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Cosa fare a Meda, la Chiesa di San Vittore

Che cosa fare a Meda: guida per turisti

Che cosa fare a Meda? Per una gita da Milano in treno, in moto o in auto puoi raggiungere questa città e passeggiare tra i sentieri del Parco della Brughiera Briantea, ammirare la Chiesa di San Vittore o andare alla scoperta delle location in cui è stato girato un famoso film italiano del secolo scorso.

La città

Rinomata per la produzione di arredi e per l’industria del mobile, Meda si trova a poco più di 20 chilometri da Milano.

Bagnata dal torrente Tarò, la città è immersa nel verde del Parco della Brughiera Briantea.

Il torrente Tarò a Meda
Il torrente Tarò a Meda

Di Meda sono originari Johnny Dorelli (attore, cantante, presentatore, showman) e la comica Katia Follesa, resa celebre da Zelig.

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Se ami il cinema devi sapere che a Meda Ermanno Olmi ha girato e ambientato alcune scene de Il posto, opera vincitrice del Premio della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia del 1961 e inserita nella lista dei 100 film italiani da salvare. Desideri seguire le tracce di questo film girato in Brianza? Puoi andare in piazza della Stazione, in piazza della Chiesa o in via Molino 2 (dove c’era l’abitazione del protagonista).

Cosa fare a Meda, le location del film Il posto di Ermanno Olmi
Le location medesi del fim “Il posto” di Ermanno Olmi. In senso orario, da sinistra in alto: la stazione di Meda, la Chiesa di Santa Maria Nascente, i binari della stazione e la cascina di via Molino 2.

Per saperne di più, leggi qui sotto l’approfondimento dedicato alle location del film: una vera chicca per gli amanti del cineturismo in Brianza.

Il Posto di Ermanno Olmi: il film che fu girato a Meda

Che cosa fare a Meda: i monumenti da vedere

Per scoprire che cosa vedere a Meda potresti iniziare la tua passeggiata in paese da via Como 85, dove sorge la suggestiva Cascina Belgora, edificata nella prima metà dell’Ottocento dalla famiglia dei Brivio Sforza. La parola “Belgora” deriva da “pergola”, termine che indica l’impalcatura che sostiene le viti che formano il pergolato: in passato, i terreni circostanti all’edificio venivano utilizzati per la coltivazione di alberi da frutto e della vite.

Cosa vedere a Meda, Cascina Belgora
Cascina Belgora. Fino al secondo dopoguerra, tutti gli abitanti della cascina si dedicavano ai lavori agricoli; inoltre, si allevavano mucche, cavalli, conigli, maiali, anatre e galline. Poi, a partire dagli anni ’50, i locali del pian terreno iniziarono a essere destinati al lavoro artigianale: chi aveva un’officina, chi faceva il tappezziere, chi realizzava mobili…

Lasciandoti la cascina sulla destra, incamminati lungo via Como e raggiungi il civico 27: volgi lo sguardo in alto per osservare, sul muro di Casa Dentoni, la curiosa icona di Nuestra Señora de Lujan. La Vergine de Lujan viene venerata in un famoso santuario dell’Argentina, Paese in cui era emigrato alla fine dell’Ottocento Carlo Morganti, il quale dopo la Prima Guerra Mondiale tornò a Meda e fece costruire questa abitazione. Ponendola, appunto, sotto la protezione di questa icona.

La Vergine de Lujan a Meda
L’icona di Nuestra Señora de Lujan

Continuando a passeggiare lungo via Como, puoi imboccare via Parini: qui alla tua sinistra, in corrispondenza del civico 2, noterai l’edificio neogotico di Casa Ferrrario, con annessa la Chiesina del Redentore. Il complesso fu costruito nell’Ottocento: la parte residenziale, un tempo casa di campagna della famiglia Ferrario, è direttamente collegata con la cappella tramite un ballatoio in pietra e un porticato con colonne in ghisa. Non passa inosservata la torre con merlatura ghibellina e dotata di ampie bifore.

Cosa fare a Meda, Casa Ferrario
Casa Ferrario

Proseguendo la tua passeggiata, vai dritto superando piazza Cavour ed entra nel Parco Emanuele de Ermenulfis per raggiungere la porta colorata della Limonera della Madam: un’esplosione di colori che ha rivitalizzato una porticina abbandonata grazie ai ragazzi dell’oratorio locale e all’artista Renata Barzaghi.

La Limonera della Madam a Meda
La porta colorata della Limonera della Madam

Uscito dal parco, gira a sinistra: davanti a te vedrai, al civico 17 di via Garibaldi sul muro di Casa Baio, un dipinto dedicato alla Madre della Misericordia, chiamato dagli abitanti del posto Madonna dell’Uccellino. Il Bambino in braccio alla Vergine, infatti, ha nella mano destra un uccellino.

La Madonna dell'Uccellino a Meda
La Madonna dell’Uccellino

Prosegui lungo via Garibaldi e poi gira nella prima strada a sinistra, via Palestro: al civico 3 trovi ciò che rimane di Casa Maunier. Sulla facciata dell’edificio puoi notare affreschi antichi realizzati attraverso la tecnica del trompe-l’oeil: riproducono archi, balaustre e colonne che delimitano un grande loggiato affacciato su un panorama lacustre.

Cosa vedere a Meda, Casa Maunier
I trompe-l’oeil dei resti di Casa Maunier: quello che vedi era uno degli edifici di servizio della quattrocentesca dimora signorile, che invece è stata abbattuta negli anni ’50 del Novecento. Il nome Maunier deriva da Giovanni Giuseppe Maunier, mercante marsigliese che nel 1798 acquistò i beni del Monastero di Meda, dopo che questo era stato soppresso per effetto delle decisioni di Napoleone

Da via Palestro gira di nuovo a destra in via Garibaldi e poi svolta subito a sinistra per percorrere la salita di via Antona Traversi: in cima, sulla tua destra al civico 4 puoi ammirare Ca’ Vismara (o Villa Vismara). Costruita nel Seicento come residenza dell’amministratore del Monastero delle Benedettine (quello di cui ti ho parlato raccontandoti di Casa Maunier), diventò di proprietà privata in seguito alla dismissione del monastero avvenuta alla fine del XVIII secolo.

Cosa vedere a Meda, Villa Vismara
Villa Vismara

Al termine dell’ascesa di via Antona Traversi ti ritrovi in piazza Vittorio Veneto, il cuore antico del paese.

Alla tua sinistra noterai la Chiesa di San Vittore, costruita nel XVI secolo, che ospita al proprio interno opere di Bernardino Luini, di Giulio Campi e di Giovan Battista Crespi (detto Il Cerano). Caratterizzata da una scenografica scalinata settecentesca, la chiesa propone sulla facciata una scultura di San Vittore a cavallo e le statue dei santi Aimo e Vermondo.

Cosa fare a Meda, la Chiesa di San Vittore
La Chiesa di San Vittore

Secondo la leggenda, i due – fratelli e conti di Turbigo – un giorno si imbatterono in un branco di cinghiali mentre erano a caccia nei boschi medesi: per salvarsi, fecero voto di ritirarsi a condurre una vita di preghiera e fondare un monastero proprio nel punto in cui si trovavano. Così fu: i cinghiali se ne andarono e la promessa fu mantenuta. In effetti, ancora oggi la Chiesa di San Vittore accoglie le spoglie dei due fratelli.

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Vuoi conoscere in maniera approfondita la storia della Chiesa di San Vittore di Meda e del monastero annesso? Leggi il post qui sotto, e la tua curiosità sarà soddisfatta!

La Chiesa di San Vittore di Meda

Dal cancello della chiesa – quando è aperto – puoi raggiungere Villa Antona Traversi: si tratta di una dimora progettata da Leopoldo Pollack, realizzata in seguito alla trasformazione dell’antico Monastero di San Vittore. Il cortile interno della residenza è proprio il chiostro del monastero di un tempo, di cui sono rimaste anche le decorazioni della Sala degli Angeli, con la volta affrescata da Giovanni Battista e Giovan Mauro della Rovere.

Cosa fare a Meda, Villa Antona Traversi
Villa Antona Traversi

Di fianco alla Chiesa di San Vittore c’è l’edificio dell’antica Foresteria, realizzato negli anni ’30 del Settecento e concepito come parlatorio pubblico: da qui si poteva entrare nel complesso del monastero e accedere agli ambienti riservati alla clausura.

Cosa fare a Meda, la Foresteria
La Foresteria di San Vittore

Esattamente di fronte alla Chiesa di San Vittore, una lunga scalinata ti porta al Monumento ai Caduti, che accoglie La vittoria alata, scultura in bronzo realizzata da Cesare Busnelli: l’autore diede alla statua le sembianze di sua moglie Irene. Curiosità: dopo l’inaugurazione del monumento, avvenuta nel novembre del 1922, diverse persone aderenti al partito fascista che avevano partecipato all’evento si scontrarono con i socialisti medesi. Nell’occasione, un ragazzo fascista morì; così pochi giorni dopo venne organizzata dai fascisti una spedizione punitiva contro il Circolo Socialista di Mariano Comense, che fu costretto a chiudere.

Il Monumento ai Caduti di Meda
Il Monumento ai Caduti

Su piazza Vittorio Veneto si affaccia anche il Santuario del Santo Crocifisso. Si ritiene che le origini di quest’ultimo, noto anche con il nome di Chiesa di Santa Maria, siano addirittura precedenti all’anno Mille, anche se ovviamente il suo aspetto attuale è frutto di interventi più recenti. L’edificio ospita, tra l’altro, affreschi dell’artista piemontese Luigi Morgari.

Cosa fare a Meda, il Santuario del Santo Crocifisso
Il Santuario del Santo Crocifisso

Se vuoi conoscere più da vicino il Santuario del Santo Crocifisso a Meda, puoi leggere qui sotto l’approfondimento che gli ho dedicato.

Il Santuario del Santo Crocifisso a Meda

Accanto al santuario c’è la Ca’ Rustica. Sopra il portone di ingresso puoi notare uno stemma della famiglia Porro: vi è stato collocato nel secondo dopoguerra, dopo essere stato rinvenuto nelle campagne circostanti. Di origine cinquecentesca, la Ca’ Rustica nacque come palazzo nobiliare ; nel corso dei secoli, poi, è stata usata come scuderia, cascina e filanda.

Meda, la Ca' Rustica
La Ca’ Rustica

Sulla facciata di vicolo Santa Maria è collocata una lapide che ricorda l’incontro avvenuto proprio qui tra Ludovico il Moro, Beatrice d’Este e l’imperatore Massimiliano d’Asburgo nel 1496.

Cosa fare a Meda, la Ca' Rustica
La lapide commemorativa della Ca’ Rustica

Vicolo Santa Maria deve il proprio nome alla chiesa accanto, e in passato era conosciuto come Vicolo Stallazzo: qui, infatti, sostavano carrozze e cavalli. Se lo percorri fino in fondo puoi arrivare a osservare il vecchio cortile della Corte del Vismara.

Cosa fare a Meda, la Corte del Vismara
La Corte del Vismara

Se osservi la Ca’ Rustica dal lato opposto rispetto a quello di vicolo Santa Maria, invece, puoi notare i resti di una torre: probabilmente in passato ce n’era una a ogni angolo, ma questa è la sola (parzialmente) rimasta.

A questo punto ti ritrovi in via Santa Maria: percorrila fino al civico 71, dopo il quale vedrai alla tua sinistra la Cascina Munaia Vecc. Sulla facciata puoi osservare due affreschi: uno – del 1886 – rappresenta la Madonna di Caravaggio, mentre l’altro – del 1883 – raffigura Sant’Anna che insegna a leggere alla Madonna adolescente.

Gli affreschi della cascina Munaia Vecc a Meda
A sinistra l’affresco di Sant’Anna e a destra l’affresco della Madonna di Caravaggio

Ritornato in piazza Vittorio Veneto, lasciati la Chiesa di San Vittore sulla sinistra e gira a destra per scendere in via San Martino: sulla sinistra al civico 1 puoi osservare Palazzo De Capitani Brivio Carpegna, costruito nella prima metà del Seicento per volontà dei nobili milanesi De’ Capitani di Scalve.

Cosa fare a Meda, Palazzo De Capitani Brivio Carpegna
Palazzo De Capitani Brivio Carpegna

Percorrendo via San Martino, all’ingresso del civico 8 (la Curt del Trun) noterai una terracotta che rappresenta San Francesco, realizzata da Bassano Sanosi.

La terracotta di San Francesco di Bassano Sanosi
La terracotta di San Francesco della Curt del Trun

Giunto in piazza Volta, alla tua sinistra al civico 9 trovi Palazzo Clerici De Petri, le cui origini risalgono al XVI secolo. Di fianco all’ingresso puoi ammirare un affresco dell’Immacolata Concezione di inizio Novecento: la Vergine, in abito bianco e mantello blu, è in piedi sulla terra schiacciando la testa della serpe.

Cosa vedere a Meda, l'Immacolata Concezione di Palazzo Clerici De Petri
L’affresco dell’Immacolata Concezione

L’accesso al portico di colonne binate del cortile interno del palazzo presenta sulle volte stemmi nobiliari affrescati; l’androne, invece, propone l’immagine di un firefoi, un giovane servitore rappresentato nell’atto di dare le chiavi di casa a chi entra.

Cosa fare a Meda, il firefoi di Palazzo Clerici De Petri
Il firefoi di Palazzo Clerici De Petri

Lasciandoti il portone di Palazzo Clerici De Petri alle spalle, vai dritto per poi girare subito a sinistra in largo San Giovanni da Meda. Andando dritto, ti ritrovi in via Colombo, dove al civico 12 merita la tua attenzione la Deposizione di Casa Mariani: Maria sostiene il corpo di Cristo morente davanti allo stipes, il palo ritto della Croce.

Cosa vedere a Meda, la Deposizione di Casa Mariani
La Deposizione di Casa Mariani

Tornato in piazza Volta, gira a destra in corso Matteotti: arrivato all’altezza del civico 143, non ti sfuggirà l’affresco di Maria Ausiliatrice. Realizzato alla fine degli anni ’50 dal pittore varesino Carlo Cocquio, mostra la Vergine su una nube evanescente e con in mano uno scettro.

Cosa vedere a Meda, l'affresco di Maria Ausiliatrice
L’affresco di Maria Ausiliatrice

Continua a camminare in corso Matteotti: raggiunto l’incrocio con via Orsini, vedrai di fronte a te Casa Nobili, sulla quale spiccano – separati da un balcone – due pannelli in marmo bianco che ritraggono l’arcangelo Gabriele e Maria, risalenti ai primi anni del ‘900. Gabriele, in ginocchio, è raffigurato con in mano il giglio, simbolo di purezza; Maria, a sua volta in ginocchio, ha davanti a sé le Sacre Scritture, mentre una colomba scende in volo verso di lei.

Casa Nobili a Meda
I due pannelli in marmo bianco con l’arcangelo Gabriele e Maria

Prosegui la tua passeggiata in corso Matteotti; superato il civico 44, voltati indietro per osservare il murale Ruberò per te la luna, realizzato dallo street artist Cosimo Caiffa, in arte Cheone. L’opera – che si estende su una superficie di circa 50 metri quadri – raffigura un bambino impegnato ad afferrare la luna; sullo sfondo, un suggestivo paesaggio silvestre nella notte illuminata.

Cosa fare a Meda, il murales di Cheone
Il murale Ruberò per te la luna di Cosimo Caiffa, in arte Cheone. Caiffa è nato nel 1979 a Gallipoli, in provincia di Lecce. Cresciuto in Germania, è poi ritornato in Italia dove ha messo in mostra il proprio estro artistico prediligendo la tecnica del fotorealismo. A Milano, in zona Porta Romana, ha realizzato un meraviglioso murale intitolato The Vision, ispirato alle opere di Antoni Gaudì. Molti dei lavori di Cheone si possono ammirare nella città di Nerviano, dove c’è la sua Hall of Fame.

Ancora pochi passi e, subito dopo il palazzo municipale, svolta a destra in via Mazzini: qui, sulla tua sinistra, al civico 7 noterai l’elegante Villa Baserga, decisamente meritevole di uno sguardo.

Cosa fare a Meda, Villa Baserga
Villa Baserga

Proseguendo lungo via Mazzini ti ritrovi in piazza della Chiesa, dove puoi ammirare la Chiesa di Santa Maria Nascente: fu progettata da Paolo Mezzanotte, l’architetto del palazzo che ospita la Borsa di Milano. Al suo interno merita di essere ammirato un affresco di Bernardino Luini dedicato al culto mariano.

Cosa fare a Meda, la Chiesa di Santa Maria Nascente
La Chiesa di Santa Maria Nascente

Ora, lasciandoti la facciata della chiesa alle spalle, imbocca via Verdi (la strada parallela a via Mazzini) e prosegui lungo vicolo Comunale e poi via Solferino. Qui al civico 42 c’è la casa natale di Giuseppe Terragni, celebre architetto razionalista (il “papà” di Villa Bianca a Seveso, tra l’altro): a ricordarlo c’è una targa commemorativa posizionata all’esterno dell’abitazione.

Meda, la casa natale di Giuseppe Terragni
La casa natale di Giuseppe Terragni

A questo punto torna indietro lungo via Solferino e gira nella prima strada a sinistra, via De Amicis, percorrendola fino in fondo. Sbucherai, così, in piazza della Stazione, dove alla tua sinistra troverai Casa Lanzani. Si tratta di un complesso costituito da due ville gemelle in stile eclettico collegate attraverso un portico vetrato: a realizzarle fu l’impresa edile di Michele Terragni, papà di Giuseppe Terragni.

Cosa fare a Meda, Casa Lanzani
Le due ville gemelle di Casa Lanzani

Sempre in piazza della Stazione, ma dall’altra parte rispetto a via De Amicis, ecco Villa Besana, a sua volta realizzata da Michele Terragni: puoi intravederla dietro il cancello che la protegge.

Cosa fare a Meda, Villa Besana
Villa Besana

Da qui, raggiungi il semaforo, e superando il passaggio a livello ti ritrovi in via Indipendenza. L’edificio tra il civico 2 e il civico 14 è l’elegante Palazzo Buzzi, in stile eclettico con echi liberty, risalente al 1910. Venne costruito inizialmente come sede dell’industria di mobili di Piero e Giuseppe Besana: per questo oggi è noto anche come Palazzo Besana. Nel 1915, con l’arrivo del gruppo Asnaghi, qui nacque la Società Anonima Lavori di Aviazione (SALDA), che più tardi divenne Società Anonima Lavori di Ammobiliamento, occupandosi della produzione di mobili su scala nazionale. La SALDA chiuse nel 1933; oggi il palazzo accoglie abitazioni ed esercizi commerciali.

Cosa vedere a Meda, il Palazzo ex SALDA
Palazzo Buzzi

Accanto, attorno al civico 22 di via Indipendenza si sviluppa il Palazzo Pro-Meda, che deve il proprio nome all’associazione che lo gestiva un secolo fa. Costruito come teatro nel 1913, mostra ancora oggi lo stile eclettico originario. L’ingresso principale è incorniciato da un frontone che riporta lo stemma cittadino.

Cosa fare a Meda, il Palazzo Pro Meda
Il Palazzo Pro Meda

Lasciandoti il Palazzo Pro-Meda alla tua destra, continua a passeggiare lungo via Indipendenza fino al civico 38, dove trovi una banca e un negozio di calzature. No, non voglio dirti di comprare un paio di scarpe, ma invitarti a guardare i bassorilievi sopra gli ingressi.

I bassorilievi di Cesare Busnelli
I bassorilievi sopra l’ingresso della banca

Realizzati da Cesare Busnelli a metà degli anni Sessanta, rappresentano le fasi della lavorazione del legno. Questo, infatti, è il Palazzo dell’Esposizione Artigiani Medesi, costruito nei primi anni Cinquanta per offrire una vetrina alla produzione artigianale locale.

Il Palazzo dell'Esposizione Artigiani Medesi
Il bassorilievo sopra l’ingresso del negozio di calzature

Ancora pochi passi e alla tua sinistra, all’incrocio tra via Indipendenza e via Cadorna, noterai la facciata monumentale del Palazzo delle Scuole Professionali, decorata da lesene neoclassiche. L’edificio, che oggi ospita una scuola media, fu realizzato sull’area in cui prima sorgeva il cimitero.

Cosa fare a Meda, il Palazzo delle Scuole Professionali
Il Palazzo delle Scuole Professionali

Ancora pochi passi e, accanto all’incrocio con viale Brianza, in via Indipendenza 25 vale la pena di soffermarsi a osservare l’architettura tardo liberty di Villa Malgrati.

Cosa fare a Meda, Villa Malgrati
Villa Malgrati

A questo punto puoi ritornare verso Palazzo Buzzi e da qui svoltare a sinistra in viale Francia per raggiungere piazza del Lavoratore, dove c’è un’altra risposta alla domanda “che cosa vedere a Meda?”: è il Monumento al falegname, realizzato da Virginio Cimnaghi, che celebra la città dell’industria del mobile.

Cosa fare a Meda, il Monumento al Falegname
Il Monumento al Falegname

Ora continua a camminare in viale Francia, supera il semaforo per imboccare via Busnelli e vai sempre dritto: arrivato allo stop del passaggio a livello, svolta a destra in via Milano. All’incrocio con via San Celso, sulla tua destra, c’è la Chiesa dei Santi Nazaro e Celso. Sulla facciata puoi notare la raffigurazione di due scheletri con clessidra e falce: rappresentano, rispettivamente, il tempo che passa e l’ineluttabilità della morte.

Meda, la Chiesa dei Santi Nazaro e Celso
La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso

Alla Chiesa dei Santi Nazaro e Celso ho dedicato un post di approfondimento, con notizie, curiosità e foto: lo trovi qui sotto.

Meda, la Chiesa dei Santi Nazaro e Celso

Ora torna indietro lungo via Milano, supera il passaggio a livello e vai dritto fino alla chiesa che vedi alla tua sinistra: qui imbocca via Icmesa e prosegui fino al muro di mattoni rossi che trovi davanti a te. Ebbene, quello non è un muro qualunque, ma il muro originario dell’Icmesa, la fabbrica responsabile del famoso disastro di Seveso del luglio del 1976: a ricordare la tragedia c’è anche un pannello che ne riassume le vicende principali.

Cosa fare a Meda, il muro dell'Icmesa
Il muro dell’Icmesa

Che cosa fare a Meda: gli itinerari naturalistici

Vorresti sapere che cosa vedere a Meda stando a contatto con la natura? Ti accontento subito!

Al confine con Seregno c’è il Parco 2 Giugno, noto anche come Parco della Porada, con ingressi da via Benedetto Croce e via Einaudi.

Cosa fare a Meda, il Parco della Porada
Il Parco della Porada

Da via Po puoi entrare, invece, nel Parco del Meredo, che fa parte del Parco Brianza Centrale.

Al confine con Seveso, c’è il Bosco delle Querce, nato nella ex zona A del disastro di Seveso causato dalla ditta Icmesa: gli accessi al parco, per il momento, sono tutti nel territorio di Seveso, come puoi scoprire grazie al post qui sotto dedicato proprio a questo parco. A proposito: potrai leggere anche la storia del disastro dell’Icmesa di cui ti ho parlato poco fa!

Il Bosco delle Querce di Seveso e il disastro dell’Icmesa

I più apprezzati itinerari naturalistici a Meda, comunque, sono quelli che si sviluppano lungo i sentieri del Parco della Brughiera Briantea

In particolare l’itinerario 5, che collega Camnago (frazione di Lentate sul Seveso) con Cabiate, passa a Meda nella zona della Zoca dei Pirutit, uno dei laghetti dove pescare in Brianza. Puoi accedervi da via Santa Maria, all’altezza del civico 94.

Cosa fare a Meda, la Zoca dei Pirutit
La Zoca dei Pirutit nel Parco della Brughiera Briantea

Se vuoi conoscere il sentiero 5 del Parco della Brughiera Briantea nel dettaglio, puoi leggere il post qui sotto.

Parco della Brughiera Briantea: il sentiero 5 da Camnago a Cabiate

Anche l’itinerario 6 giunge alla Zoca dei Pirutit, ma partendo da Cascina Colombera e attraversando le brughiere delle vecchie cave.

Puoi accedervi da via Colombara, come puoi leggere nel post qui sotto: ho scritto tutte le indicazioni utili per percorrere il sentiero 6 del Parco della Brughiera Briantea (fidati, ne avrai bisogno perché purtroppo i cartelli lungo il percorso sono pochi).

Parco della Brughiera Briantea: il sentiero 6 a Meda

L’itinerario 7 collega Meda con Mariano Comense, a sua volta passando per la Zoca dei Pirutit: puoi accedervi da via Asti (non preoccuparti della sbarra abbassata: è per impedire il transito delle auto, non dei pedoni).

Nel post qui sotto puoi scoprire il sentiero 7 del Parco della Brughiera Briantea in ogni particolare, con foto e indicazioni dettagliate.

Parco della Brughiera Briantea: il sentiero 7 da Meda a Mariano Comense

Dove mangiare a Meda

Se vuoi sapere dove mangiare a Meda, un punto di riferimento storico in città è l’Oss Bus, proprio di fianco al municipio (vicolo Comunale angolo via Roma), che propone i piatti della tradizione lombarda: il risotto alla milanese con ossobuco (oss bus, appunto) e la cotoletta alla milanese su tutti.

Dove mangiare a Meda, Oss Bus
Il menù dell’Oss Bus

Per provare la cucina giapponese in Brianza puoi recarti in via Indipendenza 50, dove è aperto tutti i giorni Sakura, con cucina fusion: tieni presente, però, che non si tratta di un ayce. Nel menù non mancano i piatti caldi, come le capesante alla griglia con crema al tartufo, il salmone con salsa al pistacchio e il carbonaro nero d’Alaska in salsa miso

Dove mangiare a Meda, il ristorante Sakura
Il ristorante Sakura

Quando desideri sushi all you can eat in Brianza, invece, puoi recarti in via delle Colline 16, dove Sushi Time ti permette di scegliere tra piatti giapponesi, italiani e cinesi: il ristorante è aperto tutti i giorni tranne il lunedì a pranzo. A cena il prezzo fisso è 22.90 euro, bevande e coperto esclusi.

Dove mangiare a Meda, Sushi Time
Sushi Time

In via Einstein 23, invece, La Terra delle Tradizioni è il posto che fa per te se vuoi mangiare la paella in Brianza: è aperto tutti i giorni sia a pranzo che a cena.

Dove mangiare a Meda, La Terra delle Tradizioni
La Terra delle Tradizioni

Qualora cercassi una pizzeria a Meda, in via Ticino 11 c’è Lanterna Bistrot, dove puoi gustare la pizza napoletana e la paella spagnola.

Un’altra ottima pizzeria a Meda è La Tavernetta di via Trento 8, trattoria aperta tutti i giorni tranne il mercoledì: oltre alla pizza, i piatti forti del locale sono la trippa e la cassoeula.

Dove mangiare a Meda, La Tavernetta
La Tavernetta

In via Indipendenza 168 c’è il 68, uno dei ristoranti cinesi in Brianza con menù a prezzo fisso: primo, secondo, contorno e acqua a pranzo a 6.80 euro e a cena a 8.80 euro.

Poco lontano, in via Indipendenza 16, Hambù è sinonimo di hamburger in Brianza: ma il menù include anche fritti, insalate, carni e dolci artigianali. Da provare le code di gamberi panate, i crostini di pane al mais con luganega e la tagliata di fassona con crema di zola fuso.

Dove mangiare a Meda, Hambù
Hambù

Nel novero dei ristoranti di Meda ti segnalo Il Gusto della Vita in corso Matteotti 103, a pochi passi dal centro storico. Puoi scegliere menù degustazione da 4 o 5 portate, rispettivamente da 40 o 45 euro; nel menù alla carta spiccano, invece, il carpaccio di anatra, il riso con porcini e capesante e la guancia di manzo con polenta. Il locale è aperto dal martedì alla domenica a pranzo e dal martedì al sabato a cena.

Dove mangiare a Meda: Il Gusto della Vita
Il Gusto della Vita

Potresti anche metterti in cerca di una birreria a Meda per concludere al meglio le tue gite nei dintorni di Milano: in questo caso, il Jolly Pub è ciò che fa al caso tuo. Il locale si trova in via SS. Aimo e Vermondo 8, a pochi passi dal centro storico.

Dove mangiare a Meda, il Jolly Pub
Il Jolly Pub

Come arrivare a Meda

Come arrivare a Meda in auto? Provenendo da Milano, ti basta percorrere la ex Strada Statale 35 dei Giovi, cioè la superstrada Milano-Meda; tieni presente che sui cartelli stradali è indicata come Milano-Como.

Per arrivare a Meda in treno, puoi fare riferimento alla stazione cittadina, situata sulla linea Milano-Canzo-Asso e collegata, tra l’altro, con Cesano Maderno, Seveso, Cabiate, Mariano Comense, Carugo, Arosio, Inverigo, Lambrugo, Merone, Erba, Ponte Lambro, Caslino d’Erba e Canzo. Partendo da Milano Cadorna devi prendere il treno regionale diretto a Canzo-Asso, mentre da Milano Rogoredo o Milano Porta Garibaldi devi fare riferimento alla linea suburbana S2, con destinazione Mariano Comense.

Per arrivare a Meda in autobus, puoi usufruire della linea C80 che passa da Monza, Lissone Desio, Seregno, Cabiate, Mariano Comense e Cantù. Partendo da Lentate sul Seveso o Barlassina puoi salire anche sui bus della linea Z165 o quelli della linea Z166 (il percorso di quest’ultima prevede soste anche a Seregno). Arrivando da Misinto o Lazzate, infine, puoi fare riferimento al pullman Z160 e poi a Lentate sul Seveso trasbordare sui mezzi delle linee Z165 o Z166.






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Un ultimo appunto! Se vuoi saperne di più sugli edifici storici di Meda puoi visitare i siti Medinforma e Turismo Meda o leggere il libro di Cesarina Ferrari Ronzoni Icone Mariane di ieri e di oggi sui muri delle nostre case: preziose fonti per la stesura di questo post.

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