Home » Provincia di Monza » Desio » La casa natale di Pio XI a Desio
Desio, la casa natale di Pio XI

La casa natale di Pio XI a Desio

Sapevi che nella prima metà del Novecento c’è stato un papa brianzolo? Si tratta di Pio XI (al secolo Achille Ratti) che nacque a Desio e fu papa dal 1922 al 1939. Se vuoi scoprire di più, puoi visitare proprio la casa natale di Pio XI a Desio: te la faccio conoscere in questo post.

La storia della casa natale di Pio XI a Desio

La casa natale di Pio XI a Desio si trova a pochi passi da piazza Conciliazione, la piazza principale della città: proprio qui sorge la Basilica dei Santi Siro e Materno, in cui il piccolo Achille Ratti ricevette il battesimo.

Il busto di Achille Ratti
Il busto di Achille Ratti nel cortile della sua casa natale

Papa Pio XI nasce in questa casa il 31 maggio del 1857, quartogenito di Teresa Galli e di Francesco Ratti, entrambi originari di Rogeno.

Quando nasce Achille Ratti, una parte dell’edificio è adibita a filanda. Francesco Ratti, infatti, dal 1850 lavora alle dipendenze del pusianese Pietro Conti, per conto del quale è divenuto direttore della filanda di Desio.

Proprio da Conti Francesco Ratti ha rilevato la casa, che poi dovrà cedere nel 1867.

Quell’anno, infatti, Francesco a causa di disavventure economiche è obbligato a lasciare Desio; vende diverse proprietà terriere a Giovanni Antona Traversi, mentre la filanda viene ceduta ai fratelli Cesare e Giovanni Bozzotti di Milano.

Ed è proprio a Milano che Francesco si trasferisce con la moglie Teresa, mentre il giovane Achille, che ha solo 10 anni, entra nel Seminario ginnasiale di San Pietro Martire a Seveso.

Il busto di Pio XI
Uno dei busti di Pio XI ospitati nella sua casa natale a Desio

E l’immobile in cui Achille era nato che fine fa? La filanda viene acquistata dal banchiere Pietro Gavazzi, esponente di una ricca famiglia locale.

In seguito, quando Ratti diventerà papa, i figli di Pietro – Egidio e Pio Gavazzi – doneranno al pontefice appena eletto l’immobile.

Pio XI stabilisce che l’edificio venga destinato a opera assistenziale. Il 30 dicembre del 1922 viene formalizzata la cessione, da parte della Società Anonima Edigio e Pio Gavazzi, all’Orfanotrofio Pio XI, istituenda Opera pia di beneficenza.

L'orfanotrofio nella casa natale di Pio XI
La targa realizzata nel 1923 per celebrare l’istituzione dell’Orfanotrofio Pio XI.
Sopra, lo stemma vaticano, con la tiara papale (o triregno) e le chiavi pontificie.
Sotto, questa scritta:

All’intento che sia consacrato in perpetuo alla storia il giubilo della popolazione Desiana per l’elevazione al Pontificato di Pio XI nato in questa casa il 31 maggio 1857, il Sig. Ing. Com. Pio Gavazzi presidente della Società anonima Egidio e Pio Gavazzi in esecuzione alla delibera del suo Consiglio di amministrazione è ben lieto di fare come fa donazione irrevocabile di questa casa ove nacque e trascorse l’infanzia S. S. Pio XI alla istituenda Opera pia di Beneficenza sotto la denominazione “Orfanotrofio Pio XI” (Così dall’atto notarile a rogito Notaio Cav. Innocente Arnaboldi)
Desiani
Quest’Opera pia che si propone di accogliere i poveri Orfanelli[,] di istruirli nell’arte e mestieri, di temprarne gli animi a forti sentimenti di Religione e Patria, è destinata ad essere in Desio il perenne vivente monumento di Pio XI. E voi tutti ricchi e poveri offrendo il vostro contributo a favore del nascente Istituto, mentre compirete un atto di fiorita carità a sollievo degli umili, dei bisognosi, dei derelitti, darete prova di nobili sentimenti di venerazione[,] amore, attaccamento al Grande Concittadino che siede sulla Cattedra di S. Pietro.

Il 19 aprile del 1925, anno Giubilare indetto da Pio XI, avviene l’inaugurazione dell’orfanotrofio realizzato nel complesso edilizio che in precedenza ospitava la filanda e la casa natale di Pio XI a Desio, alla presenza del cardinale Eugenio Tosi.

Fino al 1945 l’orfanotrofio maschile sarà gestito dalla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (i cosiddetti Concettini); poi arriveranno sacerdoti appartenenti ad altre congregazioni.

L’attività assistenziale a beneficio dei minori, però, chiude i battenti nell’estate del 1971, dato che l’edificio non rispetta i requisiti necessari per un internato.

Il fabbricato verrà poi ristrutturato in vista della visita di Giovanni Paolo II a Desio, il 21 maggio del 1983.

In seguito, ospiterà fino al 2004 un liceo artistico e linguistico.

Oggi è sede del Museo Pio XI e del Centro Internazionale di Studi e Documentazione Pio XI, grazie al lavoro svolto dall’associazione Amici della Casa Natale Pio XI.

Il museo

Il museo è allestito al primo piano dell’edificio, nelle stanze limitrofe all’appartamento in cui viveva la famiglia Ratti.

La casa natale di papa Pio XI a Desio
Salendo al primo piano per entrare nel museo, troverai questa targa

Lo spazio espositivo ospita numerosi cimeli appartenuti al papa, donati da Carlo Confalonieri e Diego Venini, suoi segretari personali, o giunti dai Palazzi Vaticani.

L’inizio del percorso permette di ammirare l’arredo dello studio che fu donato dalla Cooperativa dei Falegnami Brianzoli ad Achille Ratti quando era ancora arcivescovo.

Su una parete spicca proprio lo stemma arcivescovile di Achille Ratti che riporta il motto Raptim transit, “passa rapidamente”. Una frase quasi profetica, visto che Ratti rimase arcivescovo di Milano solo per pochi mesi, prima di essere eletto papa.

Lo stemma arcivescovile di Achille Ratti
Lo stemma arcivescovile di Achille Ratti

Lo stesso stemma è visibile sulle sedie presenti in questa stanza.

Gli arredi della casa natale di Pio XI a Desio
Una delle sedie con lo stemma arcivescovile di Achille Ratti

Accanto, si nota un bozzetto in gesso di Giorgio Galletti, che raffigura papa Pio XI come nella statua che si può ammirare in piazza Manzoni a Carugate.

Giorgio Galletti, Pio XI
Pio XI rappresentato da Giorgio Galletti

Si passa, poi, nel locale che accoglie due opere del pittore Piero Gauli, artista del Gruppo Corrente.

La più grande è intitolata I due Papi: sono rappresentati, ai lati di Gesù Crocifisso, Giovanni Paolo II e Pio XI. Dietro a papa Wojtyla si può notare il Santuario di Częstochowa: all’età di sedici anni il giovane Karol partì da Cracovia e raggiunse in pellegrinaggio questo santuario, distante circa 150 chilometri. Papa Ratti, per altro, fu nunzio apostolico in Polonia, ed era solito definirsi “vescovo polacco”. Dietro di lui, nel quadro, si intravedono le due chiese di Desio che si trovano a pochi passi dalla sua casa natale : la Basilica dei Santi Siro e Materno e la Chiesa di Santa Maria.

Piero Gauli, I due papi
I due papi di Piero Gauli

Il dipinto fu commissionato nel 1983, in corrispondenza della ristrutturazione dell’edificio.

L’affresco venne inaugurato il 15 maggio di quell’anno dal presidente del Senato Vittorino Colombo e dal cardinale Carlo Confalonieri: entrambi brianzoli, il primo di Albiate e il secondo di Seveso.

I due papi di Piero Gauli
Il dipinto di Piero Gauli accanto a un busto del papa

Proprio nel 1983, per altro, qui venne organizzata la prima mostra di Arte Sacra, che si è poi ripetuta nel 2003, nel 2005 e nel 2007, arricchendo la collezione artistica del museo.

L’altro dipinto, intitolato Il Cardinale, risale al 2003 e ritrae Dionigi Tettamanzi, all’epoca arcivescovo di Milano: sullo sfondo compaiono diverse chiese di Milano, fra cui si riconosce facilmente il Duomo.

Il cardinale di Piero Gauli
Il cardinale di Piero Gauli

Procedendo nel locale successivo, ecco un cotto che raffigura il Patriarca Paolo Angelo Ballerini, opera dello scultore seregnese Antonio De Nova. Nominato arcivescovo di Milano nel giugno del 1859, Ballerini non riuscì mai a prendere effettivamente possesso della sua sede per l’opposizione della popolazione meneghina e del governo piemontese. Rifugiatosi in Svizzera, si trasferì poi a Seregno, dove rimase fino alla morte. Fu proprio da Ballerini che il chierico Achille Ratti, il 15 giugno del 1878, ricevette l’ordine del diaconato.

Il Patriarca Ballerini di Antonio De Nova
Il Patriarca Ballerini raffigurato da Antonio De Nova

In questa stanza puoi osservare anche i ritratti fotografici di Francesco e Teresa, i genitori di Achille Ratti.

Teresa Galli e Francesco Ratti, genitori di Pio XI
Teresa Galli e Francesco Ratti, genitori di Pio XI

Meritano di essere osservati, poi, due abiti storici.

Uno è quello del bussolante di corte, addetto all’anticamera pontificia con il compito di indicare la porta delle aule palatine accogliendo gli ambasciatori, i regnanti e tutte le altre personalità di rilievo che giungevano in Vaticano, per poi accompagnarli dall’anticamera papale fino alla porta dello studio del pontefice.

L’abito che vedi, in particolare, appartenne a Luigi Arru: collaboratore di Guglielmo Marconi per la realizzazione della stazione radio del Vaticano, fu nominato dignitario della famiglia pontificia.

L'abito da bussolante di corte
Sulla destra, l’abito da bussolante di corte

L’altro abito è quello della guardia palatina d’onore, figura che si doveva occupare della sicurezza del papa. L’abito appartenne ad Angelo Arru, figlio di Luigi. Cittadino vaticano sin dalla nascita, a 18 anni di età Angelo entrò nella Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità, di cui fece parte fino al 1970, anno in cui il corpo fu sciolto per effetto degli orientamenti generati dal Concilio Vaticano II.

L'abito da guardia palatina d'onore
L’abito da guardia palatina d’onore

Un assortimento di cimeli davvero ricco ti attende nella sala successiva. Cito, tra gli altri:

  • il velo del calice della prima messa del sacerdote Achille Ratti;
  • l’amitto (il panno bianco che i sacerdoti mettono attorno al collo) indossato da don Achille Ratti in occasione della sua prima messa;
  • il copricalice della prima messa;
  • un album di foto risalente ai tempi della nunziatura in Polonia, dal 1919 al 1921;
  • un bronzo di Floriano Bodini che raffigura il Patriarca Ballerini;
  • le protesi dentarie appartenute al Santo Padre;
  • il dente del giudizio di Achille Ratti;
  • il sigillo della nunziatura apostolica;
  • un tagliacarte appartenuto a Pio XI datato 1918;
  • gli occhiali di Pio XI;
  • un collare diplomatico dell’Ordine dell’Aquila Bianca (il più alto riconoscimento polacco) donato dal governo della Polonia il 9 novembre del 1921;
  • una croce pettorale in argento donata dal metropolita della Chiesa ortodossa di Varsavia nel periodo della nunziatura;
  • un quadretto con l’immagine della Madonna caro a don Achille Ratti, donato a monsignor Giovanni Battista Montini.
Il bronzo di Floriano Bodini con il Patriarca Ballerini
Il bronzo realizzato da Floriano Bodini

Ma non è tutto, perché l’elenco dei cimeli comprende anche le tazze da prima colazione donate dallo stabilimento Richard Ginori, un’insegna pontificia in oro con lo stemma di Sua Santità Pio XI e altri oggetti appartenuti al papa, come dei fazzoletti, dei calamai e un portatovagliolo in oro.

Da notare, ancora, le medaglie vaticane in smalto realizzate per l’anno santo 1933, la cartella per discorsi papali donata in occasione del millennio 938-1938, la benedizione scritta da Pio XI alle Suore del Cenacolo di Milano l’8 dicembre del 1925 e il martello per l’anno santo 2000 donato a Giovanni Paolo II, realizzato da Franco Mariani.

I cimeli di papa Pio XI
Il martello realizzato da Franco Mariani e altri cimeli esposti

Infine, potrai osservare il cordone usato per l’ultima messa celebrata da Pio XI e una conchiglia portaocchiali in madreperla regalata dalla città di Desio per l’anno santo 1925.

I cimeli di Pio XI
Copricapi, documenti e altri reperti di un secolo fa

Alle tue spalle, uno dei pezzi forti del museo: la radio realizzata da Guglielmo Marconi e regalata a Pio XI nel 1931, anno in cui venne fondata Radio Vaticana.

Devi sapere che nel 1929 papa Ratti aveva proposto a Marconi di realizzare una stazione radio tecnologicamente avanzata per la neonata Città del Vaticano. Il 12 febbraio del 1931 la radio venne inaugurata, dapprima con un discorso dello stesso Marconi e poi con una preghiera di Pio XI: si trattò della prima trasmissione radiofonica in diretta di un papa. Le sue parole risuonarono in tutto il mondo.

La radio della casa natale di Pio XI a Desio
La radio donata da Guglielmo Marconi

Sopra l’apparecchio, spicca un bronzo intitolato Omaggio a Guglielmo Marconi, opera di Giuseppe De Feo e realizzato nel 1995, in occasione del primo centenario dell’invenzione della radio.

L'Omaggio a Guglielmo Marconi di Giuseppe De Feo
L’Omaggio a Guglielmo Marconi di Giuseppe De Feo

Accanto, un altro cimelio molto curioso: si tratta di una bottiglia di vino proveniente da Cartagine che Pio XI aveva ricevuto come voto augurale nel 1938. Le bottiglie donate in realtà erano due, e il papa decise di farle mettere da parte consegnandole alla Congregazione delle Suore di Maria Bambina; su ognuna delle due bottiglie fu apposta un’etichetta con la scritta Dono di S.S. Pio XI da consegnare al Papa, regnante nel 2000. Nel 2000, papa Giovanni Paolo II – venuto a conoscenza del dono – decise di regalare una delle due bottiglie al museo di Desio.

La bottiglia di vino della casa natale di Pio XI a Desio
La bottiglia di vino donata da Giovanni Paolo II

Puoi entrare, a questo punto, nel locale in cui nacque Achille Ratti, che può essere considerato il fulcro di tutto il percorso museale. Oggi trasformata in cappella, la stanza venne visitata da Giovanni Paolo II nel 1983, in occasione della sua venuta in Brianza: alle pareti sono appese numerose foto a testimonianza di quell’evento.

Desio, la casa natale di papa Pio XI
La stanza in cui nacque Achille Ratti, con le foto della visita di Giovanni Paolo II

Che cosa ti resta da vedere, ancora? Per esempio i capi di vestiario cardinalizi e papali.

Gli abiti cardinalizi nella casa natale di Pio XI a Desio
Alcuni degli abiti clericali esposti

E poi, ancora, molte lettere originali scritte da Achille Ratti, tra le quali:

  • una datata Varsavia 9 luglio 1919 destinata a Innocente Arnaboldi, caro amico di Achille Ratti e sindaco di Desio, città dove – scrive Ratti – “trascorsi in quasi fraterna dimestichezza i primi anni della vita”;
  • una datata Varsavia 18 dicembre 1919 scritta da Ratti quando era nunzio apostolico in Polonia e arcivescovo di Lepanto e destinata a Erminio Rovagnati, preposto di Desio;
  • una datata 5 agosto 1921 scritta alla Cassa Rurale di Desio;
  • una datata 21 agosto 1921 scritta da Ratti in qualità di prefetto della Biblioteca Vaticana.
Le lettere di Pio XI
Alcune delle lettere di Pio XI

C’è, poi, un telegramma del 16 maggio del 1938 spedito dal Cardinale Tocelli dalla Città del Vaticano a Desio.

Si arriva, quindi, in una sala in cui sono esposti oggetti che richiamano le imprese alpinistiche compiute da Ratti prima di diventare papa (una volta salito al soglio pontificio, infatti, non poté far altro che accantonare la passione per la montagna): i ramponi, gli sci, una corda, gli scarponi e una piccozza.

L'attrezzatura da alpinismo di papa Pio XI
L’attrezzatura da alpinismo di papa Pio XI

La teca dei cimeli propone un autografo di Achille Ratti scritto sul libretto di una guida alpina in occasione della sua ascensione al viso dell’8 agosto del 1898.

L'autografo di papa Pio XI
Il testo autografo di Achille Ratti

C’è, poi, la prima pagina della rivista settimanale Pro Familia che mostra Pio XI mentre assiste ai nuovi esperimenti di emissione e ricezione della stazione radio in compagnia di Guglielmo Marconi e di padre Giuseppe Gianfranceschi, che della radio sarebbe diventato il primo direttore.

Pro Familia, rivista settimanale illustrata
La prima pagina di Pro Familia con Pio XI e Guglielmo Marconi

A proposito di stampa, c’è anche la prima pagina del 12 febbraio del 1931 del quotidiano americano The Advertiser-Journal (oggi non più esistente) che titola Pope speaks to millions all over world: “Il papa parla a milioni (di persone, nda) in tutto il mondo”.

Casa natale di Pio XI a Desio, The Advertiser Journal
La prima pagina del The Advertiser Journal del 12 febbraio del 1931.
Sottotitolo: Pontiff broadcasts message of peace at dedication of Vatican City Radio Station. Head of Roman Catholic Church, for first time in history, sends voice to all corners of globe. Station built for Vatican by Marconi, who introduces Pope to unseen audience (“Il Pontefice trasmette un messaggio di pace all’inaugurazione della stazione radio della Città del Vaticano. Il capo della Chiesa Cattolica Romana, per la prima volta nella storia, manda la propria voce in tutti gli angoli del pianeta. La stazione è stata realizzata per il Vaticano da Marconi, che introduce il papa a un’audience invisibile”).
Merita di essere letto anche l’attacco del pezzo: For the first time in history the pope today sent his voice to millions throughout the world in a radio message of peace to mankind. Smiling and tranquil as though he were a veteran of radio broadcasting, he spoke over HVJ, the new Vatican City radio station built for him by Guglielmo Marconi and inaugurated in celebration of the ninth anniversary of his coronation as Pope Pius XI. After the pope had spoken for about ten minutes the whistle grew worse, interfering frequently with clear audibility, but it died away just as he finished speaking (“Per la prima volta nella storia il papa oggi ha tramsesso la propria voce a milioni [di persone, nda] in tutto il mondo in un messaggio radio di pace all’umanità. Sorridente e tranquillo come se fosse un veterano delle trasmissioni radio, ha parlato tramite HVJ, la nuova stazione radio della Città del Vaticano costruita per lui da Guglielmo Marconi e inaugurata per celebrare il nono anniversario della sua incoronazione come papa Pio XI. Dopo che il papa ha parlato per una decina di minuti il sibilo è peggiorato, interferendo di frequente con un’udibilità chiara, ma è svanito non appena egli ha smesso di parlare”).
Infine, il titolo dell’articolo di spalla: Voice of Pope heard clearly in broadcast. Despite slight occasional interfecence Pontiff’s voice is plainly audible to radio listeners in America (“La voce del Papa sentita chiaramente in radiodiffusione. Nonostante lievi e occasionali interferenze la voce del Pontefice è pienamente udibile agli ascoltatori della radio in America”).

Questo locale accoglie anche due gessi di Giuseppe De Feo che raffigurano San Bernardo da Mentone, patrono degli alpinisti: si tratta di studi per le sculture equestri realizzate nel 1973 per gli ospizi del Piccolo San Bernardo e del Gran San Bernardo.

San Bernardo da Mentone di Giuseppe De Feo
San Bernardo da Mentone immortalato nel gesso di Giuseppe De Feo
Giuseppe De Feo, San Bernardo da Mentone
L’altro gesso di Giuseppe De Feo

Il cortile

Questo era il racconto di ciò che puoi trovare nei locali del museo, ma prima di andare via non dimenticare di dare un’occhiata al cortile della casa natale di Pio XI.

La campana maggiore della Basilica dei Santi Siro e Materno a Desio
Il cortile della casa natale di Pio XI

Dietro al busto che raffigura il papa, infatti, trovi una campana risalente al 1843, fusa dalla fonderia Felice Bizzozero di Varese. Essa faceva parte del concerto di campane della Basilica dei Santi Siro e Materno; poi nel 2006 si è fessurata: poiché una eventuale riparazione non sarebbe stata consigliabile, è stata asportata e trasferita qui, mentre al suo posto è stata realizzata una nuova campana.

La campana della basilica di Desio
La campana proveniente dalla basilica di Desio

La campana è intitolata ai Santi Siro e Materno e pesa più di 3 tonnellate, circa 3.400 chili.

La campana maggiore della basilica di Desio
Dettaglio della campana con l’indicazione dell’anno in cui fu realizzata: 1843

Come visitare la casa natale di Pio XI a Desio

La casa natale di Pio XI a Desio è aperta, dalle 15 alle 18, una domenica al mese.

L'ingresso della casa natale di Pio XI a Desio
L’ingresso della casa natale di Pio XI a Desio

Se vuoi conoscere l’esatto giorno di apertura, prenotare una visita guidata o richiedere qualunque altra informazione puoi contattare il numero di telefono 0362 303871 o scrivere all’indirizzo mail amicipioxi@gmail.com.

Puoi consultare, inoltre, il sito web del Centro Internazionale di Studi e Documentazione Pio XI.

Casa natale di Pio XI a Desio: come arrivare

La casa natale di Pio XI a Desio si trova in via Pio XI 4.

Desio, la casa natale di Pio XI
La casa natale di Pio XI a Desio

Se decidi di arrivare a Desio in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Santa Maria o di via Olmetto.

Potresti anche arrivare a Desio in treno: la stazione cittadina è ben collegata con Monza, Como e Milano grazie alle linee ferroviarie Chiasso-Rho Fiera e Saronno-Albairate. Dopo essere uscito dalla stazione dalla parte del binario 1, scendi lungo la scalinata e vai a destra lasciandoti la stazione alle spalle. Giunto alla rotonda gira a sinistra in via XXV Aprile e percorri questa strada fino in fondo, per poi svoltare a destra in via Lampugnani. Procedi sempre dritto e ti ritroverai in via Pio XI.

Volendo arrivare a Desio in autobus, infine, ti conviene fare riferimento alle linee Z231Z232 Z251 e scendere alla fermata Diaz/Rimembranze. Da qui, tieni i numeri civici dispari alla tua destra e vai fino in fondo a via Diaz; quindi gira a destra in corso Italia. Arrivato in piazza Conciliazione, gira a sinistra in modo da lasciarti la basilica alla tua sinistra: superata la chiesa, sei in via Pio XI.

Come ti dicevo, la casa natale di Pio XI si trova a pochi passi dalla Basilica dei Santi Siro e Materno: se vuoi visitarla, puoi leggere il post qui sotto che te ne parla in maniera approfondita.

Che cosa vedere a Desio

Dopo aver scoperto la casa natale di Pio XI a Desio, potresti visitare anche il resto della città. Non sai dove andare? Non preoccuparti: nel post qui sotto ti propongo un itinerario che ti permette di sapere che cosa vedere a Desio, segnalandoti anche i migliori ristoranti in cui potresti fermarti a mangiare.






Spero che tu abbia gradito ciò che hai trovato in questo sito. So che posso arricchirlo e migliorarlo, ma per farlo ho bisogno anche del tuo aiuto: se ti va, puoi cliccare qui sopra e lasciarmi una donazione, anche piccola.

Desideri contattarmi per propormi una collaborazione o per segnalarmi un errore che hai trovato in questo o in altri post? Clicca qui sotto e potrai scrivermi!

Ricorda che Viaggiare in Brianza è presente anche su:

Seguimi per conoscere ogni giorno nuovi posti, nuove storie e nuove persone della Brianza!

Ti è piaciuto questo post? Fallo conoscere ai tuoi amici!

4 commenti su “La casa natale di Pio XI a Desio”

  1. Claudio lazzarotto

    Quando si parla della Casa Natale di Pio XI è corretto citare anche l’operato svolto fin dal 2005 dall’associazione “Amici della casa natale Pio XI.
    Grazie

  2. Caro cugino, sono un estimatore di quanto hai fatto nella tua vita ed in particolare a Roma durante il tuo pontificati.
    Ho potuto su mia richiesta come ricercatore avere accesso a tutti i documenti del tuo pontificato che da tempo sono dissecretati.
    Mi manca il 1939 che è stato dissecretato di recente perchè nel 1939 ti è succeduto Pio XII i cui documento sono stati dissecretati di recente.
    Appena possibile per me verrò a leggere questi documenti.
    Ho ammirato soprattutto quanto hai fatto per i poveri bambini tedeschi che stavano morendo di fame per effetto delle sanzioni alla Germania dopo la prima guerra mondiale.
    Il tuo intervento come mediatore fra Francia e Germania ottenne questo scopo.
    Achille Ratti
    San Donato Milanese

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *