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Cosa fare a Imbersago, il fiume Adda

Che cosa fare a Imbersago: guida per turisti

Che cosa fare a Imbersago? Bagnata dal fiume Adda, questa località della Brianza lecchese è una meta consigliata per piacevoli passeggiate vicino a Milano: qui, tra l’altro, puoi salire a bordo di una fedele riproduzione di un traghetto inventato da Leonardo da Vinci, ma anche raggiungere un santuario che spesso veniva visitato da Papa Roncalli.

La città

Comune di poco più di 2mila abitanti della Brianza lecchese, Imbersago fa parte del territorio del Meratese ed è immerso nel Parco dell’Adda Nord.

Qui è stato girato, negli anni ’60, il film di Ermanno Olmi E venne un uomo, incentrato su Papa Giovanni XXIII.

E a proposito di film girati in Brianza, a Imbersago sorge Villa Moratti (si trova in via Angelo Moratti 52), che compare nella commedia Come ti rapisco il pupo, con protagonisti Teo Teocoli, Massimo Boldi e Franca Valeri.

Villa Moratti a Imbersago in Come ti rapisco il pupo
Villa Moratti in una scena del film Come ti rapisco il pupo

La villa è la residenza dell’ex patron dell’Inter Massimo Moratti.

Sempre rimanendo in tema di cineturismo in Brianza, Imbersago appare anche nel film del 2014 Il ricco, il povero e il maggiordomo, con protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo.

Che cosa fare a Imbersago: i monumenti da vedere

Che cosa vedere a Imbersago? Potresti iniziare il tuo tour del paese dalla zona del borgo antico: all’incrocio tra via Garavesa e via Lina Castelbarco trovi il lavatoio di Garavesa, che gli abitanti del posto chiamano semplicemente “fontana”. Realizzato nell’Ottocento, era originariamente composto da sei vasche e circondato da colonne in pietra.

Lasciandoti il lavatoio sulla destra e camminando lungo via Lina Castelbarco, arrivi in piazza Garibaldi. Qui sorge la Chiesa di San Paolo, l’edificio religioso più antico del paese (fu costruita tra il 1600 e il 1608); contraddistinta da una sola navata, accoglie al proprio interno vari dipinti secenteschi.

Sulla piazza si affaccia Villa Albini, dimora storica in cui pernottarono Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini nel 1848 in ritirata dalla battaglia di Custoza: c’è anche una lapide in marmo che ricorda l’evento.

Piazza Garibaldi accoglie anche una fontana, il Monumento ai Caduti e una torre in pietra risalente al XIV o XV secolo che in passato veniva usata come vedetta. Qui si svolge, ogni terza domenica del mese da marzo a novembre, un famoso mercatino dell’antiquariato.

Superata la piazza puoi imboccare via Cantù: sulla tua sinistra, al civico 21 trovi l’ingresso di Villa Castelbarco Pindemonte Rezzonico. La villa – che non è visibile dall’esterno – fu abitata in origine dai Simonetta, calabresi giunti a Milano nel Duecento. I Castelbarco arrivarono a Imbersago nel XVII secolo, e acquisirono la villa grazie al matrimonio tra la figlia del conte Antonio Simonetta e il conte Cesare Castelbarco.

Prosegui la tua passeggiata fino alla fine di via Cantù, poi gira a sinistra in via Lecco. Supera la rotonda e raggiungi il civico 6: di fronte a te troverai la scalinata che ti conduce all’ingresso del Santuario della Madonna del Bosco. Costruito intorno alla metà del XVII secolo, l’edificio è affiancato da un campanile risalente all’Ottocento che in cima presenta una statua della Madonna in bronzo dorato. Il santuario custodisce la camera del Beato Cardinal Ildefonso Schuster, e fu oggetto di diversi pellegrinaggi da parte di Angelo Giuseppe Roncalli (il futuro papa Giovanni XXIII): una statua in bronzo che ritrae proprio papa Roncalli si trova in cima alla Scala Santa. A proposito: se vuoi percorrerla tutta, preparati a salire 349 gradini.

Dal santuario, lasciandoti la scalinata sulla sinistra, procedi lungo via Madonna del Bosco e imbocca la prima strada sulla destra, via dei Caduti. Percorrendola, arriverai in piazza San Marcellino 1: qui sorge la Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro. Di origine seicentesca, fu riprogettata in stile neoclassico da Luigi Canonica (il “papà” del Foro Buonaparte e dell’Arena di Milano), all’epoca appena venticinquenne: l’edificio si caratterizza per una struttura a singola navata con due cappelle sui lati.

Di fronte a te vedi il cosiddetto Tombone, cappella che conserva le ossa delle vittime della peste: lasciatelo sulla sinistra e prendi via Lamperti fino ad arrivare all’Edicola di San Marcellino, risalente al XVII secolo. Il santo è raffigurato con la palma del martirio da una parte e il libro sacro aperto dall’altra

A destra dell’edicola c’è un sentiero che ti conduce alla Torre Lamperti (o Torre Bellavista). Contraddistinta da una merlatura di fattura ghibellina, fu realizzata nel Trecento: grazie alla sua ubicazione strategica, in passato consentiva di controllare il territorio al di là del fiume Adda e il Meratese. Meritano di essere notati lo stemma gentilizio in pietra e le bifore che ne ingentiliscono la forma massiccia.

Ritornato al Tombone, scendi lungo via San Marcellino e imbocca via Brianza: arrivato all’incrocio con via Copernico, noterai alla tua sinistra Villa Emilia Albini. La villa fu costruita come residenza di villeggiatura del cavalier Leopoldo Albini, esponente dell’alta borghesia milanese sposato con la torinese Emilia Penna (da cui il nome della dimora). Realizzata secondo il gusto eclettico in voga nella seconda metà del XIX secolo, fu successivamente impreziosita dall’aggiunta di una torretta panoramica, visibile ancora oggi.

Continuando la tua passeggiata in via Copernico, raggiungerai (sulla sinistra, subito prima del cartello che segnala il confine di Merate) l’ingresso di Villa Orsini Colonna. La residenza è nota anche come Villa Mombello (dal nome della collinetta omonima su cui sorge) o Villa Pio Falcò di Savoia. Il complesso – risalente al XVII secolo – è situato all’interno di un parco di circa 28 ettari dove vive un branco di cervi e comprende anche un labirinto, un roseto, una cappella e una villa minore.

Che cosa fare a Imbersago: gli itinerari naturalistici

Sul fiume Adda a Imbersago puoi salire a bordo del Traghetto di Leonardo da Vinci. Si tratta di una fedele riproduzione dell’imbarcazione che fu progettata dal genio toscano, assicurata a un cavo teso tra le due sponde, che ti permette di attraversare il fiume e arrivare, sulla riva opposta, a Villa d’Adda. Sul traghetto puoi portare la bici, ma anche la moto o la macchina. Se vuoi lasciare l’auto parcheggiata, invece, in via Donatori di Sangue trovi diversi stalli di sosta.

Cosa fare a Imbersago, il traghetto di Leonardo
Il Traghetto di Leonardo

Curiosità: il traghetto leonardesco di Imbersago è apparso anche al cinema. È presente, infatti, nel film di Maurizio Nichetti Ladri di saponette.

Se vuoi conoscere tutti i segreti e la storia del Traghetto di Leonardo a Imbersago, puoi leggere l’approfondimento che gli ho dedicato nel post qui sotto.

Il Traghetto di Leonardo a Imbersago

Da qui puoi concederti anche una passeggiata lungo l’Adda: tenendo il fiume alla tua sinistra, ti dirigerai verso Robbiate e Paderno d’Adda; tenendo il fiume alla tua destra, invece, andrai verso Calco e Brivio. In entrambi i casi, avrai l’opportunità di ammirare panorami meravigliosi!

Cosa fare a Imbersago, il fiume Adda
L’Adda visto dall’area picnic di Imbersago accanto al fiume

Sempre dal punto di partenza del traghetto inizia l’itinerario 3 del Parco Adda Nord. Seguendo la strada in salita, all’incrocio con la strada provinciale per Merate l’itinerario ti porta girare a destra, e poi continua ancora a destra per arrivare alla frazione di Arlate di Calco, dove c’è la chiesa romanica dei Santi Colombano e Gottardo.

Il sentiero che parte dal Santuario della Madonna del Bosco, poi, è uno dei migliori posti dove trovare castagne in Brianza.

Da qui puoi raggiungere anche uno dei punti dove arrampicare in Brianza: la falesia Madonna del Trad. Per arrivare, percorri la scala ciottolata della Via Crucis alle spalle del Santuario e subito dopo la prima cappella imbocca la traccia di sentiero verso sinistra. Nel giro di pochi minuti sarai giunto alla base del settore superiore della falesia. La scalata si svolge su una parete di arenaria solida e ben fessurata.

L’ultima risposta all’interrogativo “che cosa vedere a Imbersago?” è offerta dal laghetto di Praela, in via Galileo: un piccolo bacino artificiale che rappresenta una preziosa riserva naturalistica.

Dove mangiare a Imbersago

Se cerchi un locale dove mangiare a Imbersago puoi optare per il ristorante Barbagianni, in frazione Sabbione (via Brianza 21).

Tra gli altri ristoranti a Imbersago, la Trattoria dei Cacciatori (via Castelbarco 31) propone su prenotazione ogni mercoledì da ottobre a marzo la serata cassoeula e ogni venerdì da gennaio a marzo la serata bolliti. Da provare anche il cinghiale alla toscana, il capriolo alla cacciatora con polenta e il gulash.

[Prima di scoprire gli altri posti dove mangiare a Imbersago e come arrivare, se vuoi lascia il tuo like sulla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza: scoprirai un sacco di opportunità per splendide gite vicino a Milano!]

Nel novero dei ristoranti a Imbersago c’è anche il Lido di via Adda 33: dal mercoledì al venerdì propone a cena un menù di pesce a 30 euro con antipasto, bis di primi (risotto con frutti di mare e tagliolini con polpa di granchio), fritto misto, contorno, dessert e acqua.

Infine, a Imbersago c’è uno dei più noti agriturismi in Brianza: è il Monsereno, in via Monsereno 9, che ti permette di scegliere tra diversi menù degustazione (menù tradizione, menù grill e menù fiorentina, oltre a due menù per bambini) o di ordinare dal menù alla carta.

A proposito: se hai voglia di scoprire altri agriturismi vicino a Milano, ti consiglio di leggere il post qui sotto.

6 agriturismi in Brianza che devi provare per forza

Come arrivare a Imbersago

Come arrivare a Imbersago in auto? Provenendo da Milano, devi percorrere tutta la Tangenziale Est (A51) fino alla fine e proseguire lungo la SP 342 dir Briantea. Una volta giunto a Osnago, devi girare a destra all’incrocio subito dopo il Centro dell’Arredamento per immetterti sulla SP 55. Quindi, a Sernovella gira a sinistra e prosegui sulla SP 56, che ti porta a Imbersago.

Provenendo da Monza, devi imboccare la SP 60: giunto ad Arcore, gira a destra sulla SP 45 in modo da raggiungere la Tangenziale Est, e a questo punto segui le indicazioni che ti ho fornito poco sopra.

A Imbersago non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Imbersago in treno puoi fare riferimento alla stazione di Paderno d’Adda, servita dalla linea Milano-Carnate-Bergamo e collegata, tra l’altro, con Monza e Arcore.

Per arrivare a Imbersago in bus, puoi sfruttare la linea D70, che collega il paese con Calco, Merate, Cernusco Lombardone, Paderno d’Adda e Carnate. La linea D50, invece, ferma a Imbersago passando per Pescate, Olginate, Valgreghentino, Airuno e Brivio. La linea C46, infine, permette di arrivare qui partendo da Como, Lipomo, Tavernerio, Montorfano, Orsenigo, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Lurago d’Erba, Lambrugo, Inverigo, Nibionno, Bulciago, Barzago, Sirtori, La Valletta Brianza, Santa Maria Hoè, Olgiate Molgora, Calco, Merate o Brivio.






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