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Cosa vedere a Veduggio con Colzano, la Chiesa di San Martino

Che cosa fare a Veduggio con Colzano: guida per turisti

Che cosa fare a Veduggio con Colzano? I tanti sentieri che si sviluppano nelle aree verdi del paese rappresentano un ottimo motivo per fare un salto da queste parti: nelle prossime righe ti svelerò tutte le location più suggestive che puoi trovare, inclusa una chiesa immortalata (parzialmente) in un quadro di un grande pittore italiano.

La città

Paese di poco più di 4mila abitanti della provincia di Monza e Brianza, Veduggio con Colzano confina con la provincia di Como e con quella di Lecco. Oltre al capoluogo, il suo territorio comprende le frazioni di Colzano, Bruscò e Tremolada.

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In paese ha vissuto, nella seconda metà dell’Ottocento, il pittore Giovanni Segantini. Passeggiando lungo le vie del paese trovi tre pannelli installati in occasione dell’esposizione permanente (inaugurata nel 2022) Il ritorno di Segantini a Veduggio, che ti permettono di ammirare e conoscere tre dei dipinti più famosi dell’artista. Te li mostrerò fra poco!

Che cosa fare a Veduggio con Colzano: i monumenti da vedere

Sei curioso di scoprire che cosa vedere a Veduggio con Colzano? Ti consiglio di iniziare la tua passeggiata in paese dall’incrocio tra via dell’Oratorio e via Garibaldi: qui puoi osservare l’Oratorio di San Michele, piccola chiesetta di Bruscò risalente addirittura al 1398. Si ritiene che proprio in questa zona nel 1154 sia andato in scena uno scontro tra le milizie del Barbarossa e l’esercito milanese: una deduzione a cui si è giunti in seguito al ritrovamento di uno scheletro con anello e spada avvenuto nel 1786.

Cosa vedere a Veduggio con Colzano, la Chiesetta di Bruscò
La Chiesetta di Bruscò (o Oratorio di San Michele). La cappella fino all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso era in condizioni di decadenza e chiusa al culto: nel maggio del 1971 fu don Naborre Nava, appena giunto a Veduggio, a chiedere e ottenere che i proprietari cedessero l’edificio alla parrocchia. La donazione si concretizzò in tempi brevi, e la chiesa fu riaperta già a ottobre del 1971

Se vuoi conoscere meglio la storia della Chiesetta di Bruscò, puoi leggere l’approfondimento che le ho dedicato nel post qui sotto.

Lasciandoti la chiesetta alla tua destra, scendi lungo via Garibaldi e prosegui in via Piave. Vai sempre dritto fino a che non incontri, sulla tua destra, via Volta: all’incrocio, merita di essere vista una delicata opera di street art realizzata dall’artista locale Sabrina Muoio, specializzata in restauri e decorazioni murali.

Murales a Veduggio con Colzano
L’opera è stata realizzata con tempera acrilica nel 2019, e nel tempo si è conservato perfettamente anche grazie alla ridotta esposizione al sole

Il dipinto, voluto dai proprietari dell’abitazione su cui è stato creato, raffigura un albero della vita i cui rami trattengono oggetti che rappresentano la famiglia committente. L’albero è circondato da soffioni spinti dalla brezza; le sue radici sono ancorate a un libro gigantesco. Sui rami, scossi dal vento, sono incastrati o appoggiati – fra l’altro – alcuni libri, diverse lettere dell’alfabeto, un pallone di pallavolo e i taijitu, i simboli della cultura cinese che rappresentano i concetti di yin e yang (negativo e positivo). I rami trattengono gli amori, i sogni e le passioni, mentre “il resto” (i soffioni) vola via. Sullo sfondo, il profilo di una catena montuosa che evoca la Grigna; a destra, un sole caldo, simbolo di forza.

Veduggio con Colzano, murales
Sul tronco, un libro aperto mostra la scritta “Ama, il resto è solo vento”.

Riprendi il tuo percorso in via Piave e raggiungi il civico 2: qui sorge Villa Puricelli, eretta nei primi anni del Novecento e oggi sede della biblioteca civica.

Cosa vedere a Veduggio con Colzano, Villa Puricelli
Villa Puricelli

Ora gira a sinistra in via Magenta, e poi svolta di nuovo nella prima strada a sinistra: arriverai in piazza Italia, dove noterai una cappelletta dedicata a Maria. Restaurata nel 1972, mostra una frase cara al parroco dell’epoca, don Naborre Nava (lo stesso che favorì la riapertura della chiesetta di Bruscò): “Madre mia, fiducia mia”.

La cappelletta di piazza Italia a Veduggio con Colzano
La cappelletta dedicata a Maria in piazza Italia

Prosegui la tua passeggiata lungo via Vittorio Veneto: all’altezza del civico 8 puoi notare una lapide murata nel 1958 che ricorda la casa di Giovanni Segantini e la sua opera.

La lapide sulla casa di Giovanni Segantini a Veduggio con Colzano
“Veduggio a ricordo di Giovanni Segantini che in questa casa nel 1884 dimorò e dipinse”

Accanto, trovi il pannello che riproduce un dettaglio del dipinto Ave Maria a trasbordo, che Segantini realizzò nel 1886: l’opera raffigura una famiglia di pastori con un piccolo gregge di pecore che si sposta da una riva all’altra del lago di Pusiano.

Ave Maria a trasbordo di Giovanni Segantini
Il pannello dedicato al dipinto Ave Maria a trasbordo di Giovanni Segantini

Continuando a camminare lungo via Vittorio Veneto, di fianco al civico 47 (dove c’è l’ex palazzo municipale di Veduggio) vedrai il secondo pannello dedicato a Segantini. A essere riprodotto, in questo caso, è un particolare del dipinto Costume grigionese, risalente al 1887: è il ritratto della giovane governante della famiglia dell’artista (che in quegli anni viveva in Svizzera, a Savognino), raffigurata con indosso un costume tradizionale mentre beve da una fonte di montagna.

Costume grigionese di Giovanni Segantini
Il pannello dedicato al dipinto Costume grigionese di Giovanni Segantini

Poco oltre, all’incrocio con via dei Caduti, soffermati a osservare il cartello che segnala le tappe dell’itinerario storico dedicato al beato don Mario Ciceri. Don Ciceri – nato a Veduggio l’8 settembre del 1900 e morto a Vimercate il 4 aprile del 1945 – è stato beatificato il 30 aprile del 2022 nel Duomo di Milano. A lui la Chiesa cattolica attribuisce il miracolo della guarigione di Raffaella Grigoli, che nel 1975 – quando aveva sette anni – si ristabilì improvvisamente da una grave patologia al colon dopo che le era già stata amministrata la cresima in articulo mortis, cioè in punto di morte. Il cartellone indica le sei tappe di Veduggio che compongono l’itinerario: fra queste, la Chiesa di San Martino Vescovo – che scoprirai fra poco – e la casa in cui Mario visse da bambino.

Itinerario storico del beato don Mario Ciceri a Veduggio
Il pannello che mostra le tappe che compongono l’itinerario storico ispirato alla vita di don Mario Ciceri

Sempre all’incrocio fra via dei Caduti e via Vittorio Veneto puoi osservare il Monumento ai Caduti: un obelisco con in cima un’aquila dalle ali spiegate, simbolo della vittoria.

Veduggio, Monumento ai Caduti
L’aquila in cima all’obelisco del Monumento ai Caduti

Dal Monumento ai Caduti, imbocca di fronte a te viale Segantini. Al civico 8, trovi una delle tappe dell’itinerario dedicato a don Ciceri: l’Oratorio di San Martino. Il cartello posizionato all’ingresso rivela che la prima struttura oratoriana di Veduggio fu realizzata nel 1903, e accoglieva i ragazzi durante i giorni di festa e nelle vacanze estive; una seconda struttura fu costruita nel 1923. Don Ciceri, cresciuto proprio nel primo oratorio di Veduggio, vi ritornò spesso dopo aver lasciato il paese; vi portò anche i ragazzi di Brentana, la località di Sulbiate in cui a partire dal 1924 prestò servizio come coadiutore, con l’intento di favorire uno scambio di esperienze fra le due comunità.

Oratorio di Veduggio con Colzano
Il cartello che racconta la storia dell’oratorio di Veduggio e il legame con don Mario Ciceri

Dopo pochi passi, accanto al civico 12/A, noterai una targa che spiega il motivo per cui la strada in cui ti trovi è intitolata a Giovanni Segantini: a Veduggio, infatti, il celebre pittore divisionista realizzò tra il 1884 e il 1886 un olio su tela intitolato A messa prima, in cui è raffigurata la scalinata della Chiesa di San Martino Vescovo.

Veduggio, viale Giovanni Segantini
“Da qui mosse l’ali il suo giovanile genio a cantare Dio nel celeberrimo suo quadro A messa prima che un monaco di Atene superbamente definì aspirazione alla preghiera in un mattino terso di primavera”

Al civico 12/B, un’altra tappa dell’itinerario dedicato a don Ciceri: la Grotta di Lourdes. Dopo essere diventato coadiutore nella parrocchia di Brentana, don Ciceri portò spesso qui i giovani della sua comunità, come in una sorta di pellegrinaggio destinato a consolidare l’amicizia tra la sua parrocchia di origine e quella in cui era impegnato in quegli anni.

La grotta di Lourdes a Veduggio con Colzano
Il cartello posto all’ingresso della grotta di Lourdes che ne racconta la storia

La grotta fu costruita tra il 1903 e il 1904 in seguito alla guarigione dal tifo e dalla meningite di don Carlo Maria Colombo, parroco dell’epoca. Progettata da Spirito Maria Chiappetta, è alta 14 metri.

La grotta di Lourdes a Veduggio
La grotta di Lourdes

L’area antistante alla grotta ospita, dal 1954, le sculture in bronzo dei Misteri del Rosario realizzate dall’artista bergamasco Giuseppe Siccardi.

I Misteri del Rosario di Giuseppe Siccardi a Veduggio
I quindici bronzi che raffigurano i Misteri del Rosario scolpiti da Giuseppe Siccardi
Giuseppe Siccardi e i Misteri del Rosario a Veduggio
Un dettaglio dell’opera di Siccardi

Tra la chiesa e la grotta, invece, c’è una Cappella dell’Adorazione: ricavata in quella che un tempo era la vecchia sagrestia della grotta, fu inaugurata il 7 ottobre del 1987, festa della Madonna del Rosario, su idea dei giovani dell’oratorio che erano andati in pellegrinaggio a Taizè e Lourdes.

Cosa vedere a Veduggio con Colzano, la Cappella dell'Adorazione
La Cappella dell’Adorazione e la grotta di Lourdes

Davanti a te vedi la chiesa parrocchiale; prima, però, merita di essere notato il percorso con le stazioni della Via Crucis e le croci dei caduti in granito.

Cosa fare a Veduggio, le croci per i caduti
Il viale con le croci in memoria dei caduti di Veduggio

Su una targa è riportata la frase “Un soldato in guerra non muore quando viene sepolto ma nel momento in cui viene dimenticato”.

Le croci per i caduti a Veduggio con Colzano
Il masso con la frase “Un soldato in guerra non muore quando viene sepolto ma nel momento in cui viene dimenticato”

Di fianco alla scalinata della chiesa, invece, c’è il terzo pannello collocato per Il ritorno di Segantini a Veduggio: non può che essere dedicato al dipinto A messa prima, a cui ho accennato poco fa. Il quadro fu realizzato tra il 1884 e il 1886, e raffigura un anziano sacerdote, in veste nera e con un testo sacro fra le mani, intento a salire la scalinata. Scalinata che, come detto, è quella della chiesa di Veduggio. Segantini in precedenza aveva creato una versione differente del dipinto, intitolata Non assolta: mostrava sulla scalinata della chiesa una donna incinta mentre, più in alto, due sacerdoti si prendevano gioco di lei e del suo essere peccatrice.

A Messa prima di Giovanni Segantini
Il pannello dedicato al dipinto A messa prima di Giovanni Segantini

Ora puoi risalire anche tu la scalinata: davanti al portone di ingresso della chiesa trovi un nuovo segnale dell’itinerario dedicato don Ciceri.

Itinerario storico per don Mario Ciceri: la chiesa di Veduggio
Il cartello che racconta il legame fra la chiesa di Veduggio e don Mario Ciceri, che qui ricevette i sacramenti e celebrò la sua prima messa

Vi si racconta del legame tra la Chiesa di San Martino Vescovo e don Mario: fu qui che egli ricevette il battesimo l’8 settembre del 1900, il giorno stesso in cui era nato (come era usanza all’epoca), da don Piero Mandelli. Qui fu anche cresimato, nel 1908, e ricevette la prima comunione, nel 1910. Consacrato sacerdote nel Duomo di Milano il 4 giugno del 1924, don Mario tornò a Veduggio il giorno successivo per celebrare la sua prima messa nella Chiesa di San Martino Vescovo.

Veduggio con Colzano, la Chiesa di San Martino
La chiesa oggi

Ora goditi la bellezza della Chiesa di San Martino Vescovo. L’edificio fu costruito nel XVII secolo per volere della nobile famiglia del sacerdote don Domenico Cazzulani; nel 1934 fu sottoposto a un significativo ampliamento, e due anni più tardi decorato con gli affreschi – sulle pareti della parte nuova – realizzati dal pittore Malachia Capelletti e da suo figlio Girolamo.

Cosa vedere a Veduggio con Colzano, la Chiesa di San Martino
La Chiesa di San Martino Vescovo

La facciata fu progettata nel 1642 da Francesco Maria Richini (l’architetto di Palazzo Sormani e del Palazzo di Brera a Milano) e presenta quattro nicchie, che però rimasero vuote per ben tre secoli.

Cosa vedere a Veduggio, la Chiesa di San Martino
La chiesa parrocchiale di Veduggio

Fu solo all’inizio del 1942, infatti, che su iniziativa del parroco don Giuseppe Mambretti si chiese allo scultore milanese Alfredo Sassi di realizzare i bozzetti in gesso delle statue – scolpite in pietra di Viggiù – che si possono vedere ancora oggi. Esse raffigurano (da sinistra in alto in senso orario) Sant’Agostino, San Martino, San Carlo e Sant’Ambrogio.

La statua di Sant'Ambrogio nella chiesa di Veduggio
La statua di Sant’Ambrogio. Il santo è rappresentato – secondo l’iconografia tradizionale – con il bastone pastorale e il flagello in mano
Statua di San Carlo nella chiesa di Veduggio
La statua di San Carlo

Nella parte superiore della facciata, il frontone tripartito presenta uno stemma in rilievo con la scritta D. MARTINO TVRONEN EP. PO SACRVM (“Consacrato al santo Martino, vescovo di Tours”).

La facciata della Chiesa di San Martino a Veduggio
La facciata della Chiesa di San Martino Vescovo

Il portone di ingresso della chiesa, invece, è decorato con formelle realizzate da Giuseppe Siccardi che riprendono sei episodi della vita di San Martino: Martino regala a un mendicante metà del proprio mantello; Martino si rifiuta di andare a combattere, dichiarando di voler andare in prima linea armato solamente del Crocifisso; Martino, in visita ai genitori in Pannonia, viene fatto prigioniero e picchiato dagli ariani; Martino libera un uomo indemoniato; Martino resuscita un uomo morto; Martino prega.

Martino dona il mantello a un povero
Martino dona metà del proprio mantello a un povero
Martino con il crocifisso
Martino con il crocifisso in mano rifiuta di combattere
Martino picchiato dagli ariani
Martino viene picchiato dagli ariani
Martino libera un indemoniato
Martino libera un uomo indemoniato
Martino resuscita un uomo morto
Martino resuscita un uomo morto
Martino prega
Martino in preghiera

All’interno della chiesa, trovi sulla destra una cappella dedicata a don Mario Ciceri, con un reliquiario realizzato da padre Ercole Ceriani, architetto e religioso betherramita.

La cappella di Mario Ciceri nella chiesa di Veduggio
La targa in memoria di don Mario Ciceri collocata all’ingresso della cappella

Il reliquiario presente una struttura minimalista, e intende rappresentare il frammento di una bomba spaccata in due dopo un’esplosione: l’idea è quella di richiamare la vicenda biografica di don Mario, segnata dalle due guerre mondiali, e la sua opposizione non violenta alla dittatura fascista, per la quale ricevette anche l’onorificenza della Medaglia d’Oro alla Resistenza.

Chiesa di Veduggio, cappella di Mario Ciceri
La stele nella cappella dedicata a don Mario Ciceri: è posizionata in modo che la sua sommità sia attraversata da un fascio di luce

Dalla cima della stele, dove è collocata una croce, scendono pietre colorate: come dire che la vita di don Ciceri ha impreziosito la vita di molte persone.

Chiesa di Veduggio con Colzano, la cappella per Mario Ciceri
Le pietre colorate sulla stele

Al centro della stele si trova, infine, la reliquia del sacerdote.

La reliquia di don Mario Ciceri
La reliquia di don Mario Ciceri

Il coro della chiesa ospita tre tele a olio, realizzate dall’artista di Mariano Comense Giordano Capelletti, che raffigurano le virtù teologali: la Fede, la Speranza e la Carità.

Storia della chiesa di Veduggio con Colzano
La lapide che ricorda l’anno di costruzione e l’anno di consacrazione della chiesa recita:
QUO PERENNIUS IN PAROCHUM SOLERTEM 
CAROLUM MARIAM COLOMBO 
POST L ANNOS AD ARAS PERLITANTEM 
SINGULARIS AMORIS MONUMENTUM EXTARET 
VEDUGINENSES 
PECUNIA CONLATITIA 
HANC ECCLESIAM PAROECIALEM 
ANNO DOMINI MDCLXII AEDIFICATAM 
AB ANGELO MARIA COMITE MANTEGAZZA 
MED. ECCLESIAE EPISCOPO ADIUTORE 
DIE XXI MENSIS AUGUSTI ANNO MDCCCXCVII 
DEO CONSECRATAM 
POPULI FREQUENTIA NIMIS ANGUSTAM 
MAGNA EX PARTE AMPLIANDAM CURARUNT 
ARTEQUE EXORNAVERE PERFECTISSIMA 
ANNO DOMINI MCMXXXVII 
PIO XI PONT. MAX. FELICITER REGNANTE 
ALAFRIDO HILDEPHONSO SCHUSTER MED. CARD. ARCHIEPISCOPO 
ITALORUM REGE IMPERATORE VICT. EMANUELE III°
(“Affinché rimanesse per sempre un monumento di singolare amore 
per il solerte parroco 
Carlo Maria Colombo 
dopo cinquant’anni trascorsi all’altare, 
i cittadini di Veduggio 
con contributi in denaro 
questa chiesa parrocchiale, 
costruita nell’anno del Signore 1662, 
con l’aiuto del vescovo ausiliare 
Angelo Maria conte Mantegazza, 
e consacrata a Dio 
il giorno 21 del mese di agosto dell’anno 1897, 
essendo diventata troppo piccola per la grande affluenza del popolo, 
in gran parte fecero ampliare 
e decorarono con la massima arte. 
Nell’anno del Signore 1937 
durante il felice pontificato di Pio XI 
e con il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster arcivescovo di Milano, 
regnante Vittorio Emanuele III, re e imperatore degli italiani”)

Le stazioni della Via Crucis sono opera di Luigi Maria Massimo Sabatelli, noto come Luigi Sabatelli Junior. Come raccontato da Elvezio Mussi su Veduggio Informa, questa Via Crucis “fu eretta canonicamente nella chiesa parrocchiale l’11 novembre 1860 – festa di S. Martino – da monsignor Giuseppe Riva, penitenziere maggiore della chiesa milanese”. I dipinti erano stati donati al parroco dell’epoca, don Giovanni Morè, da una donna di cui non si conosce il nome.

Via Crucis nella chiesa di Veduggio con Colzano
Uno dei dipinti della Via Crucis di Luigi Sabatelli junior, nato nel 1818 e morto nel 1899. Sabatelli era (è proprio il caso di dirlo!) figlio d’arte: suo padre era il fiorentino Luigi Sabatelli, noto con il soprannome Guercino, emigrato a Milano nel 1808. Altri quattro fratelli di Luigi Junior furono pittori: Francesco, Giuseppe, Gaetano e Marina

Nella chiesa di Veduggio puoi osservare, poi, due stendardi che raffigurano rispettivamente San Carlo Borromeo e San Martino. Curiosità: un tempo i due stendardi non erano separati, ma ne formavano uno solo, che poi fu diviso – anche per favorirne la maneggevolezza – in occasione di un restauro conservativo.

Cosa fare a Veduggio con Colzano, il labaro di San Carlo Borromeo
Lo stendardo con San Carlo Borromeo
Cosa fare a Veduggio con Colzano, il labaro di San Martino
Lo stendardo con San Martino

A destra della navata unica, c’è la Cappella del Crocifisso, fino al 1888 chiamata Cappella del SS. Nome di Gesù. Qui, l’Altare del Crocifisso accoglie una tela seicentesca della scuola di Giovan Battista Crespi che raffigura il Crocifisso con il cardinal Federico Borromeo e una devota. Ai lati, sono presenti gli affreschi dei profeti Isaia e Malachia.

L'Altare del Crocifisso nella chiesa parrocchiale di Veduggio
L’Altare del Crocifisso con la tela seicentesca che raffigura Gesù crocifisso con Federico Borromeo e una devota

Uscito dalla chiesa, raggiungi la zona alle spalle dell’edificio sacro per trovare un altro cartello che parla di don Mario Ciceri e della sua infanzia a Veduggio. Proveniente da una famiglia di umili origini (la madre curava gli ammalati, il padre lavorava i campi che appartenevano alla parrocchia), il piccolo Mario crebbe in compagnia non solo dei fratelli (era il quarto di sei figli), ma anche di ben tredici cugini, accolti in casa Ciceri dopo che la loro madre era morta di parto.

Don Mario Ciceri e Veduggio
Il cartello che racconta della famiglia di Mario Ciceri e dei suoi primi anni di vita a Veduggio

A questo punto, percorri a ritroso viale Segantini e all’incrocio gira a destra in via Vittorio Veneto; dopo aver svoltato a sinistra in via Madonnina, giungerai in piazza IV Novembre, dove al civico 17 c’è la casa in cui il piccolo Mario Ciceri visse dall’età di tre anni insieme con la sua numerosa famiglia. L’edificio fu acquistato grazie ai soldi di Carlo Ciceri, fratello del papà di Mario, che aveva deciso di abbandonare il lavoro nei campi per andare a vivere nel Bresciano, dove aveva accumulato il denaro necessario a garantire ai familiari una dimora decorosa.

La casa dell'infanzia di don Mario Ciceri
Il pannello collocato all’ingresso della casa in cui Mario Ciceri trascorse la propria infanzia. Ancora oggi i discendenti della famiglia Ciceri vivono in questa abitazione

Che cosa fare a Veduggio con Colzano: gli itinerari naturalistici

Il territorio di Veduggio con Colzano rientra nel Parco Regionale della Valle del Lambro, all’interno del quale si sviluppano vari sentieri.

Il Sentiero dei Pradoni, a cui puoi accedere da via Verdi (tramite la vietta sulla destra poco oltre il cimitero, provenendo dal centro), ti permette di arrivare al Bosco di San Martino, sul colle omonimo. Lungo la dorsale principale noterai alcune traverse che portano vicino al corso del torrente Bevera, in località Favè e in località Buschè, dove non di rado si avvistano martin pescatori e aironi cinerini. Dalla cima del colle di San Martino, a 315 metri di altitudine, si gode di una straordinaria vista sulle Alpi.

La Variante del Bosco di San Martino, a cui puoi accedere dalla fine di via dell’Atleta o da via Verdi, tramite la vietta di fronte al cimitero, ti porta fino alla località Sant’Antonio. Ti consiglio di percorrerlo soprattutto in autunno e in inverno, così da non imbatterti nella fitta vegetazione primaverile ed estiva che potrebbe impedirti una vista panoramica ottimale.

Il Sentiero dei Ceppetti, a cui puoi accedere da via dell’Atleta, subito dopo il centro sportivo (che devi tenere sulla destra in modo da raggiungere e superare il campo da calcio), sconfina a Nibionno e a Cassago Brianza. Lungo il percorso incrocerai le terre rosse della località Camp Ros, un vecchio ponte in pietra sul torrente Bevera e i campi solcati calcarei che si aprono nel suo alveo.

Il Sentiero della Valle Scuria, a cui puoi accedere da via Verdi (tramite la vietta accanto al cimitero) o da via Manzoni (tramite la vietta all’altezza del civico 30), ti porta in aree boschive dove – se sei fortunato – ti puoi imbattere in volpi, tassi e faine. Nel caso in cui tu venga di sera, a farti compagnia saranno pipistrelli ferro di cavallo e barbagianni.

Il Sentiero del Rosello, a cui puoi accedere da via Carlo Alberto Dalla Chiesa o da via dell’Atleta, inizia nella parte settentrionale di Veduggio per proseguire a Cassago Brianza attraverso la località Buschè e la località Costa.

La Strada Vicinale dei Morti, a cui puoi accedere da via alle Cascine, ti porta fino a Capriano di Briosco, dove puoi osservare la Chiesina dei Morti.

Il Sentiero della Vecchia Ferrovia, a cui puoi accedere da viale Repubblica (tramite la strada sterrata sotto il ponte ciclopedonale), si sviluppa lungo il tracciato della vecchia linea ferroviaria che univa Renate e Fornaci di Briosco, definitivamente dismessa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ti parlo in maniera dettagliata di questo sentiero nel post qui sotto.

Dove mangiare a Veduggio con Colzano

Se cerchi un posto dove mangiare a Veduggio con Colzano puoi andare da Bruscò, in via Monte Grappa 3: è aperto a cena dal martedì alla domenica e a pranzo dal martedì al venerdì. Il locale propone hamburger, pizze, pucce e fritti.

La Pasticceria Frigerio (via Veneto 55) offre – invece – salatini, snack e pasticcini: inoltre, è uno dei locali dove fare aperitivo in Brianza.

Come arrivare a Veduggio con Colzano

Come arrivare a Veduggio con Colzano in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la SS 36 e uscire a Veduggio / Renate.

Provenendo da Lecco, ti basta prendere la SS 36 e uscire a Veduggio / Renate: al primo incrocio dopo lo svincolo dovrai girare a destra e arriverai a destinazione.

A Veduggio con Colzano non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare a Veduggio con Colzano in treno puoi fare riferimento alla stazione di Renate, servita dalla linea suburbana S7 di Milano e collegata, tra l’altro, con Monza, Villasanta, Arcore, Biassono, Macherio, Triuggio, Carate Brianza, Besana in Brianza, Cassago Brianza, Costa Masnaga, Molteno, Oggiono, Galbiate, Civate e Valmadrera.

Per arrivare a Veduggio con Colzano in autobus puoi sfruttare la linea Z242, che collega il paese con Desio, Seregno, Carate Brianza, Verano Brianza, Giussano, Besana in Brianza, Briosco, Renate, Monticello Brianza e Casatenovo.






Spero che Viaggiare in Brianza ti piaccia; e che ti piaccia fino al punto da convincerti a sostenermi attraverso una piccola donazione. In qualunque caso, grazie 🙂

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1 commento su “Che cosa fare a Veduggio con Colzano: guida per turisti”

  1. Complimenti, avete fatto un’illustrazione del vostro paese che definirei meravigliosa, sintetica ma completa e coinvolgente.
    Grazie

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