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Cascina Sant'Ambrogio a Carugo

Cascina Sant’Ambrogio a Carugo

Cascina Sant’Ambrogio a Carugo è una delle cascine più belle di tutta la Brianza. Immersa nel verde del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, a pochi passi dalla Fontana del Guercio, ha una storia antica e curiosa. Se vuoi conoscere questa sorprendente location, non devi far altro che leggere il resto di questo post.

Cascina Sant’Ambrogio a Carugo: la storia

Nel XVIII secolo, la Cascina Sant’Ambrogio era una masseria di proprietà di Diego Martinez. La masseria non era altro che un’azienda rurale guidata – in virtù di un contratto di colonia parziaria – da un massaro. Quest’ultimo doveva ai proprietari un tributo, che poteva essere erogato in natura o sotto forma di prestazioni personali.

Carugo, Cascina Sant'Ambrogio
Uno dei tanti dettagli suggestivi della cascina

La nobile famiglia Martinez, residente a Milano ma di origini spagnole, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento cedette il complesso alla famiglia Benvenuti.

Fino a questo periodo, la cascina aveva mantenuto le caratteristiche della masseria. Nel Novecento, però, il sistema agricolo di un tempo si esaurì gradualmente. In paese, infatti, avevano iniziato a sorgere le prime manifatture tessili, che per la filatura della lana necessitavano manodopera domestica. I contadini, inoltre, furono sempre più impegnati nell’allevamento dei bachi da seta, mentre cominciavano a comparire le prime botteghe artigianali.

Cascina Sant'Ambrogio a Carugo
Cascina Sant’Ambrogio

Pertanto nella prima metà del Novecento Cascina Sant’Ambrogio – così come le altre case rurali di Carugo – vedeva coesistere da un lato il lavoro nei campi (a conduzione familiare) e dall’altro lato la bachicoltura. Si diffondeva sempre di più, inoltre, la lavorazione dell’intarsio e dell’intaglio, che trovò un apprezzato esponente in Matteo Consonni.

La scuola bottega di Consonni si trovava a nord del caseggiato, e negli anni accolse numerosi garzoni che ebbero modo di imparare i rudimenti della lavorazione del legno. Qui giungevano – a bordo di carretti trainati da cavalli – i falegnami provenienti dai dintorni e dai paesi vicini, che portavano i pezzi di legno destinati a essere lavorati.

Carugo, Cascina Sant'Ambrogio
Cascina Sant’Ambrogio e la cappella dedicata al santo

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Come viene spiegato sul pannello informativo situato accanto alla cascina, nel corso del Novecento altre famiglie si sono succedute come proprietarie della cascina: gli Sforza, i Decio, i Negroni e, infine, i Teruzzi.

La storia di Cascina Sant'Ambrogio
Il pannello che racconta la storia della cascina

Nella prima metà del Novecento la cascina comprendeva un fabbricato in cui vivevano i coloni e un altro dedicato al ricovero degli animali e al deposito del foraggio, con le stalle e i fienili. Inoltre (come racconta il sito web dell’Associazione Museo nel 900 di Carugo) erano presenti:

  • un forno per la cottura del pane;
  • uno stagno destinato all’approvvigionamento idrico degli animali;
  • un pozzo per l’acqua potabile;
  • letamai, pollai, conigliere e porcili.

Cascina Sant’Ambrogio a Carugo: com’è oggi

Attualmente Cascina Sant’Ambrogio è uno splendido complesso circondato dal verde incontaminato del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, tra Carugo e Pozzolo.

Cascina Sant'Ambrogio a Carugo
La cappella di Cascina Sant’Ambrogio

Una cappella di recente costruzione custodisce un altorilievo in legno di rovere che rappresenta ad altezza naturale Sant’Ambrogio. L’opera fu scolpita da Vitale Regola e dipinta, nel 1892, dal pittore Nardini su richiesta di Giovanni Teruzzi.

La cappella Sant'Ambrogio a Carugo
Un’altra immagine della cappella

Cascina Sant’Ambrogio a Carugo: come arrivare

Cascina Sant’Ambrogio a Carugo si trova in via Cascina Sant’Ambrogio.

Fontana del Guercio: Cascina Sant'Ambrogio
La strada che ti porta alla cascina

Se desideri raggiungerla e hai in mente di arrivare a Carugo in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via XXV Aprile. Da qui, lasciati la scuola alla tua destra e procedi lungo via XXV Aprile, proseguendo poi in via Diaz. Vai sempre dritto fino a quando non arrivi al bivio tra via Fontana del Guerc e la strada per Cascina Sant’Ambrogio; imboccando quest’ultima arriverai a destinazione.

Via Fontana del Guerc
Ecco il bivio di cui ti ho parlato: tu devi seguire, ovviamente, per Cascina Sant’Ambrogio

Preferisci arrivare a Carugo in treno? Allora puoi fare riferimento alla stazione di Carugo Giussano. Uscito dalla stazione, allo stop vai a sinistra in via Toti e percorri questa strada fino in fondo, per poi girare a destra in via Garibaldi. Quindi svolta a sinistra in via Roma, prosegui in via Sirtori e quindi in via Diaz. Andando sempre dritto, superato il sottopassaggio raggiungerai il bivio tra via Fontana del Guerc e la strada per Cascina Sant’Ambrogio; imbocca quest’ultima e arriverai a destinazione.

La salita per Cascina Sant'Ambrogio
La salita che porta verso Cascina Sant’Ambrogio

Infine, nel caso in cui tu decida di arrivare a Carugo in autobus, puoi utilizzare la linea C45, scendendo alla fermata piazza Municipio. Da qui, lasciandoti i numeri civici pari alla tua sinistra, incamminati lungo via Cadorna e prosegui in via Garibaldi, per poi girare a sinistra in via Roma. Vai dritto continuando lungo via Sirtori, e poi tieni la destra per prendere via Diaz. Continua sempre dritto; dopo il sottopassaggio, procedi fino al bivio tra via Fontana del Guerc e la strada per Cascina Sant’Ambrogio; imboccando quest’ultima potrai giungere a destinazione.

Cartelli per la cascina di Carugo
Sul tracciato non mancano i cartelli che ti aiutano a raggiungere la cascina

Ricorda che la cascina è di proprietà privata: sii sempre rispettoso dei luoghi e della quiete altrui 🙂

Cascina a Carugo
La cascina e la cappella intitolata a Sant’Ambrogio

Che cosa vedere a Carugo

Cascina Sant’Ambrogio è solo una delle tante location che meritano di essere scoperte in paese. Vuoi sapere quali sono le altre? Leggi il post qui sotto, che ti suggerisce non solo che cosa vedere a Carugo, ma anche in quali locali puoi fermarti a pranzo o a cena.






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