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La vista dal ponte di Agliate

Passeggiata sul Lambro da Carate a Giussano

Ti piacerebbe regalarti una passeggiata lungo il Lambro non troppo impegnativa? Il percorso tra Carate Brianza e Giussano fa al caso tuo, offrendoti scorci spettacolari e panorami sorprendenti. In questo articolo ti fornisco tutte le indicazioni utili per scoprirlo; e se hai in mente di affrontarlo in bici, troverai informazioni preziose e consigli da ricordare!

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Il sentiero lungo il Lambro tra Carate Brianza e Giussano può essere affrontato a piedi con relativa facilità, mentre si rivela un po’ più impegnativo per chi è in bici, specialmente in alcuni punti.

Nelle prossime righe, comunque, ti segnalo tutte le zone più critiche, dove conviene scendere dalla sella e portare la bici a mano.

Prima di iniziare, però, ci tengo a segnalarti che questo percorso non è interamente pedonale: comprende anche alcuni tratti su strada asfaltata, dove ti potresti ritrovare fianco a fianco con le auto. Massima attenzione, quindi!

Passeggiata sul Lambro: Carate Brianza

Il punto di partenza per la tua passeggiata sul Lambro è in via Leonardo da Vinci a Carate Brianza.

Passeggiata sul Lambro a Carate
La vista sul Lambro da via Leonardo da Vinci a Carate

Se arrivi qui in auto, puoi lasciare la macchina proprio in via Leonardo da Vinci, nei parcheggi che trovi poco prima del Ponte di Realdino.

I parcheggi del Ponte di Realdino
I parcheggi sotto il Ponte di Realdino

Alla tua sinistra, dall’altra parte del fiume, puoi osservare l’edificio dell’ex Filatoio Krumm. La famiglia Krumm, proveniente dall’Alto Milanese, aveva origini tedesche: il capostipite Eraldo Krumm senior era nato a Wittenberg, ma in gioventù si era trasferito a Legnano, dove aveva lavorato prima come fabbro e poi in una filatura di cotone. Oltre a quella di Carate, i Krumm aprirono filature a Castellanza, Legnano e Busto Arsizio.

Il filatoio Krumm a Carate Brianza
L’edificio dell’ex filatoio Krumm

Qui fino a qualche anno fa era presente un ponticello in ferro che univa via Leonardo da Vinci all’opificio La Ligure e che gli operai utilizzavano per raggiungere la fabbrica.

Carate, passeggiata sul Lambro
Il punto in cui fino a pochi anni fa era presente un ponticello che permetteva di scavalcare il fiume

A questo punto passi sotto il Ponte di Realdino. Inaugurato il 3 settembre del 1908, il ponte è lungo 140 metri; fu progettato dall’ingegner Ferdinando Leonardi e realizzato in cemento armato dalla Ditta Fratelli Vender ed Ing. Leonardi & C. In origine si era pensato di costruirlo in ferro, ma tale ipotesi venne accantonata perché, anche se inizialmente avrebbe comportato una spesa minore, sarebbe costata di più in seguito per le verniciature e la manutenzione. All’epoca in cui fu eretto, il Ponte di Realdino era una delle opere in cemento armato più importanti del nostro Paese, non solo per la lunghezza, ma anche per l’altezza del piano stradale rispetto al fiume.

Carate Brianza, il Ponte di Realdino
Il Ponte di Realdino

Arrivi, quindi, tra le case di Realdino, borgo in cui sin dal Medio Evo esistevano mulini che per funzionare sfruttavano le acque del Lambro.

Realdino
Il borgo di Realdino

Questa è la zona delle Grotte di Realdino, rocce sedimentarie da cui esce acqua potabile. Come ha scritto Domenico Flavio Ronzoni nel libro Carate Brianza alle radici del presente, un tempo era diffuso il detto “a Realdino si visita l’acqua e si beve il vino”, vista la presenza di locande nei dintorni che erano tappa obbligata per i gitanti.

Le Grotte di Realdino
La zona delle Grotte di Realdino

Dopo un breve e ripido tratto in salita, giungi a un bivio: tu devi proseguire verso destra.

Passeggiata sul Lambro a Carate Brianza
Qui devi andare a destra

Dopo poco ti imbatti in una ulteriore diramazione del sentiero: anche qui devi rimanere sulla destra.

La ciclopedonale del Lambro a Carate Brianza
Anche in questo caso tieni la destra

Il percorso alterna tratti all’ombra e tratti più esposti al sole: in questa parte è facilmente fruibile anche in bici.

Sentiero sul Lambro a Carate
L’ampia sede del sentiero

C’è qualche saliscendi, ma niente di proibitivo.

Carate, il sentiero sul Lambro
Saliscendi lungo il sentiero che costeggia il Lambro

In breve raggiungi l’area del cosiddetto Gorgone: un soprannome che deriva dai profondi (e pericolosi) gorghi creati dal Lambro che gira a destra battendo contro la roccia proprio sotto la chiesa di Costa. In passato qui i caratesi più coraggiosi erano soliti sfidare il fiume in un punto in cui era molto profondo. Nel tempo, però, il Lambro ha mietuto diverse vittime tra i nuotatori meno esperti.

Il Gorgone del Lambro
Uno degli scorci più suggestivi che si possono ammirare dalla zona del Gorgone

A destra, una micro area umida, creata per il progetto Saltafrog finalizzato al ripristino dei sistemi forestali perifluviali, con l’intento di potenziare la rete ecologica del bacino del Lambro.

Stagno sul Lambro a Carate Brianza
La piccola area umida alla tua destra

Borgo San Dazio e Agliate

Proseguendo noterai alla tua destra, oltre il campo da calcio, la Conca di Agliate, area verde che fino agli anni Sessanta era chiamata “al Gorgone”. La valle è modellata da una roggia soprannominata “roggia dei sette colli” perché raccoglie, appunto, le acque di sette colli: la Rovella, la Boffalora, la Cassinetta, il Beldosso, la Costa, il Simunt e Zoccorino.

Giunto su strada asfaltata, devi andare a sinistra, in via Borgo San Dazio.

Via Borgo San Dazio a Carate
Via Borgo San Dazio

Arrivi nella zona di Borgo San Dazio, un tempo conosciuta come “Bourg di occh”.

Carate, Borgo San Dazio
Vista sul Lambro da Borgo San Dazio

In passato qui erano presenti frantoi con ruote in granito o ceppo destinati alla produzione di olio, ma anche diversi mulini che lavoravano la segale, l’orzo, il grano e il mais per ricavarne farine. Ora, però, non ne rimane traccia, se non nell’odonimo di via ai Molini.

Il Lambro a Borgo San Dazio
Un altro sguardo sul Lambro da Borgo San Dazio

Segui la strada e vai sempre dritto: dopo essere passato sotto un’abitazione, sbucherai in via Cavour.

Carate Brianza, Borgo San Dazio
Vai sempre dritto, percorrendo via Borgo San Dazio

Se vuoi concederti una deviazione, andando a destra ti basta percorrere pochi metri per ammirare la Basilica di Agliate. Nel post qui sotto, te ne parlo in maniera approfondita.

Volendo proseguire la tua passeggiata sul Lambro, invece, all’incrocio tra via Borgo San Dazio e via Cavour devi svoltare a sinistra, dirigendoti verso il ponte di Agliate.

La vista dal ponte di Agliate
La vista dal ponte di Agliate

Alla tua destra noti una riproduzione di una mappa della Pieve di Agliate del XVI secolo. La pieve esisteva già nell’VII secolo, anche se la prima traccia documentaria che la cita risale al 1064: parla dei possedimenti della chiesa di sancti Petri de Aliate. In tutto la pieve comprendeva 23 chiese, tra cui quelle di Tregasio, Renate, Briosco e Veduggio.

La mappa della pieve di Agliate
La riproduzione della mappa della pieve di Agliate

Passeggiata sul Lambro: Verano Brianza

Dopo il ponte, devi girare a destra in via Mulino Ponte.

Via dei Mulini a Verano Brianza
Via Mulino Ponte

Dopo alcune decine di metri, alla tua destra trovi un punto panoramico, dove puoi concederti una pausa.

Il Lambro a Verano Brianza
La vista sul fiume

A questo punto, per proseguire hai due alternative:

  • proseguire lungo via dei Mulini, su strada asfaltata, superando il Molino Bistorgio per poi ammirare il Pratone, una magnifica area verde alla tua destra;
  • imboccare la salita che vedi alla tua sinistra.
Verano Brianza, passeggiata sul Lambro
La salita che porta verso la chiesa parrocchiale di Verano

Questo sentiero in salita è piuttosto impegnativo se sei in bici, anche perché si conclude con una scalinata: qui non puoi fare altro che sollevare la bici e salire i gradini tenendola in mano.

La scalinata di Verano Brianza
La scalinata che porta verso il centro di Verano Brianza

Arrivato in cima, alla tua destra puoi ammirare la Chiesa Vecchia di Verano Brianza: è la Chiesa della Madonna di Caravaggio, che fino agli anni ’40 del secolo scorso è stata anche la parrocchiale del paese. Accanto c’è la grotta della Madonna di Lourdes, realizzata nel 1958 in occasione del centenario delle apparizioni avute da Bernadette Soubirous. Dietro la chiesa, invece, c’è il belvedere di Verano.

Verano, la Chiesa Vecchia
La Chiesa Vecchia di Verano

Dall’altra parte della strada, c’è l’attuale chiesa parrocchiale: è la Chiesa dei Santi Nazaro e Celso. Progettata da Ottavio Cabiati, fu costruita tra gli anni ’30 e gli anni ’40 del secolo scorso, ed è impreziosita dalle vetrate realizzate da Luisa Marzatico.

Verano Brianza, la chiesa parrocchiale
La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso

In questo tratto purtroppo non ci sono cartelli che ti segnalino come proseguire. Dunque, leggi attentamente le mie indicazioni: prosegui sulla strada asfaltata lasciandoti la Chiesa Vecchia alla tua destra. Dopo il marciapiede alberato, continua tenendo il cimitero sulla destra e prosegui lungo viale Rimembranze.

Il sentiero ecologico I Bocia

Al termine di questa strada, c’è il sentiero ecologico I Bocia, curato dall’associazione alpinistica locale.

Sentiero ecologico I Bocia
Il cartello che segnala l’inizio del sentiero ecologico

Lungo il percorso, che si sviluppa per circa 700 metri, trovi panchine perfette per una pausa ristoratrice. Approfittane per goderti il panorama!

Il sentiero I Bocia a Verano Brianza
Vista panoramica dal sentiero

Il sentiero è in discesa, e davvero piacevole.

Verano Brianza, il sentiero I Bocia
La comoda discesa del sentiero

Al termine del sentiero ecologico, superata la sbarra, devi svoltare a destra.

Il sentiero I Bocia a Verano
Dopo la sbarra, a destra

Percorri la strada asfaltata e, all’incrocio, gira a sinistra in via dei Mulini.

Passeggiata sul Lambro a Verano Brianza
Lì in fondo, gira a sinistra

Saresti arrivato in questo punto anche se, invece di salire verso il centro di Verano, avessi proseguito lungo il percorso che affianca il Pratone.

Pista ciclabile a Verano Brianza
Qui la strada è affiancata anche da una pista ciclabile

I cartelli ti confermano che sei sulla strada giusta.

I cartelli delle Vie del Parco
Direzione Briosco!

In corrispondenza della zona di Molino Filo, la pista ciclabile abbandona la strada asfaltata deviando verso destra… ma è una variante di poche decine di metri.

Verano, Molino Filo
Il complesso di Molino Filo

Ne vale comunque la pena per scoprire una piccola oasi di pace, con il Lambro che scorre alla tua destra.

Verano Brianza, Molino Filo
La pista ciclabile in zona Molino Filo; il nome deriva dall’antica presenza di una filanda

Passeggiata sul Lambro: Giussano

Ritornato sulla strada asfaltata, vai sempre dritto; supererai la Trattoria Bjrot e arriverai, così, nel territorio di Giussano. Al termine della strada, per proseguire lungo il percorso previsto dovresti andare a sinistra.

Passeggiata sul Lambro a Giussano
Il percorso prosegue a sinistra, ma prima…

Prima, però, ti consiglio di concederti una breve deviazione sulla destra, seguendo il sentierino accanto alla recinzione dell’azienda Lamplast.

Lamplast a Giussano
Dove porterà questo sentiero?

È l’occasione per vedere il Lambro un’altra volta da vicino.

Il fiume Lambro a Giussano
Qui il Lambro segna il confine tra Giussano e Briosco

Presta attenzione, perché il sentiero è abbastanza stretto.

Giussano: Lamplast
A sinistra, l’azienda Lamplast; a destra, il Lambro

Ed ecco una passerella che, scavalcando il fiume, ti permette di addentrarti nei boschi di Briosco, raggiungendo la località Battarello: è il ponte dei Prìnzec.

La passerella sul Lambro a Giussano
Il ponte dei Prìnzec

La passerella è accessibile e non ci sono cartelli di divieto. Onestamente, però, non ti consiglio di attraversarla.

Il ponte sul Lambro a Giussano
Il cancello è aperto

A questo punto puoi tornare indietro e riprendere la tua strada.

Giussano, la passerella sul Lambro
Un altro sguardo alla passerella, e poi si torna indietro

La vista sul Lambro è suggestiva anche da questa prospettiva.

Giussano, il fiume Lambro
Il Lambro accanto alla Lamplast

A questo punto puoi imboccare la salita verso i boschi di Giussano: i cartelli ti suggeriscono che sei sulla strada giusta.

Le Vie del Parco: cartelli
Si prosegue in direzione Briosco

In questo tratto il percorso è quasi completamente immerso nella vegetazione, a parte rari tratti esposti al sole.

Giussano, passeggiata sul Lambro
Uno dei pochi tratti esposti al sole

Alla tua destra, il Lambro.

Il Lambro a Giussano
Il Lambro tra Giussano e Briosco

Noterai anche il Ponte del Meneghin, che collega la sponda di Giussano con quella di Briosco.

Il Ponte del Meneghin
Il Ponte del Meneghin

Il ponte, però, non è percorribile: l’ingresso è chiuso.

Il Ponte del Meneghin a Giussano
L’ingresso chiuso del Ponte del Meneghin

Continuando la tua passeggiata sul Lambro, arriverai a un punto in cui il percorso si allontana dal fiume per salire tra i boschi. La pendenza in alcuni tratti è molto ripida, impegnativa per chi è a piedi e quasi proibitiva per chi è in bici: insomma, ti tocca scendere dalla sella e prepararti a faticare un po’. Al termine della salita, trovi un cartello che ti spiega come continuare: se vai a destra, prosegui verso Briosco e la Brianza comasca; andando a sinistra, invece, raggiungi la zona delle cascine di Giussano e il Laghetto.

I boschi di Giussano
Un cartello semplice ma efficace

Scegliendo la seconda opzione, la prima cascina che incontri è Cascina Rebecca. Da qui, attraversando il ponte sulla superstrada e poi svoltando a sinistra, arriverai in breve al Laghetto di Giussano, dove potrai concederti una meritata sosta.

Giussano: Cascina Rebecca
Cascina Rebecca





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