Che cosa fare a Cesano Maderno? Il centro storico della città è un vero gioiello che ospita tante meraviglie da scoprire, tra le quali il Palazzo Arese Borromeo, il Palazzo Arese Jacini e il Torrazzo. L’Oasi Lipu di Cesano, invece, è un paradiso naturale dedicato a chi ama immergersi nella natura anche rimanendo in città.
Tutto quello che ti serve sapere
La città
Con quasi 40mila abitanti, Cesano Maderno è una delle città più importanti della provincia di Monza. Il territorio si articola in diverse frazioni: Molinello, Binzago, Cassina Savina, Villaggio Snia, Cascina Gaeta e Sacra Famiglia.
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Di Cesano Maderno è originario il regista cinematografico Renzo Martinelli. In città era nato anche Gigi Radice, allenatore del Torino campione d’Italia nella stagione 1975/76.
Che cosa fare a Cesano Maderno: i monumenti da vedere
Per scoprire che cosa vedere a Cesano Maderno, potresti cominciare la tua gita in città dall’incrocio tra via Magenta e via Sardegna, dove sorge la Chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo. Costruita negli anni ’30 del secolo scorso, presenta una sala basilicale a croce latina a tre navate.
Da qui imbocca via Venaria Reale e vai sempre dritto, proseguendo lungo via Friuli: superato il sottopasso della ferrovia gira a sinistra in via Vicenza e continua fino a quando non incroci sulla tua destra la Chiesetta di San Giuseppe. Caratterizzata da un impianto ottagonale, si fa notare per il castello campanario aereo a crociera.
Ritornato all’inizio di via Vicenza, gira a sinistra in via Friuli e alla rotonda svolta a destra sulla Nazionale dei Giovi. Superato il civico 74, guarda la collina sulla tua destra: potrai osservare, seppur da lontano, la storica Villa Monterotondo con la sua torretta. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questa dimora – con i suoi passaggi segreti – divenne base per i partigiani.
Ora ritorna alla rotonda e svolta a destra in via Santo Stefano; vai dritto fino ai binari e gira a destra in via Solferino. Qui al civico 14 merita di essere vista Villa Boga, costruita a cavallo tra gli anni ’10 e gli anni ’20 del secolo scorso.
Giunto in fondo a via Solferino, gira a sinistra in corso della Libertà e percorrilo fino all’incrocio con corso Roma: qui puoi osservare il portale trionfale di accesso al nucleo storico cittadino, realizzato in stile barocco intorno alla metà del Seicento. Questo ingresso monumentale serviva ad accogliere gli ospiti dei conti Borromeo Arese, i proprietari di Palazzo Arese Borromeo, che nel 1797 fu visitato anche da Napoleone Bonaparte.
Accanto al portale è presente un’edicola che accoglie un affresco che riproduce quello che doveva essere l’aspetto di questo incrocio nel XIX secolo: è raffigurato anche l’Oratorio della Beata Vergine Addolorata al Fopponino, che purtroppo fu distrutto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Da qui gira a sinistra in via Volta e prendi la seconda strada sulla destra, via Giuliana Ronzoni: arrivato in fondo, di fronte a te troverai lo splendido edificio dell’Asilo Infantile Opera Pia Giuliana Ronzoni, risalente al 1920.
Lasciati questo edificio sulla destra, vai dritto fino al primo incrocio e qui gira a destra in via Giuseppe Ronzoni, proseguendo fino all’incrocio con via San Carlo. Noterai, sulla tua sinistra, un affresco che raffigura la Madonna con Cristo morente, realizzato nel 1985 dall’artista Mario Bogani. Originario di Fenegrò (nel comasco), Bogani negli anni ’40 – non ancora adolescente – frequentò proprio a Cesano la scuola di disegno e decorazione di Carlo Gadda, diventando poi suo giovanissimo collaboratore.
Ti basta percorrere pochi passi per arrivare all’incrocio tra via San Carlo e via Novara, dove puoi osservare – affacciati su uno spiazzo in porfido – due trompe-l’oeil: uno raffigura San Carlo Borromeo nell’atto di porgere la comunione ai malati; l’altro mostra un piccolo oratorio dedicato al santo che sorgeva proprio in quel punto tra il 1724 e il 1885.
Lo rivela il cartiglio sotto l’immagine di San Carlo: Qui dal 1724 al 1885 si trovava il piccolo Oratorio dedicato a San Carlo, luogo sacro custode dei resti dei nostri appestati defunti. Attorno al “quadro” incorniciato con il santo, tutta la facciata dell’edificio su cui è stata realizzata l’opera è dipinta come un drappo.
A questo punto lasciati gli affreschi alle spalle, percorri a ritroso un breve tratto di via San Carlo e gira a sinistra in via Borromeo: se vai sempre dritto puoi raggiungere al civico 35 l’Oratorio dell’Angelo Custode, progettato da Gerolamo Quadrio (lo stesso architetto di Villa Mirabello a Monza) e costruito nel 1660.
Pochi passi più in là, in via Borromeo 41, ecco l’ingresso di Palazzo Arese Borromeo. Il complesso nacque come residenza di villeggiatura di Bartolomeo III Arese, che commissionò anche la costruzione di quello che oggi è noto come Palazzo Litta a Milano. Realizzato in più di mezzo secolo tra il 1618 e il 1680, accoglie al proprio interno affreschi di Giuseppe Nuvolone, Antonio Busca e Giovanni Ghisolfi (artista che ha lasciato tracce della propria opera anche in Villa Reati a Lissone).
Palazzo Arese Borromeo è connesso con il nucleo storico della città da piazza Esedra. La muratura è impreziosita da tempietti con pinnacoli, nicchie e decorazioni in pietra.
Proseguendo la tua passeggiata in via Borromeo arrivi all’incrocio con via Garibaldi: qui c’è il Torrazzo, una torre a pianta quadra che probabilmente fu realizzata nel X secolo, e che in passato rappresentava un baluardo lungo la via per Milano. Alta più di 15 metri, si sviluppa su quattro piani collegati l’uno con l’altro tramite botole e scalette in legno.
Girando a sinistra in via Garibaldi, raggiungi il civico 18 per ammirare da vicino la casa d’abitazione più antica di Cesano Maderno: conosciuta semplicemente come Palazzina, risale al XV secolo.
Di fronte alla Palazzina, dall’altra parte di via Garibaldi e accanto all’ingresso del Giardino Arese Borromeo in largo Sebastiano D’Immè, puoi ammirare un’opera d’arte di Antonio La Gamba intitolata Il sole siamo noi: è stata realizzata in memoria di tutti i Carabinieri caduti nell’adempimento del proprio dovere.
A questo punto ritorna verso il Torrazzo e, subito dopo averlo superato, gira a sinistra in piazza Arese: al civico 12 sorge Palazzo Arese Jacini. Il complesso, costruito nel XVII secolo da Marco Maria I Arese, era il punto di partenza delle battute di caccia degli Arese; fu poi modificato in stile neoclassico nel Settecento.
Se vuoi, puoi ammirarlo anche dalla facciata opposta imboccando vicolo Lucchini.
Ritornato in piazza Arese, di fianco al Palazzo Arese Jacini e collegato ad esso con un portale ad arco, ecco l’Oratorio della Beata Vergine del Transito, risalente al 1642 ed edificato per volere testamentario di Benedetto Arese. Incorniciata visivamente da un doppio filare di tigli, la chiesetta è a navata unica.
All’interno, l’altare maggiore è impreziosito da una pala che rappresenta il Transito della Vergine; conosciuta anche come Il Pio Transito, fu realizzata nel XVII secolo da Gerolamo Chignoli, allievo di Giovan Battista Crespi.
Ora raggiungi di nuovo via Torrazzo, e gira a sinistra per arrivare in piazza Vittorio Veneto, dove al civico 2 si fa notare l’eleganza di Palazzo Carimati, risalente agli anni ’20 del XX secolo.
Lasciati Palazzo Carimati sulla destra e percorri pochi passi per ritrovarti in piazza Monsignor Arrigoni: qui puoi ammirare, alla tua sinistra, la Chiesa di Santo Stefano, conclusa negli anni ’30 del secolo scorso. Il progetto dell’edificio è di Spirito Maria Chiappetta, progettista anche del Santuario della Madonna di Santa Valeria a Seregno e della Basilica della Santissima Immacolata di Merate.
Vuoi compiere un tour virtuale all’interno della Chiesa di Santo Stefano di Cesano Maderno? Leggendo il post qui sotto potrai conoscerne ogni dettaglio e scoprire tutte le meravigliose vetrate che la decorano.
Di fronte c’è la Chiesa Vecchia di Santo Stefano, con il suo particolare campanile obliquo e non in asse rispetto alla facciata. Oggi sconsacrata, la chiesa ospita un auditorium intitolato a Paolo e Davide Disarò, due fratelli cesanesi morti nel disastro della Val di Stava del 1985.
Le decorazioni degli interni dell’antica Chiesa di Santo Stefano di Cesano Maderno realizzate da Luigi Tagliaferri sono dei veri capolavori: se ti va di scoprirle da vicino (e conoscere la lunga storia di questo edificio) trovi tutte le foto nel post qui sotto.
Da qui, gira a sinistra in via Dante Alighieri e percorrila fino in fondo; Quindi, svolta a destra in via Cavour e poi subito a sinistra in corso Roma. Vai dritto e imbocca la terza strada sulla sinistra, via del Santuario, in fondo alla quale (all’incrocio con vialetto Santa Maria) avrai l’opportunità di ammirare la Chiesa di Santa Maria della Frasca.
Conosciuta anche come Santuario di Santa Maria delle Grazie, la chiesa accoglie al proprio interno opere d’arte e affreschi molto antichi. Se vuoi saperne di più ti consiglio di leggere l’approfondimento che ho dedicato a questo edificio religioso davvero suggestivo.
Proprio imboccando il vialetto Santa Maria puoi raggiungere piazza Don Antonio Borghi, dominata dalla Chiesa della Beata Vergine Immacolata, realizzata negli anni ’10 del Novecento. A progettarla fu Cesare Formenti, “papà” anche dell’Abbazia di San Benedetto a Seregno e della Chiesa di San Carlo a Lambrugo.
Ora lasciati la chiesa sulla destra, vai fino in fondo a viale Santa Maria e poi gira a destra in via Cavour: superato l’incrocio prosegui in via Manzoni e prendi la sesta strada sulla sinistra, via Cavallotti, per poi girare a destra in via Sant’Eurosia. Da qui vai sempre dritto fino a che sulla tua destra non vedrai la Chiesa di Sant’Eurosia, all’incrocio con via San Luigi: a progettarla fu Don Giacomo Bettoli, sacerdote e architetto parmense.
Lasciandoti la chiesa alle spalle, puoi imboccare via Amatore Sciesa fino a raggiungere l’aggregato rurale di Cascina Gaeta, risalente alla prima metà del Settecento.
Superata la cascina, gira a sinistra in via Somalia e vai dritto proseguendo in via Tonale: in fondo a questa strada svolta a destra in via Adamello, poi prendi la prima a sinistra (via Bernina) a continua lungo via Abetone, giungendo fino in fondo. Gira a destra in via Molino Arese e vai sempre dritto, proseguendo fino a quando non incroci, sulla tua destra, via San Bernardo: qui, all’angolo con via Diaz, merita di essere l’edificio dell’Asilo Infantile Don Luigi Calastri, costruito negli anni ’10 del secolo scorso.
Continuando a camminare lungo via San Bernardo, alla tua destra tra i civici 29 e 27 potrai ammirare un palazzetto ottocentesco, risalente alla seconda metà del XIX secolo, caratterizzato da una torretta al vertice occidentale.
Pochi passi più in là, in via San Bernardo 9, ecco Cassina Savina, che dà il nome al quartiere in cui ti trovi: risale alla prima metà del Settecento.
Da qui riesci già a scorgere, all’inizio di via San Bernardo l’Oratorio di San Bernardo, oggi sconsacrato.
Accanto alla chiesetta, in via Enrico Tazzoli, trovi la Chiesa di San Bernardo Abate, realizzata negli anni ’60 del XX secolo.
Che cosa fare a Cesano Maderno: gli itinerari naturalistici
Hai voglia di sapere che cosa vedere a Cesano Maderno nella natura? Se sei un appassionato di cicloturismo in Brianza, ti farà piacere scoprire che la città è attraversata da ben tre piste ciclabili del Parco delle Groane:
- la 22, che puoi imboccare da corso della Libertà o, dal lato opposto, da via Brigata Sassari;
- la 23, che puoi imboccare da via don Orione o, dal lato opposto, da via Groane;
- la 25, che puoi imboccare da via Magenta o, dal lato opposto, da via Marconato.
Per conoscere in maniera più approfondita queste piste ciclabili, puoi leggere il post qui sotto: trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno se vuoi percorrere ognuno dei tre itinerari.
E, ovviamente, non lasciarti sfuggire l’occasione di dirigerti all’Oasi Lipu, che si sviluppa su una superficie di 100 ettari: l’ingresso è in via Don Orione 43. Si tratta di una grande area naturale protetta, ideale per una gita con i bambini: merita di essere scoperto, per esempio, il Bosco degli Gnomi.
Vuoi sapere di che cosa si tratta? Clicca qui sotto per leggere il post che ho dedicato all’Oasi Lipu di Cesano Maderno 🙂
In alternativa puoi recarti anche al corridoio ecologico del bosco del Biulè, che collega l’oasi cesanese con l’altopiano di Seveso. Mirtillo rosso, salici e pioppi tremoli sono alcune delle specie che incontrerai. Puoi accedere al bosco del Biulè da via Salita al Biulè: dopo qualche decina di metri ti imbatterai nella Cascina Biulè, che ancora oggi mantiene l’aspetto degli edifici rurali tipici del posto. Un altro elemento paesaggistico di valore è l’antica Fornace Giussani, che invece puoi raggiungere da via Friuli, lungo un sentiero tra via Salita al Biulè e via Sicilia.
Molto accogliente è il Giardino Arese Borromeo, dietro Palazzo Arese Borromeo: gli ingressi sono da piazza Procaccini, via Borromeo, via Barbarossa e largo Sebastiano D’Immè. Qui meritano di essere ammirati il Tempietto del Fauno, i roseti e le decine di statue che raffigurano eroi storici o della mitologia; interessante anche il Padiglione della Voliera, con anfratti dedicati alla nidificazione degli uccelli.
Se vuoi scoprire gli orari di apertura del Giardino Arese Borromeo e conoscerlo più da vicino, puoi leggere l’approfondimento che gli ho dedicato nel post qui sotto.
Infine, ti segnalo il Parco della Baruccanetta, situato in prossimità di Cascina Canova, edificio rurale (forse addirittura risalente al Medio Evo) che si affaccia su via Giovanni De’ Medici 2. Nel parco, dove è disponibile l’accesso wifi gratuito, è ancora visibile, nel boschetto ceduo di robinia situato dietro alla cascina, l’alveo in secca di quella che un tempo era la Roggia Viscontea di Desio. Accanto c’è il sentiero delle Ruere, che segue la strada che un tempo collegava Desio con Meda.
Dove mangiare a Cesano Maderno
Vuoi spere dove mangiare a Cesano Maderno? In via Milano 68 trovi il Ristorante Nesis (chiuso il mercoledì), che propone specialità di pesce: ti segnalo fra l’altro la crema di melanzane e calamari, il polpo alla luciana e i ravioli con ricotta e scampi.
In via Manzoni 136 c’è, invece, Antichi Sapori, ristorante pizzeria di Cesano Maderno che propone specialità di pesce.
In via Manzoni 99, il Ristorante Mediterraneo è aperto a pranzo dal lunedì al venerdì e a cena dal lunedì al sabato; nel menù propone tra l’altro i ravioli cacio e pepe con asparagi, speck e crema di bufala e gli gnocchi di spinaci al ragù di seppie con coulis di pomodorini e basilico.
Se cerchi una pizzeria a Cesano Maderno puoi provare la Corte Santo Stefano, in piazza Mons. Arrigoni 6. Aperto tutti i giorni sia a pranzo che a cena, questo ristorante offre un ricco menù che include anche gli spaghetti di pasta fresca con cozze e pesto di pistacchio e il risotto con scampi e agrumi di Sicilia.
Per mangiare un hamburger in Brianza puoi scegliere il Victor Steak House (in corso della Libertà 104), aperto tutti i giorni a pranzo e a cena) o il Gusto Tondo, in via Don Luigi Viganò 30.
In via Borromeo 6 trovi, invece, The River, che è un’altra eccellente location dove mangiare hamburger in Brianza.
In via Borromeo 29, Il Fauno propone piatti tipici lombardi: è aperto tutti i giorni a cena e nel weekend anche a pranzo.
Quando hai intenzione di mangiare sushi all you can eat a Cesano Maderno, puoi andare al Sushi Club in via Don Luigi Viganò 74, aperto tutti i giorni a pranzo e a cena: il menù di sera costa 30 euro, bevande e dolci esclusi.
Se, invece, sei interessato a sapere dove mangiare a Cesano Maderno la pinsa romana, il Birra & Brace di via Garibaldi 126 è il posto che fa per te.
Come arrivare a Cesano Maderno
Come arrivare a Cesano Maderno in auto? Provenendo da Milano, puoi percorrere la SS 35 Milano-Meda e prendere l’uscita 9 (svincolo per Binzago) o l’uscita 10 (svincolo per il centro di Cesano). Arrivando da Monza o dal Varesotto, devi attraversare la Monza-Saronno, uscire a Bovisio Masciago e seguire le indicazioni. Giungendo da Como, sfrutta l’Autostrada A9, esci a Saronno e poi segui i cartelli.
Per arrivare a Cesano Maderno in treno, puoi fare riferimento alla stazione cittadina, servita dalla linea regionale Milano-Canzo-Asso e dalle linee suburbane di Milano S2, S4 e S9: è collegata, tra l’altro, con Varedo, Bovisio Masciago, Seveso, Lentate sul Seveso, Meda, Cabiate, Mariano Comense, Carugo, Arosio, Inverigo, Lambrugo, Merone, Erba, Ponte Lambro, Caslino d’Erba, Canzo, Monza, Lissone, Desio, Seregno e Ceriano Laghetto.
Per arrivare a Cesano Maderno in bus, puoi sfruttare la linea Z115, che collega la città con Saronno, Ceriano Laghetto, Limbiate, Seveso e Seregno. La linea Z116, invece, passa da Seveso, Barlassina e Seregno, mentre la Z117 attraversa Saronno e Solaro. Provenendo da Cantù, puoi salire sul bus Z150, che ferma anche a Cermenate, a Lentate sul Seveso, a Barlassina, a Seveso, a Limbiate e a Varedo arrivando a Milano. La linea Z163, infine, collega Cesano con Lazzate, Misinto, Cogliate e Limbiate.
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