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La Torre di Carugo

La Torre di Carugo: battaglie, segreti e cunicoli sotterranei

La Torre di Carugo non è solo il simbolo del paese della Brianza comasca, ma anche la protagonista di leggende suggestive e racconti sospesi a metà tra la realtà e l’invenzione: te ne parlo in questo post, che ti permetterà di conoscere anche la misteriosa figura del Conte Carugo e le malefatte da lui commesse.

La storia della Torre di Carugo

La Torre di Carugo è probabilmente l’edificio più caratteristico e conosciuto di tutto il paese: è impossibile non vederlo!

Secondo le notizie riportate sul sito dell’Associazione Museo nel 900, le origini di questo fortilizio devono essere fatte risalire addirittura al periodo longobardo.

La Torre di Carugo oggi
La Torre di Carugo, nel centro storico del paese

Tra il X e il XIII secolo, la torre – usata come osservatorio sulla pianura circostante – fece parte di un castello (di cui si ha notizia fin dall’892) oggi non più esistente.

Questo castello venne distrutto tra il 1222 e il 1224 dalle milizie inviate da Ardigotto Marcellino, podestà di Milano, per punire i ghibellini che qui si erano rifugiati.

Facciamo un tuffo nel passato per scoprire cosa accadde!

Il castello di Carugo

Quali fatti avevano portato all’assedio del castello di Carugo, dunque? Era quello un periodo di forti conflitti: tra i Comuni e l’Impero, tra i cattolici e gli eretici, tra i nobili e il popolo, tra Como e Milano.

Nel 1221 l’arcivescovo di Milano Enrico da Settala aveva scomunicato il podestà di Monza: ciò aveva causato la reazione del Comune cittadino, che per vendetta aveva bandito l’arcivescovo.

Quest’ultimo, in seguito agli scontri tra i nobili e il popolo, insieme con gli aristocratici aveva abbandonato Monza, trovando rifugio a Cantù grazie al sostegno delle famiglie signorili della Brianza.

I populares avevano quindi eletto podestà Marcellino, il quale – dopo aver distrutto il castello di Vaprio d’Adda (dominio di Enrico da Settala) – aveva condotto l’esercito popolare verso ovest, assaltando anche le fortezze di Pirovano, Barzanò, Mariano e, appunto, Carugo.

Ardigotto a quel punto avrebbe potuto proseguire verso Cantù, dove Enrico da Settala si era rifugiato insieme con i nobili. Ma – narra la leggenda – una volta abbattuto il castello di Carugo il podestà arrestò la propria avanzata, dopo che nel giorno dell’Assunta aveva visto in cielo una grande cometa che aveva completamente oscurato la luna piena.

La leggenda del Cunt Carüc

Alla Torre di Carugo è legata la leggenda del Cunt Carüc, il Conte Carugo: un losco personaggio che, sfruttando i cunicoli segreti dell’edificio, secondo la tradizione orale si sarebbe reso protagonista di soprusi e malefatte di vario genere.

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Il Conte Carugo non è mai stato identificato storicamente; eppure attorno alla sua figura sono proliferate numerose storie, figlie di una tradizione “in parte scritta e in parte tramandata dalla memoria dei vecchi” (come riporta il sito del Comune di Carugo).

Si racconta fra l’altro che il conte avesse l’abitudine di insidiare le ragazze del paese. Un giorno, una di queste – per non farsi trovare dal marrano – si chiuse in una cassapanca, e nella fretta di agire si tranciò un dito.

Forse colpiti da questa vicenda, e di certo stanchi delle sevizie e degli abusi messi in atto dal conte, i carughesi decisero di vendicarsi: così, chiesero al barbiere del paese di uccidere il prepotente mentre gli faceva… barba e capelli.

Che siano vere o meno le leggende riguardanti il Cunt Carüc, i documenti della Trivulziana di Milano – citati dal sito dell’associazione carughese – testimoniano l’impegno profuso in ambito politico e civile dalla famiglia Carugo, il cui nome derivava proprio da quello del paese.

I Carugo (una delle 200 famiglie iscritte nell’albo della nobiltà milanese) erano ghibellini, come testimoniato dalla merlatura a coda di rondine che un tempo contraddistingueva la torre.

La Torre di Carugo
Oggi la merlatura non c’è più

Nell’architettura militare medievale, infatti, i merli che coronavano le mura perimetrali di palazzi, torri e castelli erano distinti tra guelfi (se caratterizzati da una sommità squadrata) e ghibellini (dotati, appunto, di sommità a coda di rondine).

Oggi della merlatura della torre di Carugo non restano tracce: essa fu abbattuta nel 1910, a causa di una tromba d’aria che aveva danneggiato la sommità della torre, rendendo pericolante anche la torretta che la sovrastava e che dovette, a sua volta, essere demolita.

Il murale di Carugo di Salvatore Caramagno
La torre è ben visibile anche nel dipinto murale realizzato da Salvatore Caramagno in via Addolorata a Carugo

Da allora, nel corso del tempo la struttura del fortilizio è stata sottoposta a progressive trasformazioni, resesi necessarie anche per soddisfare le nuove esigenze abitative.

L’architettura originaria dell’edificio, che già era stata alterata in maniera significativa nel 1858, ha subìto un ulteriore intervento di modifica nel 1938.

Eppure la Torre di Carugo è rimasta un simbolo elegante e prezioso del paese.

Via Torre a Carugo
La Torre di Carugo

Ancora oggi, essa è unita nel sotterraneo con la curt del Vilùm (sita in via Diaz), attraverso un cunicolo che gli anziani del paese chiamavano “tana del Cunt Carüc”.

In passato, la fortezza era munita anche di un altro cunicolo sotterraneo, che invece conduceva fino alla pianura.

Torre di Carugo: come arrivare

La Torre di Carugo si trova in via Torre: è ben visibile dal civico 8.

Carugo, la torre
L’edificio visto da via Torre

Se vuoi osservarla da vicino e scegli di arrivare a Carugo in auto, ti consiglio di lasciare la macchina nei parcheggi di via Sirtori: da qui puoi imboccare via Negroni e, quindi, svoltare a sinistra in via Torre.

Preferisci arrivare a Carugo in treno? Allora puoi fare riferimento alla stazione di Carugo Giussano. Uscito dalla stazione, gira a sinistra in via Toti e percorri questa strada fino in fondo. Allo stop gira a destra in via Garibaldi, poi prendi la prima strada a sinistra, via Roma; prosegui in via Sirtori e svolta a destra in via Negroni. Dopodiché, la prima strada che trovi sulla sinistra è via Torre.

Infine, nel caso in cui tu scelga di arrivare a Carugo in autobus, potrai utilizzare la linea C45 e scendere alla fermata di piazza Municipio. Da qui, lasciandoti i numeri civici pari alla tua sinistra, vai dritto in via Cadorna proseguendo in via Garibaldi, fino a che non troverai sulla tua sinistra via Roma. Imbocca questa strada e continua in via Sirtori, per poi girare a destra in via Negroni. Ancora pochi passi e sulla tua sinistra troverai via Torre.

Che cosa vedere a Carugo

Dopo aver osservato da vicino la Torre di Carugo, potresti andare alla scoperta degli altri monumenti storici e delle location più belle del paese. Se non sai come raggiungerle, non ti preoccupare: ti basta leggere il post qui sotto, che ti suggerisce che cosa vedere a Carugo.






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