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Cosa vedere a Biassono, la Torre dell'Acquedotto

Che cosa fare a Biassono: guida per turisti

Che cosa fare a Biassono? Potresti venire qui quando hai voglia di un giro in bici al Parco di Monza o se cerchi un posto dove mangiare le lumache in Brianza, ma anche per scoprire un museo ricco di sorprese. Senza dimenticare il Santuario della Madonna della Brughiera e la Torre dell’Acquedotto, simbolo della città.

La città

Città di poco più di 12mila abitanti della provincia di Monza e Brianza, Biassono è attraversata dal fiume Lambro e fa parte del Parco Regionale della Valle del Lambro.

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A Biassono ha sede l’azienda di salumi Rovagnati.

Che cosa fare a Biassono: i monumenti da vedere

Nelle righe che stai per leggere scoprirai che cosa vedere a Biassono e troverai indicazioni preziose per una gita in Brianza. Sei pronto?

Potresti iniziare il tuo tour del paese dalla rotonda tra via Cesana e Villa e via Santa Maria delle Selve, dove vale la pena di osservare il Monumento all’Autodromo.

Cosa fare a Biassono, il Monumento dell'Autodromo
Il Monumento dell’Autodromo

Proprio dove c’è il Monumento dell’Autodromo (di fronte al civico 154 di via Cesana e Villa, per darti un’idea più precisa), non perderti il Muretto dei Campioni, con manufatti in ceramica che raffigurano gli autografi dei vincitori del GP di Formula 1.

Cosa fare a Biassono, il Muretto dei Campioni
Il Muretto dei Campioni

Lasciandoti il muretto sulla destra, procedi lungo via Cesana e Villa e raggiungi il civico 2: accanto, noterai un chiosco davvero speciale, impreziosito da una suggestiva opera di street art realizzata a vernice spray dall’artista di Bellusco Mattia Fucci per sensibilizzare le persone nei confronti della violenza sulle donne.

Edicola della violenza sulle donne a Biassono
L’opera di street art che decora il chiosco. Da un lato si legge una citazione della poetessa Alda Merini: “Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne”. Dal lato opposto, invece, è riportata una frase della scrittrice franco-americana Anais Nin: “La violenza è un sintomo di impotenza”

Ti parlo in maniera più approfondita di questa opera di street art nel post qui sotto, che ti farà conoscere anche un importante personaggio femminile della storia di Biassono.

Arte urbana in Brianza: il chiosco per le donne di Biassono

Dall’edicola, tii basta compiere ancora pochi passi per arrivare in piazza Italia: alla tua destra troverai l’ingresso della settecentesca Villa Verri, che oggi ospita i locali del municipio. Frequentata da personalità del calibro di Cesare Beccaria, Giuseppe Parini e Paolo Frisi, la residenza fu ideata dal conte Gabriele Verri, padre dello scrittore Alessandro, del senatore Carlo e dello storico Pietro, il fondatore della rivista Il Caffè.

Cosa vedere a Biassono, Villa Verri
Villa Verri

Piazza Italia si trova là dove un tempo c’era il giardino storico di Villa Verri, che si estendeva verso Lissone: fu tagliato nel 1924 per realizzare una strada esterna al centro di Biassono (quella che oggi è via Cesana e Villa), dove fu fatta passare anche la tranvia Monza-Carate (prima a vapore e poi, a partire dal 1932, elettrificata). Fu in quell’occasione che venne inaugurata la piazza, inizialmente intitolata alla Vittoria: qui (in posizione un po’ più decentrata rispetto a quella attuale), nel 1925 fu collocato il Monumento ai Caduti realizzato da Gino Todescato, che oggi puoi vedere di fronte all’ingresso di Villa Verri.

Cosa fare a Biassono, il Monumento ai Caduti
Il Monumento ai Caduti di piazza Italia

Ti basta compiere pochi passi per vedere alla tua sinistra, tra via Matteotti e via Porta D’Arnolfo, lo stile neogotico della scuola elementare: fu costruita nel 1912, originariamente come edificio municipale e scolastico, con il corpo centrale riservato agli uffici comunali e le ali laterali destinate alle aule scolastiche. Il progetto era del monzese Emilio Colombo, “papà” anche della Scuola Materna di Agliate: e in effetti i due edifici sono molto simili.

La scuola elementare di Biassono
L’edificio della scuola elementare

Accanto, la Torre dell’Acquedotto, considerata il simbolo della città, realizzata in muratura all’inizio degli anni Cinquanta.

Cosa vedere a Biassono, la Torre dell'Acquedotto
La Torre dell’Acquedotto

Alla base si nota un bassorilievo in terracotta di Santo Caslini denominato Famiglia e lavoro (noto anche con il nome Riposo serale). La formella fu cotta nella fornace artistica di Fornaci di Briosco del maestro ceramista Augusto Rebattini; rappresenta il tipico tema del lavoro e della famiglia come colonne portanti della società.

Santo Caslini a Biassono
Il bassorilievo alla base della Torre dell’Acquedotto

Lasciandoti la torre alle spalle, imbocca via San Martino: alla tua destra puoi ammirare un antico frantoio per l’estrazione di olio dai semi di lino utilizzato dal XVII secolo in avanti.

Cosa fare a Biassono, il frantoio
Il frantoio di via San Martino

Subito dopo, al civico 11 di via San Martino, c’è Cascina Cossa, che ospita il Museo Civico Carlo Verri: di sicuro uno dei più interessanti musei in Brianza. L’esposizione comprende una sezione archeologica, con reperti di età romana rinvenuti in Brianza, e una sezione etnografica, con oggetti di uso quotidiano e legati alla cultura popolare.

Cosa fare a Biassono, il Museo Verri
L’ingresso del Museo Civico Carlo Verri

Ma il museo di Biassono è così ricco e interessante che merita un approfondimento a parte: lo trovi nel post qui sotto, con foto dettagliate, notizie sorprendenti e tutte le indicazioni utili per visitare la struttura.

Biassono, il Museo Civico Carlo Verri

Percorrendo via San Martino, troverai alla tua sinistra la Chiesa di San Martino di Tours: di antica fondazione, deve il suo aspetto attuale a un rifacimento della seconda metà del XVI secolo e a un ampliamento del 1904.

Cosa fare a Biassono, la Chiesa di San Martino di Tours
La Chiesa di San Martino di Tours

Caratterizzata da linee eclettiche, ospita una statua in legno dedicata alla Madonna della Cintura.

Cosa fare a Biassono, la Madonna della Cintura
La statua della Madonna della Cintura nella Chiesa di San Martino di Tours

Se ti lasci la chiesa alla tua sinistra, noterai che è affiancata da una colonna su basamento con una croce in cima, costruita probabilmente nel 1690: è la cosiddetta colonna della peste, eretta in memoria delle vittime dell’epidemia.

Cosa fare a Biassono, la colonna della peste
La colonna della peste accanto alla Chiesa di San Martino di Tours

Superata la chiesa, gira a destra in via Roma e poi ancora a destra in via Umberto I: qui, tra il civico 1 e il civico 3 sorge Casa Croce Bossi, un edificio con parti medievali; l’ala di portico è quattrocentesca, mentre risalgono a un secolo più tardi l’ala di portico principale e il portale monumentale in pietra molera.

Cosa fare a Biassono, Casa Croce Bossi
L’ingresso di Casa Croce Bossi

Di fronte c’è l’ingresso di Palazzo Crivelli, affiancato da un pannello informativo che illustra la storia delle dimore storiche di questa via (fino all’inizio del secolo scorso denominata Contrada del Mercato), dove un tempo era presente un pozzo pubblico.

Il pannello informativo del pozzo della Contrada del Mercato

Da qui gira a destra in via Verri, passa davanti all’ingresso della Chiesa di San Martino di Tours e subito dopo gira a destra per cercare il civico 24 di piazza San Francesco: qui c’è l’edificio del pozzo civico, risalente agli anni ’40 dell’Ottocento. Esso si trova in mezzo all’isolato di forma triangolare compreso tra via Quattro Marie e via Porta Mugnaia che prende il nome di Isola in memoria dei tempi passati, quando qui scorreva un corso d’acqua.

Cosa fare a Biassono, il pozzo civico
L’edificio del pozzo civico

Ora lasciati questo edificio sulla destra e imbocca via Quattro Marie, per poi proseguire in via Porta Mugnaia: la rotonda all’incrocio con via Marconi e via Pessina ospita due macine provenienti da antichi mulini eretti in passato sul Lambro. Non a caso questa strada un tempo era nota come “strada farina”, proprio perché conduceva dal centro agli impianti molitori idraulici sul fiume.

Cosa fare a Biassono, le macine della strada farina
Le macine della strada farina

Davanti alla rotonda, poi, merita di essere visto l’elegante edificio dell’Asilo Infantile Segramora: fu costruito nel 1901 su progetto di quell’Emilio Colombo di cui ti ho già parlato in precedenza.

Cosa fare a Biassono, l'Asilo Segramora
L’edificio dell’Asilo Infantile Segramora

Dalla rotonda gira a destra in via Pessina e percorrila fino alla rotonda successiva, dove dovrai svoltare a sinistra in via Volta; quindi vai dritto e prendi la prima strada a destra, via Don Consonni. Qui sorge il Santuario della Madonna della Brughiera, costruito nel 1934: l’interno, decorato dal pittore medese Primo Busnelli, accoglie tra l’altro una Madonna con bambino di inizio Cinquecento e un’Annunciazione seicentesca.

Cosa vedere a Biassono, il Santuario della Madonna della Brughiera
Il Santuario della Madonna della Brughiera

Vuoi conoscere la storia del Santuario della Madonna della Brughiera e scoprire le opere d’arte custodite al suo interno? Puoi farlo leggendo l’approfondimento che trovi nel post qui sotto.

Biassono: il Santuario della Madonna della Brughiera

Proprio davanti al santuario, in piazza Paolo Rovagnati, puoi osservare l’opera Volare Alto 2015. Progettata dallo scultore foggiano Pino Di Gennaro e realizzata in bronzo, è un’aquila alta 6.70 metri, con un’apertura alare di 3.60 metri. L’opera d’arte, situata davanti allo stabilimento della Rovagnati, è dedicata a Paolo Rovagnati, fondatore dell’azienda.

Volare Alto, Rovagnati
L’opera Volare Alto davanti alla sede della Rovagnati

L’aquila è posata su una sfera in bronzo specchiante, che simboleggia il mondo; l’ala destra è spiegata in orizzontale, come a proteggere chi entra in fabbrica, mentre quella sinistra è rivolta verso il cielo. Sul prato attorno compaiono sette parole chiave (Famiglia, Generosità, Semplicità, Sacrificio, Coraggio, Fede, Saggezza) suggerite dai familiari di Rovagnati.

Cosa fare a Biassono, Volare Alto di Rovagnati
L’aquila creata da Pino Di Gennaro

Adesso percorri a ritroso via Volta e alla rotonda vai dritto in via Pessina (invece di girare a destra), per poi proseguire dopo la rotonda successiva in via Madonna delle Nevi. Segui questa strada fino a quando arrivi all’incrocio con via Parco e via Regina Margherita: è proprio questa la strada che devi imboccare. Vai sempre dritto e fermati poco dopo il semaforo: alla tua sinistra sono visibili i resti di un edificio a torre del XIX secolo sul ciglio dell’alveo del fiume.

Cosa fare a Biassono, i resti della torre
I resti della torre in via Regina Margherita

Riprendi il tuo percorso via Regina Margherita: vai dritto e, dopo la curva della Porta San Giorgio del Parco di Monza avrai l’opportunità di scoprire accanto al civico 25 la Chiesa di San Giorgio, realizzata nella sua conformazione attuale nel 1926. Una statua del santo è ospitata in una nicchia centrale del presbiterio, introdotto da un arco trionfale. Gli archi della navata centrale, invece, sono dipinti con le figure di personaggi della Bibbia e degli Apostoli.

Cosa fare a Biassono, la Chiesa di San Giorgio
La Chiesa di San Giorgio

Ancora pochi passi e, sulla tua destra, il civico 14 di via Regina Margherita ospita il cortile interno di quello che un tempo era Palazzo Crevenna, dove vale la pena di soffermarsi a osservare le arcate su capitelli quattrocenteschi.

Cosa fare a Biassono, Palazzo Crevenna
Le arcate del cortile di Palazzo Crevenna

Che cosa fare a Biassono: gli itinerari naturalistici

Scoprire che cosa vedere a Biassono in mezzo al verde vuol dire immergersi nel Parco di Monza.

Nella frazione di San Giorgio al Lambro, di fianco al civico 2 di via Regina Margherita, è presente la Porta San Giorgio, uno degli accessi principali al Parco di Monza che consente di raggiungere, tra l’altro, l’autodromo e il Golf Club.

Cosa fare a Biassono, la Porta San Giorgio
La Porta San Giorgio

Un altro ingresso al parco, dove puoi sfruttare anche un’area parcheggio gratuita, è quello in prossimità della rotonda tra via Parco e via Brunelleschi.

A proposito: il post qui sotto ti offre tutti i consigli di cui hai bisogno se vuoi sapere che cosa vedere nel Parco di Monza.

Il Parco di Monza: che cosa vedere

Dal passaggio a livello di via Madonna delle Nevi o da quello di via Parco puoi accedere al sentiero che costeggia il Lambro, lungo il quale puoi osservare dal basso il ponte ottocentesco in ferro che scavalca la valle del Lambro sulla tratta Seregno-Carnate, oggi non più utilizzata. Questo itinerario è ottimo anche se sei un appassionato di cicloturismo in Brianza.

Dove mangiare a Biassono

Tra i ristoranti di Biassono c’è, in via Trento e Trieste 15, Ai Portici, aperto tutti i giorni a pranzo e a cena (ma la domenica a mezzogiorno solo su prenotazione): le specialità del posto sono cassoeula, pepata di cozze, pizza e orecchia d’elefante con patatine fritte.

In piazza San Francesco, al civico 41, trovi un altro locale dove mangiare a Biassono: è l’Antica Bottega.

Il Ristorante Primo Piano di via Dei Tintori 2, invece, è la location ideale dove mangiare la paella in Brianza, ma solo su prenotazione. Il locale, inoltre, è una delle migliori pizzerie di Biassono: è aperto tutti i giorni a pranzo e a cena.

Un’altra pizzeria di Biassono che vale la pena di provare è Da Sebastian: è in via Mazzini 10 e offre anche il servizio d’asporto.

Nel novero dei ristoranti di Biassono, inoltre, ti segnalo Happy Days, in via Vittorio Veneto 3.

Per cenare in un sushi all you can eat in Brianza puoi scegliere Sushi e Involtini, in via Libertà 15: di sera il prezzo fisso è di 21.90 euro, dessert e bevande esclusi.

Infine, se desideri provare la cucina spagnola in Brianza puoi recarti da El Cordobes, in via Cesana e Villa 78: è sempre aperto sia a mezzogiorno che di sera. Nel menù trovi tortillas, tapas vegetarianas, jamon serrano, chorizo, croquetas de bacalao e molte altre specialità iberiche.

Cosa fare a Biassono, El Cordobes
El Cordobes

Come arrivare a Biassono

Come arrivare a Biassono in auto? Provenendo da Milano devi percorrere la SS 36 e uscire a Desio Centro. Dopo lo svincolo gira a destra in via Canaletto; alla rotonda successiva vai a sinistra e a quella dopo a destra. A questo punto procedi sempre dritto fino alla rotonda di via Bottego, dove devi andare a destra in via Gianfranco Miglio. Alla rotatoria successiva svolta a sinistra: sei sulla strada che ti porterà a destinazione.

Provenendo da Lecco, devi percorrere la SS 36 e uscire a Seregno San Salvatore. Alla prima rotonda dopo lo svincolo vai a sinistra in modo da prendere il cavalcavia che oltrepassa la superstrada, e alla rotatoria successiva gira a destra. Ora procedi sempre dritto fino ad Albiate e alla rotonda dopo il cimitero gira a destra: sei sulla SP 135, che ti condurrà a Biassono.

Per arrivare a Biassono in treno puoi fare riferimento alla stazione cittadina, servita dalla linea suburbana S7 di Milano e collegata, tra l’altro, con Monza, Villasanta, Arcore, Macherio, Triuggio, Carate Brianza, Besana in Brianza, Renate, Cassago Brianza, Costa Masnaga, Molteno, Oggiono, Galbiate, Civate e Valmadrera.

Per arrivare a Biassono in autobus puoi sfruttare la linea Z221, che passa da Mariano Comense, Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Albiate, Sovico, Macherio, Vedano al Lambro, Monza e Sesto San Giovanni, in corrispondenza con la fermata della linea rossa della metropolitana di Milano. In alternativa puoi raggiungere il paese con i bus Z234 se parti da Muggiò, Lissone, Macherio, Sovico o Vedano al Lambro.






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Infine, ci tengo a segnalarti il sito web del Museo Civico Carlo Verri di Biassono, che è stato una preziosa fonte di informazioni per la stesura di questo post: visitalo perché ne vale la pena 🙂

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