Arcore c’è una stradina sulla destra da imboccare. Il Roccolo di Velasca risale alla metà del XIX secolo: si tratta di un’architettura vegetale creata a scopo venatorio e rimasta in attività fino al 1950.

Nei pressi di via Arcore, invece, ti consiglio di fermarti ad ammirare le fioriture dei fiordalisi e dei papaveri.

Il sentiero 2 permette di compiere il giro della Cavallera, tra Vimercate e Arcore: partendo da Oreno puoi visitare la Cascina Cavallera. Ti suggerisco di accedere al percorso da via Tagliamento, in corrispondenza dell’incrocio con via Einaudi.

Per scoprire la Cascina Cavallera, invece, devi recarti all’incrocio tra la Strada Comunale della Santa e la Strada Comunale Cascina Pignone. La cascina fu eretta nel lontano 1591 e ampliata nel 1857 su iniziativa del duca Tommaso Gallarati Scotti. L’edificio presenta un suggestivo portale a timpano ricurvo e un portico con tre campate centrali valorizzate da un doppio ordine di archi.

Il sentiero 3, denominato Anello delle Cascine, collega Vimercate con Villasanta e Concorezzo: si sviluppa quasi interamente su strade bianche, ed è ideale soprattutto per le mountain bike. Insomma, se sei un appassionato di cicloturismo in Brianza, non perdere questa destinazione. Puoi imboccare questo sentiero dall’incrocio tra via Oreno e Cascina Foppa.

Dove mangiare a Vimercate

Tra i tanti locali dove mangiare a Vimercate spicca l’Osteria Robebuone di via Carlo Borromeo 5: qui vengono proposti gli gnocchi di Oreno, preparati con la patata biancona coltivata in loco. Il locale è aperto dal martedì al sabato a cena e la domenica a pranzo.

Bruschette di salsiccia cruda e polenta sono alcune delle specialità de L’angolo del Moriano, in via Carlo Galbussera 30: si tratta di uno dei migliori ristoranti a Vimercate, ma soprattutto di uno dei locali dove mangiare le lumache in Brianza.

Vico Mercati, in piazza Castellana 12, è il ristorante di Vimercate che ti consente di gustare la tagliata di diaframma, 20 diversi tipi di pesce crudo e la crema inglese alla lavanda: è aperto a cena dal martedì al sabato e a pranzo dal martedì al venerdì e la domenica.

Se cerchi un posto dove mangiare hamburger in Brianza, in piazza Guglielmo Marconi c’è il Marienplatz, che è anche il regno delle specialità tedesche (wurstel, strudel e birra).

Quando desideri vivere l’esperienza di un’osteria a Vimercate puoi andare da Nonno Cet, in via Piave 4 a Oreno: è aperta a pranzo dal lunedì al giovedì e a cena dal lunedì al sabato. La cucina abbina i piatti della tradizione lombarda a numerose pietanze del Veneto.

Per assaporare sushi all you can eat in Brianza, alle Torri Bianche trovi Sushiko, aperto tutti i giorni a pranzo e a cena, con più di 120 piatti, anche take away. L’indirizzo da impostare sul navigatore è via Torri Bianche 16.

In via Torri Bianche 1 c’è anche Pollicino, che il mercoledì sera propone la formula all you can eat con gnocco fritto al prezzo di 10 euro, coperto e bevande esclusi; il venerdì, invece, c’è l’all you can eat con grigliata e polenta taragna, a 11.90 euro.

In via Torri Bianche 3/D c’è il Mio Sushi Living, un apprezzato ristorante di cucina giapponese in Brianza: è aperto tutti i giorni a cena e dal lunedì al giovedì a pranzo. A proposito, se finisci di pranzare prima delle 13 hai diritto a uno sconto del 20%.

Vuoi sperimentare un giro pizza in Brianza? In via Risorgimento 32 c’è Pizza Club No Limits (chiuso il lunedì), con oltre 200 tipi di pizza diversi e menù fisso a partire da 13 euro.

Nel novero delle pizzerie di Vimercate c’è anche Pomodoro & Basilico, in via Burago 28: il menù comprende, tra l’altro, panzerotti e arancini fritti, hamburger vegano e frittura di paranza.

Un’altra ottima pizzeria a Vimercate è Rise Live Bistrot, la cui specialità è la marghefritta: ma qui puoi assaggiare anche la pizza ripiena di pulled pork e quella con pistacchi di Bronte, stracciatella e prosciutto. Il locale si trova in via Manin 2 ed è aperto a pranzo dal martedì alla domenica e a cena dal martedì al sabato.

Come arrivare a Vimercate

Come arrivare a Vimercate in auto? Provenendo da Milano, puoi percorrere la Tangenziale Est in direzione Usmate Velate; se provieni dall’autostrada A4, devi uscire al casello di Agrate (e poi imboccare la tangenziale).

A Vimercate non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Vimercate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Arcore, servita dalla linea suburbana di Milano S8 e collegata, tra l’altro, con Monza, Carnate, Osnago, Cernusco Lombardone, Olgiate Molgora e Airuno.

Per arrivare a Vimercate in autobus, dalla stazione della metropolitana di Milano di Cologno Nord (linea verde) puoi salire sui mezzi della linea Z322, che passa anche da Bellusco, Sulbiate, Mezzago, Busnago, Burago di Molgora, Ornago, Roncello e Cornate d’Adda. I bus Z323, invece, collegano la città con Brugherio, Concorezzo e la fermata della metro di Cologno Nord. Per raggiungere Vimercate puoi sfruttare anche la linea Z307, che ferma ad Agrate Brianza, Burago di Molgora e Cologno, o la Z312, che passa da Burago di Molgora, Ornago, Cavenago di Brianza, Cambiago e Gessate (capolinea della linea verde della metropolitana di Milano). Il percorso degli autobus Z318 prevede tappe a Carnate e Usmate Velate; quello degli autobus Z317 passa da Lesmo, Correzzana, Casatenovo, Camparada e Arcore. Ancora, la linea Z321 ti permette di arrivare in città se parti da Monza, Concorezzo, Agrate Brianza, Burago di Molgora, Bellusco, Sulbiate, Mezzago, Ornago, Roncello, Cornate d’Adda, Busnago o Trezzo. I bus Z320 collegano Vimercate con Arcore e Villasanta, a differenza della linea Z319 che passa per Aicurzio, Bernareggio e Ronco Briantino. La linea Z315 connette Vimercate con Burago di Molgora, Agrate Brianza, Caponago e Gorgonzola, alla fermata della linea verde della metro di Milano. Infine, i bus D70 ti consentono di giungere a Vimercate se parti da Bernareggio, Verderio, Paderno d’Adda, Robbiate, Imbersago o Calco.






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