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L'abbazia di Vertemate

L’Abbazia di Vertemate

Costruita alla fine dell’XI secolo, l’Abbazia di Vertemate è stata protagonista di quasi mille anni di storia tra spiritualità e natura. Questo antico complesso religioso, immerso nella quiete dei boschi del Parco della Brughiera Briantea, si presenta oggi come un luogo silenzioso, incantevole e suggestivo. Leggi il resto di questo articolo per saperne di più.

La storia dell’abbazia di Vertemate

L’Abbazia di Vertemate (o, per essere più precisi, il complesso abbaziale di San Giovanni Battista) è un monastero con quasi mille anni di storia.

Fu fondata nel 1084 – o, secondo altre fonti, nel 1086 – da un monaco benedettino milanese, di nome Gerardo, reduce da Cluny, un piccolo paese della Borgogna dove circa un secolo e mezzo prima era stato fondato un monastero che tra la seconda metà del X secolo e i primi anni del XII secolo rappresentò la più importante istituzione monastica d’Europa.

Priore di La-Charité-sur-Loire fino al 1080 e a Joigny fino al 1084, Gerardo fu inviato come emissario in Italia dall’abate Ugo di Cluny per fondare i complessi di Vertemate e Cantù; nel 1087 tornò a La-Charité-sur-Loire, dove morì l’anno dopo.

Inizialmente a Vertemate Gerardo fondò la chiesa di Santa Croce; la nuova chiesa di San Giovanni Battista fu costruita grazie al successore di Gerardo, Pietro.

L'abbazia di San Giovanni di Vertemate
Il complesso dell’abbazia

Nata come priorato cluniacense, l’abbazia di Vertemate fu costruita in stile romanico su terreni che erano stati donati dai fedeli del posto, in un luogo paludoso e isolato nella valle del Seveso, a breve distanza dalla strada che univa Como e Milano.

Il complesso fu consacrato il 30 dicembre del 1095 da Odone, vescovo di Imola, e nello stesso periodo fu visitato da papa Urbano II (colui che – durante il Concilio di Clermont – invocò la prima crociata), che in precedenza era stato priore dell’abbazia di Cluny.

L’abbazia ospitò anche Ugo il Grande, cioè Sant’Ugo di Cluny, abate cluniacense conosciuto per essere stato mediatore fra l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII a Canossa.

Oltre alla chiesa, il complesso comprendeva un granaio, una stalla, un refettorio, una biblioteca, un chiostro, un orto botanico con piante medicinali e officinali, una farmacia e – ovviamente – le celle per i monaci: insomma, tutto ciò che era necessario a garantire una quotidianità serena tra preghiera e meditazione.

L'abbazia di Vertemate nel Parco della Brughiera Briantea
Due degli edifici del complesso, osservati dal sentiero che consente di raggiungere l’abbazia

Circondata da mura, l’abbazia era protetta anche da una torre che serviva ad avvistare nemici.

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Alla fine del XIII secolo, le lotte tra Como e Milano ebbero conseguenze devastanti sul complesso, i cui edifici furono occupati e danneggiati; vennero distrutti il chiostro, le mura e parte della torre.

Fu necessario aspettare circa due secoli per una ricostruzione dell’abbazia, avvenuta ai tempi del pontificato di Sisto IV (che fu papa tra il 1471 e il 1484): in questo periodo, la chiesa venne anche decorata con diversi affreschi.

Il sentiero dell'abbazia di Vertemate
Vista dal sentiero che costeggia il complesso

Alla fine del Cinquecento, tuttavia, l’abbazia si trovava di nuovo in pessime condizioni: lo testimonia la relazione della visita pastorale di Feliciano Ninguarda, vescovo di Como.

Il complesso abbaziale di Vertemate
La targa visibile dal sentiero del Parco della Brughiera Briantea che passa accanto al complesso

Alla fine del Settecento – epoca della Repubblica Cisalpina – i monaci che risiedevano nel complesso furono costretti ad andare via; l’edificio fu acquisito dai Cusani, marchesi di Desio, che lo utilizzarono come cascinale agricolo e ricovero per i cavalli. In seguito il complesso pervenne alla famiglia Traversi Tittoni.

L’abbazia di Vertemate oggi

Nel 1960 fu un avvocato di Milano, Piero Ricotti, a garantire il restauro del complesso: affidò l’incarico all’architetto Clemente Bernasconi, grazie a cui negli anni Settanta l’abbazia fu riportata al proprio aspetto originale. Furono ricostruiti il fianco meridionale, il chiostro, la cupola e la cimasa della chiesa.

Vertemate, l'abbazia di San Giovanni
Un luogo di pace e quiete

A partire dal 1993 la struttura ha ospitato una comunità di monaci benedettini, impegnati – fra l’altro – nel restauro di libri antichi. Nel 2005, tuttavia, la comunità ha lasciato Vertemate per trasferirsi in un monastero a Dumenza, sulle rive del lago Maggiore.

Abbazia di Vertemate: dove si trova

Attualmente l’abbazia è di proprietà privata e non è aperta al pubblico.

L'abbazia di Vertemate
Il complesso abbaziale oggi

Il complesso può comunque essere ammirato dall’esterno, grazie al sentiero che parte da via Abbazia a Vertemate: superato il lavatoio, è sufficiente seguire le indicazioni dei cartelli per raggiungere gli edifici monastici, circondati dai boschi del Parco della Brughiera Briantea.

Il sentiero dell'abbazia di Vertemate con Minoprio
Il sentiero che conduce all’abbazia si inoltra, dopo il tornante che svolta a sinistra, nella valle del Seveso

Che cosa vedere a Vertemate con Minoprio

L’Abbazia di Vertemate è solo uno dei tanti luoghi che meritano di essere scoperti durante una passeggiata in paese. Vuoi sapere quali sono gli altri? Leggi il post qui sotto, che ti suggerisce che cosa vedere a Vertemate con Minoprio e dove puoi fermarti a mangiare a pranzo o a cena.






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