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Che cosa fare ad Albese con Cassano: guida per turisti

Che cosa fare ad Albese con Cassano? Il paese di Fabio Casartelli fa parte della Valle del Cosia e offre numerosi sentieri per gli amanti delle escursioni. Il centro storico accoglie un museo di valore storico e culturale, ma il monumento più importante è senza dubbio la chiesa di San Pietro, con il campanile pendente.

La città

Paese di poco più di 4mila abitanti della Brianza comasca, Albese con Cassano si compone di due frazioni: Sirtolo e Cassano.

Il suo territorio fa parte della Comunità Montana del Triangolo Lariano.

Di Albese con Cassano era originario Fabio Casartelli, ciclista vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 nella prova su strada, morto il 18 luglio del 1995 a causa di una caduta durante una tappa del Tour de France. A lui sono dedicati il centro civico di via Roma 21 e il monumento collocato tra via Rimembranze e via Sturzo davanti alle scuole elementari.

Che cosa fare ad Albese con Cassano: i monumenti da vedere

La prima risposta alla domanda “che cosa vedere ad Albese con Cassano?” è rappresentata dalla Chiesa di San Pietro e dal suo campanile pendente: puoi osservarli in via Roma, di fronte al civico 109. Realizzata in stile romanico, la chiesa fu ricostruita nella seconda metà del Quattrocento; in occasione della peste del 1630, l’edificio fu adibito a lazzaretto.

Lasciandoti la chiesa sulla sinistra, puoi percorrere via Roma per raggiungere il civico 84, dove trovi Villa Della Porta, già Villa Crivelli Guaita: una residenza padronale unita direttamente con le abitazioni coloniche al suo servizio. Da notare la balaustra dello scalone monumentale, pressoché identica a quella di Villa Brivio Sforza a Merate. Il giardino all’italiana comprende un sistema di fontane e, a sua volta, una grotta di Lourdes.

Proprio di fianco all’ingresso della villa c’è via Menni: imboccala per andare a osservare, all’incrocio con via Bassi, Villa Santa Chiara, ristrutturata nel tardo Ottocento in stile barocchetto. La villa (nota anche come Villa Greppi) è circondata da un parco che comprende un giardino all’inglese e un sistema di terrazzamenti lungo il pendio montuoso: esso accoglie una scalinata scenografica con architetture in pietra disposte da Emilio Alemagna, il progettista di Villa Visconti di Modrone a Macherio. La mescolanza di stili, invece, è la peculiarità più evidente dell’edificio, con le facciate spaziano in modo disinvolto dall’anglicismo di maniera al neoromantico.

Di fronte all’ingresso di Villa Santa Chiara c’è piazza Meroni: al civico 2 trovi Villa Pontiggia, residenza settecentesca. Noterai subito il portale di ingresso con cornici sagomate in granito e arco a tutto sesto; il complesso include, inoltre, un giardino paesistico con saliscendi accentuati dovuti alla pendenza del terreno.

Ora ritorna in via Roma e riprendi la tua passeggiata fino ad arrivare al civico 16: è qui che sorge la splendida Villa Bassi Roncaldier, conosciuta anche come Villa Sangiuliani, Villa San Benedetto o Villa Raimondi. Circondata da un grande giardino all’italiana che si affaccia sulla strada provinciale, la struttura ha un corpo a U e comprende una grotta di Lourdes e una fontana.

Continuando a camminare lungo via Roma, al civico 21 trovi il Centro Civico Fabio Casartelli, che ospita il Museo Etnografico e dell’Acqua Lavandee.

Ancora pochi passi in via Roma e arrivi in piazza Motta: il tuo sguardo sarà rapito dalla Chiesa di Santa Margherita, realizzata tra il 1785 e il 1792 (mentre il campanile risale alla metà del XIX secolo). Negli anni ’60 dell’Ottocento furono svolti lavori di restauro e abbellimento sotto la guida di Ambrogio Nava, architetto che si occupò anche della Rotonda di Tregasio a Triuggio e di Villa La Rotonda a Inverigo.

Dalla chiesa puoi imboccare via Cadorna per andare a osservare la settecentesca Villa Masciadri, al civico 4, e Villa Pellegrini Sormani, al civico 6: non potrai fare a meno di riconoscerla, visto il colore rosa delle sue facciate.

Ritornato di fronte alla Chiesa di Santa Margherita, puoi entrare in piazza Volta (alla tua sinistra): vale la pena di soffermarsi al civico 4 per “spiare” Villa La Galetera, risalente alla prima metà del XVIII secolo.

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La strada accanto a Villa La Galetera è via Carolina Pulici, dove al civico 31 puoi imbatterti in Villa Ida Parravicini di Persia, realizzata nel Cinquecento e con un giardino terrazzato: oggi ospita una residenza sanitaria assistenziale. L’ala ovest della villa è dell’Ottocento e un tempo era la filanda dello stabilimento Gavazzi.

Da Villa Ida Parravicini di Persia puoi imboccare la strada di fronte all’ingresso (via Carlo Cattaneo), che ti porta in via Vittorio Veneto: sbucherai proprio di fronte all’ottocentesca Villa Brunati, al civico 12.

Che cosa vedere ad Albese con Cassano, ancora? Ti resta da scoprire l’Oratorio di Santa Elisabetta, realizzato tra il 1679 e il 1682 e appartenente al complesso di Villa Ida Parravicini di Persia: per visitarlo devi andare in via Monte Grappa, di fronte al civico 12. Se volgi lo sguardo verso l’alto, puoi notare la decorazione del timpano, con il trigramma racchiuso dal sole raggiato.

Che cosa fare ad Albese con Cassano: gli itinerari naturalistici

Il territorio di Albese con Cassano fa parte del Parco della Valle del Torrente Cosia: dalla località Grotta del Cepp iniziano numerosi sentieri che nella Valle di Albese costeggiano il corso d’acqua.

Per raggiungere la Grotta del Cepp puoi partire da via Monte Grappa: qui inizia il sentiero che da Albese conduce a Bocchetta di Molina; il sentiero acciottolato ti porta alla Baita degli Alpini, che ha sede nell’ex serbatoio dell’acquedotto Crespi. Dopo aver attraversato il torrente e superato Dosso Fragorato, giungerai alla Grotta della Madonna del Cepp, con il santuario dedicato alla Vergine.

Dalla Grotta della Madonna di Cepp si diramano molti sentieri che conducono al Monte Boletto, al Monte Bolettone e all’Alpe del Vicerè.

Dove mangiare ad Albese con Cassano

In via Vittorio Veneto 43 trovi uno dei ristoranti di Albese con Cassano più rinomati: si tratta dell’Osteria del Ponte, aperta a pranzo e a cena dal mercoledì alla domenica (con aperture straordinarie su richiesta). Il menù include salumi artigianali, uova provenienti dalla Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio e carni acquistate nella Bergamasca.

Un’ottima pizzeria di Albese con Cassano è quella di Zio Cosimo e Caterina, in via Mascagni 24, dotata di veranda esterna e chiusa il lunedì: puoi scegliere, tra l’altro, tra un menù degustazione da 40 euro e un mini menù di pesce da 30 euro.

Se ti domandi dove mangiare ad Albese con Cassano puoi optare anche per il Pescevela di via Roma 130, che garantisce il servizio di asporto sia per la pizza (tradizionale, al kamut, ai cinque cereali, integrale, alla soia o senza glutine) che per tutti gli altri piatti del menù.

Se ti piacciono gli agriturismi in Brianza puoi scegliere Cascina Mirandola, in via ai Monti: si tratta di una cascina in pietra del Quattrocento ma ristrutturata da poco che propone menù degustazione da 28 euro.

Come arrivare ad Albese con Cassano

Come arrivare ad Albese con Cassano in auto? Provenendo da Milano, devi percorrere la SS 36 e prendere l’uscita SS 342 Briantea Como-Bergamo; svolta a sinistra e procedi in direzione Como lungo la SP 342. Una volta giunto a Tavernerio, alla rotonda del ristorante giapponese Miho gira a destra in viale Lombardia e vai dritto fino a quando giungerai a destinazione.

Provenendo da Como, percorri la SP 342 e a Tavernerio, invece di continuare lungo la Provinciale, prosegui in viale Lombardia come indicato sopra.

Ad Albese con Cassano non ci sono stazioni ferroviarie. Per arrivare ad Albese con Cassano in treno, puoi fare riferimento alla stazione di Anzano del Parco, situata lungo la linea Como-Lecco e collegata, tra l’altro, con Civate, Oggiono, Molteno, Rogeno, Merone, Brenna e Cantù.

Per arrivare ad Albese con Cassano in autobus, puoi sfruttare la linea C40, che passa da Como, Lipomo, Tavernerio, Albavilla, Erba, Pusiano, Cesana Brianza, Bosisio Parini, Suello, Civate e Malgrate.






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