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Il Monumento ai Caduti di Alfredo Sassi

Alberto da Giussano è esistito davvero?

Il Monumento ai Caduti di Giussano raffigura Alberto da Giussano, noto a tutti come protagonista della battaglia di Legnano che vide contrapposti, il 29 maggio del 1176, l’esercito di Federico Barbarossa e le truppe della Lega Lombarda. Ma che cosa sappiamo oggi di questa figura leggendaria? Insomma: Alberto da Giussano è esistito davvero oppure no? Proviamo a scoprirlo.

Il Monumento ai Caduti di Giussano

Il Monumento ai Caduti di Giussano rappresenta Alberto da Giussano intento a sostenere un compagno d’armi caduto in guerra.

Il monumento in bronzo a ricordo dei caduti della Grande Guerra venne innalzato all’inizio degli anni Venti sulla facciata del palazzo municipale dell’epoca: sulla lapide in marmo sottostante vennero incisi i nomi dei 124 giussanesi morti sul campo.

L’autore era Alfredo Sassi, scultore milanese (“papà” anche del Monumento ai Caduti di Seregno).

Il Monumento ai Caduti di Giussano con Alberto da Giussano
Il Monumento ai Caduti di Giussano

Come racconta Giorgio Giorgetti nel libro Giussano. La storia e il presente, nel settembre del 1940 la sezione dell’Associazione nazionale combattenti di Giussano decise di aderire all’iniziativa nazionale di offrire alla patria il bronzo proveniente dai Monumenti ai Caduti.

Tuttavia Antonio Rezzini, segretario politico del Partito Nazionale Fascista, non concesse il placet, sia perché la quantità di bronzo che si sarebbe potuto ricavare sarebbe stata minima, sia per evitare che la città venisse privata del suo unico ricordo dei caduti in guerra.

In seguito, il vecchio municipio fu abbattuto, con la costruzione nel 1975 del nuovo palazzo comunale davanti all’ospedale. Il Monumento ai Caduti fu quindi spostato nella nuova sede, dove si trova tutt’ora, e inaugurato il 25 aprile del 1978.

Chi era Alberto da Giussano

Ma chi era davvero Alberto da Giussano? La principale fonte storica che lo menziona è il Chronicon Maius redatto dal milanese Galvano Fiamma, nato nel 1283 e morto nel 1344.

Parlando della guerra del 1176 tra Federico Barbarossa e i Milanesi, Fiamma menzionava una società militare composta da 900 soldati che giurarono di affrontare l’imperatore e non darsi mai alla fuga: se lo avessero fatto, sarebbero andati incontro alla decapitazione.

Capitano di questa società era, appunto, Alberto da Giussano; tuttavia, il cronista meneghino non spiegava in che modo Alberto da Giussano fosse intervenuto nei combattimenti, e in particolare nella celebre battaglia di Legnano.

Alberto da Giussano
Alberto da Giussano raffigurato sul Monumento ai Caduti

Già in un’altra opera, comunque, Fiamma aveva citato Alberto da Giussano, menzionando anche due suoi fratelli, Rainerio e Otto.

Nel 1876, lo storico Cesare Cantù si chiedeva, nell’Omaggio della Società storica lombarda al VII centenario della Battaglia di Legnano, chi fosse l’eroe di quella epica giornata.

Secondo l’autore, i Visconti – una volta conquistato il potere – avevano attribuito il successo a un loro antenato, mentre Alberto da Giussano sarebbe stato nominato solo in seguito.

Dunque, già all’epoca di Cantù, nell’Ottocento, le perplessità su Alberto da Giussano non mancavano; nonostante ciò, nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano venne collocata una lapide in sua memoria.

Esiste anche un altro documento storico che parla di un Alberto da Giussano: si tratta di un ricorso inoltrato nel 1196 a papa Callisto III che vedeva tra i firmatari un Ugo e un Alberto da Giussano, relativo alla conduzione di un ospedale destinato ai pellegrini e ai poveri che nel 1091 era stato fondato in Porta Comasina a Milano presso Simpliciano.

Per il resto, non ci sono altre referenze: neppure nelle carte del Monastero Maggiore di Milano, che pure aveva stretti rapporti con la casata dei Giussani, si parla di un Alberto.

Alberto da Giussano e don Vitaliano Rossi

A Giussano, fu don Vitaliano Rossi ad attivarsi nella seconda metà del XIX secolo affinché il paese celebrasse Alberto Da Giussano.

Per questo fu dedicata una via all’eroe; dopodiché il Consiglio Comunale stabilì che sulla parete della casa comunale venisse posta una lapide commemorativa, inaugurata il 29 maggio del 1876.

Eppure, nei registri e nelle vecchie carte del Comune e della parrocchia, di Alberto da Giussano non si parlava proprio.

Rossi gli dedicò anche un volume, intitolato Alberto da Giussano – Capitano della Compagnia della Morte.

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E questo don Vitaliano chi era? Investito nel 1855 della cappellania di San Cristoforo e Giacomo a Giussano, in seguito si era spostato a Milano, dove era stato coadiutore nella parrocchia di San Fedele.

Fu poi confessore di Alessandro Manzoni, prestandogli assistenza spirituale fino alla fine della sua esistenza.

Divenuto infine parroco di Cinisello, lasciò le proprie carte e la propria biblioteca in eredità ai benedettini Olivetani di Seregno.

Riprendendo le parole di Giorgetti, a proposito di Giussano Rossi “si trovò purtroppo a dover celebrare un’ombra; e dovette ricorrere alla fantasia. Niente di quello che ci scrive su Alberto può essere documentato. Tutto è pura illazione”.

Il Monumento ai Caduti che lo raffigura rappresenta, invece, una splendida e reale opera d’arte.

Dove si trova il Monumento ai Caduti di Giussano

Il Monumento ai Caduti di Giussano si trova in via Milano, di fronte al civico 67, davanti al municipio.

Il Monumento ai Caduti di Alfredo Sassi
Il Monumento ai Caduti opera di Alfredo Sassi

Se desideri vederlo da vicino e hai in mente di arrivare a Giussano in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Milano.

Preferisci arrivare a Giussano in treno? Allora devi far riferimento alla stazione di Carugo-Giussano. Uscito dalla stazione, vai a destra e supera il passaggio a livello imboccando via Battisti. Procedendo sempre dritto, supererai la Chiesa dell’Addolorata e giungerai in piazza San Giacomo. Qui devi svoltare a destra in piazza Roma; poi allo stop vai dritto in via Borella. Allo stop seguente supera piazza San Carlo e continua in via Borella; quindi prosegui lungo via Milano, fino a che non vedrai il monumento alla tua destra.

Infine, nel caso in cui tu decida di arrivare a Giussano in autobus puoi utilizzare la linea Z231 e scendere alla fermata Milano/Moro (Ospedale). Da qui, lasciati l’ospedale sulla sinistra e dopo aver percorso poche decine di metri potrai osservare il monumento alla tua destra.

Che cosa vedere a Giussano

Dopo aver ammirato il Monumento ai Caduti di Giussano, potresti andare alla scoperta di tutte le altre location più suggestive della città. Se non sai dove andare, non temere: il post qui sotto ti suggerisce che cosa vedere a Giussano indicandoti anche alcuni dei posti migliori in cui puoi fermarti a mangiare.

Che cosa fare a Giussano: guida per turisti





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