Che cosa fare a Desio? Nella città che ha dato i natali a Pio XI, papa ai tempi del Fascismo, puoi concederti una visita tra numerose ville antiche, tra cui la più importante è Villa Tittoni: il suo splendido e accogliente giardino ogni estate ospita eventi culturali e concerti, richiamando persone da tutta la Lombardia.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Città di poco più di 40mila abitanti, Desio è conosciuta per avere ospitato una fabbrica della Autobianchi, da cui nel corso degli anni sono uscite la A112 e la Giardiniera, ma anche vetture della Fiat come la 126 e la Panda.
A Desio sono nati il giornalista Renato Farina, il calciatore Marco Sportiello, l’attrice Gisella Burinato e Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. Qui ha vissuto, fino all’età di 19 anni, anche la giornalista Milena Gabanelli.
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Di Desio, infine, era originario Achille Ratti, che con il nome di Pio XI fu papa tra il 1922 e il 1939.
Che cosa fare a Desio: i monumenti da vedere
Se sei finito su questa pagina è perché ti interessa sapere che cosa vedere a Desio: ti accontento subito!
Ti consiglio di iniziare la tua passeggiata in città da via Resegone 23: qui c’è Villa Ferrario Buttafava, realizzata nella seconda metà del Seicento. La residenza è di proprietà privata, e quindi puoi limitarti solo a “spiarla”. Più semplice è osservare, invece, la Chiesa di San Giuseppe che la affianca, a sua volta risalente al XVII secolo: ti basta incamminarti lungo la stradina sterrata accanto all’ingresso della villa, e troverai la chiesa sulla tua sinistra.

Uscito da via Resegone, gira a sinistra in via San Giuseppe e, dopo il passaggio a livello, a destra in via de Sanctis. All’incrocio successivo vai ancora a destra in via Rossa, poi alla rotonda svolta a sinistra in via Milano. Qui, subito dopo l’incrocio con via Varese, troverai sulla tua destra il Santuario della Madonna Pellegrina. L’edificio fu costruito negli anni ’50 del secolo scorso per volere di Giuseppe Carpanelli come ringraziamento alla Vergine: era sopravvissuto a un incidente in cui era stato travolto da un tram mentre era a bordo della propria auto. Mentre era in macchina, era in viaggio, e dunque pellegrino: da qui l’intitolazione.

Continua la tua passeggiata lungo via Milano, e alla rotonda successiva tieni la sinistra per proseguire dritto in corso Italia. La sesta strada che trovi sulla sinistra ti permette di ammirare, in via Due Palme 2, il Collegio Arcivescovile Pio XI. Costruito negli anni ’10 del secolo scorso, spicca per la sua facciata imponente, divisa in verticale dalle paraste che incorniciano le due estremità e le aperture di accesso.

Lasciandoti il collegio sulla sinistra, imbocca via Carducci; superata la prima rotonda, raggiungi la seconda e gira a destra in via Milite Ignoto. Qui, dopo pochi metri, potrai vedere alla tua sinistra la Torre del Polo Tecnologico di Desio, uno dei tanti luoghi abbandonati in Brianza.

Se vuoi conoscere più da vicino la storia di questo edificio, ti basta leggere il post qui sotto.
Ritornato davanti al cancello del Collegio Arcivescovile, attraversa corso Italia per imboccare via Battisti e percorri questa strada fino in fondo, per poi girare a sinistra in via Galli. Qui al civico 1 potrai osservare alla tua sinistra la facciata dell’edificio delle Poste, che presenta uno splendido esempio di street art in Brianza. Si tratta di un murale, intitolato Copernicium & Vaccinium Myrtillus, realizzato da Fabio Petani in cui sono rappresentati una pianta e un elemento chimico.

A questo punto ritorna all’inizio di via Battisti e gira a destra in corso Italia: così ti addentrerai nel centro storico di Desio. La quarta strada che incrocerai sulla destra è via Matteotti: imboccala per andare ad ammirare al civico 10 la seicentesca Villa Bonomi Cereda Gavazzi Aliprandi. Questo edificio è noto anche con il nome di “curt di leon” a causa delle statue di leoni che sormontano i quattro plinti della cancellata di ingresso.

Da qui continua a passeggiare in via Matteotti e preparati a incrociare un bel po’ di rotonde: alla prima vai dritto in via Rovagnati, alla seconda gira a destra in via Ferravilla, alla terza vai a sinistra per rimanere su via Ferravilla e alla quarta svolta a destra in via Di Vittorio. Così, ti troverai di fronte alla Chiesa di San Giovanni Battista, di cui noterai immediatamente la particolare architettura: spiccano i 14 pilastri a sezione circolare che delimitano l’aula liturgica e la copertura in legno lamellare.

Superata la chiesa, gira a sinistra in via Monte Rosa e percorrila fino a quando non trovi alla tua destra, all’incrocio con via Tonale, la Chiesa di San Rocco, risalente agli anni ’50 del Novecento: la riconoscerai per il suo profilo a capanna inarcuato.

Ora ritorna all’incrocio tra via Matteotti e corso Italia: ti ritrovi di fronte alla Basilica dei Santi Siro e Materno, in piazza Conciliazione. La chiesa fu costruita, nella sua versione attuale, a partire dal 1651; la torre campanaria, invece, risale all’inizio del XV secolo.

Proprio davanti alla basilica puoi osservare il monumento a Pio XI, realizzato da Alberto Dresler: la statua raffigura il pontefice ed è circondata da quattro fontane con le allegorie delle virtù cardinali. Alla base della sedia gestatoria si nota la rappresentazione di Pietro Gasparri e Benito Mussolini intenti a firmare i Patti Lateranensi.

Guardando la statua, la prima strada a destra è via Pozzo Antico: percorrila fino ad arrivare di fronte alla Chiesa della Beata Vergine Immacolata, all’incrocio con via Grandi. Realizzata in stile neogotico, si caratterizza per una facciata a capanna con sporgenze che simulano la presenza di navate laterali, anche se in realtà è una chiesa a navata unica.

Da qui, gira a sinistra in via Grandi e raggiungi il civico 41: ecco una magnifica residenza, l’ottocentesca Villa Longoni.

Al suo fianco, in via Grandi 47, sorge Villa Vernazzi Longoni, affiancata da una cappella in stile neoclassico.

Ora ritorna indietro lungo via Pozzo Antico e gira nella seconda strada a destra, via Santa Maria: al civico 2 trovi Villa Fontana Colleoni, nata come monastero e diventata residenza signorile nel XVII secolo.

Procedendo lungo via Santa Maria vedrai alla tua destra la Chiesa di Santa Maria, risalente al XVIII secolo.

Superata la chiesa, ti ritrovi in via Pio XI, dove al civico 4 c’è la Casa Natale di Papa Pio XI, oggi adibita a museo: aperta ogni domenica pomeriggio (e negli altri giorni su prenotazione), ospita tra l’altro l’apparecchio radiofonico inventato da Guglielmo Marconi, che nel 1931 fu donato al pontefice. Insomma, hai a che fare con uno dei musei in Brianza più interessanti da visitare se ti appassiona la storia del Novecento.

Prosegui la tua passeggiata in via Pio XI e giungerai in piazza Cavour, dove vale la pena di fermarsi ad ammirare il dipinto dedicato a San Bartolomeo, martire ucciso scorticato, protettore della contrada Dugana.

Da qui, puoi procedere in via Lampugnani: alla tua sinistra, noterai il Santuario del Santo Crocifisso, chiesa in stile neogotico progettata da monsignor Spirito Maria Chiappetta (lo stesso architetto della Basilica della Santissima Immacolata di Merate e del Santuario della Madonna di Santa Valeria di Seregno). Il santuario è affiancato da un campanile la cui guglia in rame arriva a 30 metri di altezza; la cella racchiude 5 campane in tonalità di la bemolle calante.

Ancora pochi passi e alla tua destra, in via Lampugnani 62, scoprirai Villa Tittoni, conosciuta in tutta la Lombardia anche per i numerosi eventi che vengono organizzati all’interno del suo parco, in estate e non solo. Costruita nel Settecento, Villa Cusani Tittoni Traversi (questo è il suo nome completo) fu progettata da Giuseppe Piermarini, cioè il “papà” del Teatro alla Scala.

La villa, tra l’altro, un museo intitolato allo scultore Giuseppe Scalvini. Il Museo Scalvini accoglie più di 30 sculture, oltre a incisioni e disegni a carboncino realizzati dall’artista lombardo, autore di due angeli sul timpano del frontone della Basilica di San Siro e Materno. Il museo è aperto dal venerdì alla domenica al mattino e al pomeriggio: per informazioni puoi contattare il numero 349 5134975.
Superata Villa Tittoni, puoi girare nella prima strada a destra, via Cavalieri di Vittorio Veneto, per entrare nel parco della villa e ammirare anche la sua facciata anteriore: ne vale la pena.

Ripresa la strada in via Cavalieri di Vittorio Veneto, gira a destra in via Piermarini e poi di nuovo a destra in via Roma: al civico 25 meritano di essere scoperti un ex convento francescano e una torre in stile neogotico, la Torre del Palagi, che oggi ospitano il museo mineralogico e paleontologico La Miniera. Il convento, risalente al Duecento, fu in seguito trasformato in corte e ristrutturato da Pelagio Palagi. Il museo accoglie cristalli, fossili e minerali provenienti da ogni parte del mondo, con un reparto destinato alla vendita.

Andando in fondo a via Roma, gira a destra e ti ritroverai in via Lampugnani: percorrila e, subito dopo il sottopasso, gira a sinistra in via Sicilia. Qui al civico 4 vale la pena di ammirare un murales realizzato in memoria della vittime del coronavirus: si tratta di una rappresentazione di quasi 30 metri che raffigura 17 città di tutto il mondo, inclusa Desio.

Ritornato in via Lampugnani, percorrila fino in fondo, poi gira a sinistra in via Bareggi. Alla rotonda successiva vai a destra in via Tagliabue e prosegui dritto, scavalcando la superstrada. Superata una rotonda, gira nella strada a destra successiva (via Modigliani) e poi a sinistra in via Michelini: alla tua destra noterai, in piazza Carendon, la Cappella di S. Apollinare, risalente al XVII secolo.

Che cosa fare a Desio: gli itinerari naturalistici
Ti piacerebbe scoprire che cosa vedere a Desio in mezzo al verde? Il parco comunale di Villa Tittoni, aperto liberamente al pubblico, ti consente di ammirare alberi di pregio storico e paesaggistico, tra cui un cedro del Libano ereditato dall’impianto ottocentesco del giardino nobiliare, e quindi con almeno un secolo e mezzo di vita.
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Un altro albero storico si trova in via Cavalieri di Vittorio Veneto, in quello che un tempo era chiamato Viale delle Magnolie: si tratta, appunto, di una magnolia grandiflora, che secondo la sezione locale di Legambiente potrebbe avere almeno 130 anni.
Tra via Ambrosoli e via Oslavia, infine, puoi passeggiare in un bosco di oltre un ettaro, con una radura circondata da piante di noce.
Dove mangiare a Desio
Se vuoi sapere dove mangiare a Desio una pizza o un hamburger, La Birreria Italiana di via Forlanini 71A è il posto che fa al caso tuo. Nel menù trovi anche pannocchie alla brace, galletto al forno e birramisù.
Un’altra ottima location dove mangiare hamburger in Brianza è Capitan Pizzurger, in via De Gasperi 11/A.
Per mangiare sushi all you can eat a Desio, invece, in via Milano 219 trovi lo Shabu, con prezzo fisso a 26 euro (e 15 euro per i bambini fino a 12 anni).
A breve distanza, in via Milano 189, puoi provare anche il Miho Sushi: in questo caso una cena a base di cucina giapponese in Brianza prevede un prezzo fisso di 22.90 euro.

Sempre in via Milano, ma al civico 19, c’è un altro ristorante di sushi all you can eat in Brianza, cioè Il Trabucco: a cena il prezzo fisso è di 20.80 euro, incluso un dolce a scelta.
Nel novero delle pizzerie di Desio ti segnalo Il Tramonto, in via XXV Aprile 5, che nel menù include anche paella valenciana, fritto misto e cotoletta alla milanese. Il locale è aperto tutti i giorni sia a pranzo che a cena.
In via Mascagni 83, il Rock on the Road è un pub che propone musica dal vivo ed è uno dei locali dove fare aperitivo in Brianza.
L’Eurotaverna è un altro dei locali dove mangiare a Desio, in via Lavoratori Autobianchi 1: da provare il menù emiliano con gnocco fritto e tortelloni di magro.
Tra gli altri ristoranti a Desio, in via Per Seregno 49 c’è La Nostra Trattoria, aperta a cena dal mercoledì al sabato e a pranzo tutti i giorni.

Il Binario 181 di via Garibaldi 181, poi, è la meta ideale per chi è in cerca di una trattoria in Brianza.
L’Osteria della Gabella (in via Gabellini 20) è il posto dove mangiare a Desio polenta con asino, cinghiale o cervo e formaggi della baita.
Il Tulipano Nero Bistrò di via Trezzi 1, poi, è consigliato a chi vuole divertirsi con una cena con delitto in Brianza.
Uno dei migliori ristoranti a Desio, infine, è la Trattoria del Tacco, in via Lombardia 56, chiuso la domenica sera e lunedì tutto il giorno: qui puoi sperimentare la cucina pugliese in Brianza, ma soprattutto approfittare di una carta dei vini che include più di 400 etichette.
Della Trattoria del Tacco, per altro, ti parlo in questo post dedicato ai ristoranti di cucina regionale in Brianza da provare.
Come arrivare a Desio
Come arrivare a Desio in auto? Provenendo da Milano o da Lecco, puoi percorrere la SS 36 e uscire, a seconda della tua destinazione, a Lissone centro / Desio sud, a Desio centro o a Lissone C.na Aliprandi / Desio nord.
Per arrivare a Desio in treno puoi fare riferimento alla stazione cittadina, servita dalle linee suburbane S9 e S11 di Milano e collegata tra l’altro con con Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Seveso, Seregno, Lissone, Monza, Cucciago, Cantù, Carimate, Lentate sul Seveso, Milano Certosa e Rho Fiera.
Per arrivare a Desio in bus, puoi sfruttare la linea Z209 se parti da Cesano Maderno, da Bovisio Masciago, da Nova Milanese, da Muggiò o da Lissone; da Lissone passa anche la C80, che collega Desio con Cantù, Mariano Comense, Cabiate, Meda e Monza. La linea Z231 ti porta a Desio se parti da Carate Brianza, da Verano Brianza, da Giussano o da Seregno; se vieni dalla provincia di Lecco, invece, ti conviene usufruire della Z232, che passa da Monticello Brianza, Casatenovo, Besana in Brianza, Carate Brianza, Verano Brianza, Giussano e Seregno. La linea Z242 unisce la città con Seregno, Carate Brianza, Verano Brianza, Giussano, Besana in Brianza, Briosco, Veduggio con Colzano, Renate, Monticello Brianza e Casatenovo. Infine, i bus Z250 arrivano a Desio passando per Lissone, Seregno, Cesano Maderno e Limbiate, mentre la linea Z251 collega la città con Limbiate, Senago, Varedo e Bovisio Masciago.
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