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Cabiate, la Chiesa di Santa Maria Nascente

Cabiate, la Chiesa di Santa Maria Nascente

Pellicani, colonie libiche, ottagoni, serpenti di bronzo, teste mozzate, grappoli di uva, diluvi, donne dai capelli infuocati, virtù cardinali e cardinali… arrabbiati: di tutto questo (e di molto altro) ti parlerò portandoti a Cabiate nella Chiesa di Santa Maria Nascente, per raccontarti la sua storia e mostrarti le opere d’arte che la impreziosiscono. Sei pronto?

Una chiesa ottagonale

A Cabiate la Chiesa di Santa Maria Nascente colpisce per la sua forma particolare: un ottagono con tamburo, che richiama le chiese a doppio anello e i battisteri ottagonali tipici della tradizione lombarda.

Eppure l’abside è comunque presente, come se si trattasse di una chiesa assiale.

In più, l’esterno è arricchito da quattro cappelle circolari, che fuoriescono dai lati diagonali, con logge cieche.

Ma qual è la storia di questa chiesa? E perché vale la pena di vederla? Te ne parlo nelle prossime righe.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: la storia

La costruzione a Cabiate della Chiesa di Santa Maria Nascente, che avvenne a metà del Novecento, fu contrassegnata da ritardi, fatiche e… perfino rimproveri!

Cabiate, la Chiesa di Santa Maria Nascente
La Chiesa di Santa Maria Nascente di Cabiate

Il cardinale Ildefonso Schuster, in occasione della sua visita pastorale a Cabiate del 20 novembre del 1933, aveva invitato il parroco di allora, don Daniele Cantù, a realizzare una chiesa nuova. Infatti, quella già esistente (oggi Santuario di Santa Maria Annunciata, al tempo Chiesa di Santa Maria Nascente) situata nel nucleo antico del paese, era ritenuta ormai troppo piccola per riuscire ad accogliere tutti i fedeli.

Quando, però, sei anni più tardi Schuster tornò a Cabiate e vide che nulla era stato fatto, si dimostrò molto adirato. Queste le sue parole: “Dalla prima visita pastorale (1933) sono trascorsi ormai sei lunghi anni ed ancora la desiderata chiesa non sorge. L’arcivescovo si mostra dolente di dover ripetere la seconda visita in questo angusto tempio, quando il grosso della popolazione rimane, come sei anni fa, fuori dalla chiesa, sulla piazza”. Ed ecco quello che sembra quasi un anatema: “Cabiate è un paese di fondo assai buono, ma se non si fa presto a provvederlo di una chiesa, finirà col rovinarsi completamente”.

Insomma, la chiesa non sembrava nascere sotto i migliori auspici!

L’incarico del progetto venne infine affidato all’architetto di Seregno Ottavio Cabiati, che si avvalse della collaborazione di Luigi Brambilla.

La chiesa di Cabiate di Ottavio Cabiati
La facciata della chiesa

Così annotava il parroco di allora, don Mario Mauri, il 1° gennaio del 1942: “[…]le fondamenta sono gettate: quasi 200.000 mattoni attendono di essere collocati. Molti hanno accolto il mio invito ed hanno chi sottoscritto per un metro cubo di muro, chi per un migliaio di mattoni e chi per una colonna (₤ 15.000)”.

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Finalmente, il 7 settembre del 1942 il cardinale Schuster poté benedire la prima pietra del nuovo edificio. Disse, nell’occasione: “E non fate come gli Ebrei che impiegarono 47 anni a costruire il tempio di Gerusalemme”.

Forse già immaginava che i lavori sarebbero andati per le lunghe?

Solo nell’estate del 1952, infatti, fu collocata la lanterna con la guglia che si elevava nel cielo e la croce che raggiungeva i 42 metri di altezza.

Il 7 settembre del 1958, infine, la chiesa venne consacrata – a distanza di 16 anni dall’inizio della sua costruzione – dall’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, che poco tempo dopo sarebbe diventato papa con il nome di Paolo VI.

Papa Montini nella chiesa di Cabiate
L’iscrizione che ricorda la consacrazione della chiesa da parte dell’arcivescovo Montini avvenuta il 7 settembre del 1958

A ricordarlo oggi c’è, dentro la chiesa, un bronzetto che lo raffigura: è opera dello scultore napoletano Lello Scorzelli e fu donato alla parrocchia cabiatese da monsignor Pasquale Macchi, che di Montini era stato segretario particolare e che nel 1986 ha creato la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese.

Lello Scorzelli: papa Montini nella chiesa di Cabiate
Il bronzetto di Lello Scorzelli a ricordo di Giovanni Battista Montini

Nel 1959 furono inaugurati l’altare della Madonna (con la tela realizzata da Luigi Filocamo) e quello di Santa Croce.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: l'altare della Madonna
L’altare della Madonna con la tela di Luigi Filocamo. Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1906 e cresciuto a Milano, Filocamo nel corso della sua carriera ha realizzato vetrate per il Duomo di Milano e affreschi per la Basilica di Santa Rita da Cascia e l’Abbazia di Montecassino; in Brianza puoi ammirare – tra l’altro – una sua pala nella Basilica dei Santi Filippo e Giacomo a Giussano e un suo mosaico con le tre virtù teologali nella Chiesa di San Carlo a Seregno

Nel 1960 fu la volta del battistero e del Crocifisso, opera – anche in questo caso – di Luigi Filocamo.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: il Crocifisso di Luigi Filocamo
Il Crocifisso di Luigi Filocamo

Nel 1961 fu realizzato il pronao, con le quattro statue che raffigurano le quattro virtù cardinali: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente, le statue del pronao
Le statue del pronao

Allo stesso anno risale il mosaico esterno sopra il pronao: rappresenta la nascita di Maria, e l’autore è lo stesso Filocamo. Questo mosaico propone le due scene tipiche delle raffigurazioni della Natività di Maria: il parto di Sant’Anna e le cure prestate dalle donne alla neonata Maria.

Il mosaico della facciata della chiesa di Cabiate
Il mosaico sulla facciata della chiesa

Si tratta dell’ideale inizio di un filo conduttore che si concluderà poi all’interno della chiesa con il mosaico dell’altare della Madonna, che raffigura l’incoronazione della Vergine da parte di Gesù.

Gesù incorona la Vergine nella chiesa di Cabiate
Il mosaico dell’incoronazione della Vergine da parte di Gesù

Chi era l’architetto Ottavio Cabiati

Nato a Firenze il 25 maggio del 1889 da genitori brianzoli, Ottavio Cabiati studiò al Politecnico di Milano, laureandosi in architettura, e all’Accademia di Brera.

Fu molto attivo a Milano e, tra il 1928 e il 1935, nelle colonie libiche: a Bengasi, per esempio, progettò la residenza del governatore, la Casa del Fascio e la cattedrale, mentre a Tripoli realizzò un quartiere INCIS (l’Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati Statali).

In Brianza ha progettato, tra l’altro:

Cabiati morì a Seregno in un incidente automobilistico il 31 ottobre del 1956, quando a Cabiate la Chiesa di Santa Maria Nascente non era ancora stata completata: per questo l’opera venne terminata dal suo collaboratore Luigi Brambilla con Udenio Rusconi.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: i portali di ingresso

I portali di ingresso della Chiesa di Santa Maria Nascente di Cabiate sono un vero spettacolo: per questo ti consiglio di soffermartici con attenzione.

Il portale di ingresso centrale in bronzo, realizzato nel 1996 da Osvaldo Minotti, mostra quattro figure: Giuditta, Debora, Betsabea ed Ester.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: il portale centrale
Il portale di ingresso centrale

Ognuna di esse è allegoria di una delle prerogative di Maria, che libera, guida, intercede e media.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: Giuditta
Il pannello che raffigura Giuditta: come Maria, libera. Eroina del popolo ebraico, Giuditta è rappresentata con in mano la testa di Oloferne, generale degli Assiri, che avevano assediato la città di Betulia. Giuditta decapitò Oloferne con la sua stessa spada; così i Giudei riuscirono a mettere in fuga gli Assiri, privi del loro condottiero, e Betulia fu liberata
Portale della chiesa di Cabiate: Debora
Il pannello che raffigura Debora: come Maria, guida. Debora fu giudice e ordinò al comandante israelita Barac di radunare un’armata per combattere i Cananei di Sisara. Le truppe di Sisara vennero sconfitte, e con la vittoria degli Ebrei nella terra d’Israele regnò la pace per 40 anni
Portale di Osvaldo Minotti della chiesa di Cabiate: Betsabea
Il portale che raffigura Betsabea: come Maria, intercede. Nella scena Betsabea intercede presso suo figlio Salmone in favore di Adonia, figlio di suo marito Davide, per consentirgli di sposare una donna di nome Abisag, concubina di Davide. Salomone, però, pensando che quella di Adonia sia solo una scusa per reclamare il suo trono, lo farà giustiziare
Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: portale in bronzo con Ester
Il pannello che raffigura Ester: come Maria, media. In questa scena Ester è davanti al re persiano Assuero, a cui si rivolge per chiedergli di offrire un banchetto che le permetta di svelare il complotto organizzato dal primo ministro del regno Aman per sterminare il popolo ebraico

I portali laterali della chiesa, invece, sono impreziositi da formelle bronzee realizzate da Alberto Ceppi secondo i suggerimenti di don Carlo Travaglino; sono stati inaugurati l’8 dicembre del 2015 in presenza di monsignor Patrizio Garascia.

Portale della chiesa di Cabiate di Alberto Ceppi
Il portale di sinistra

I temi degli otto pannelli e degli otto tondi che completano l’opera sono la Pasqua e l’Eucaristia. In particolare, ogni medaglione raffigura un simbolo collegato al tema del pannello vicino. Gli altorilievi sono stati realizzati con l’antica tecnica della fusione a cera persa.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: il portale di Alberto Ceppi
Il portale di destra

Il portale di sinistra accoglie formelle con temi dell’Antico Testamento:

  • Il sacrificio di Isacco;
  • La Pasqua ebraica;
  • La raccolta della manna;
  • Il servo del Signore

I medaglioni mostrano, invece:

  • L’altare degli olocausti;
  • L’Agnello del sacrificio;
  • Il sangue dell’alleanza con Mosè;
  • Il serpente di bronzo.

Sul portale destro, le formelle propongono temi del Nuovo Testamento:

  • Il pasto pasquale con l’istituzione dell’Eucaristia;
  • Il Crocifisso risorto;
  • I due discepoli di Emmaus;
  • L’Eucaristia fa la Chiesa.

I medaglioni raffigurano:

  • Uva e spighe;
  • Pani e pesci;
  • Il pellicano;
  • Il coltello del rito mosaico smussato.

Le formelle dell’Antico Testamento

Il sacrificio di Isacco

Il sacrificio di Isacco (Gen 22) mostra Abramo con lo sguardo rivolto verso l’angelo che gli parla. Abramo brandisce un grande coltello: la lama, però, non sta per colpire Isacco, ma è puntata verso l’alto. L’angelo, a sua volta, ha la mano destra alzata, sia in segno di saluto, sia per bloccare la mano di Abramo. Isacco, infine, ha gli occhi bassi, rassegnato alla volontà del padre.

Il sacrificio di Isacco
Il sacrificio di Isacco

La scena è contornata da due alberi: quello a sinistra, rigoglioso e imponente; quello a destra, minuto e rachitico. Simboleggiano il passaggio dalla vita alla morte. Infine, nel cespuglio si intravvede l’ariete, che sarà scelto come vittima al posto di Isacco.

La Pasqua ebraica

La scena della Pasqua ebraica ha come protagonisti quattro sposi, ognuno con in mano un pezzo di pane azzimo o una porzione di carne di agnello. Le due coppie stanno concludendo il proprio pasto prima di partire e mettersi in cammino.

La Pasqua ebraica
La Pasqua ebraica

Al centro della tavola si nota il vassoio con i resti e la testa dell’agnello. Per terra, i bagagli preparati per il viaggio. Sullo sfondo, infine, tre uomini già in cammino verso la Terra Promessa, mentre in alto splende la luna di Nisan.

La raccolta della manna

La raccolta della manna è un evento raccontato nel libro dell’Esodo e in quello del Deuteronomio. Nella scena raffigurata, il paesaggio è arido, desertico, con due soli arbusti, privi di frutti o di foglie. In primo piano, un bambino si porta la manna alla bocca per assaggiarla, mentre accanto a lui una donna la raccoglie da terra. Si notano altre due figure intente a trasportare questo cibo inatteso.

La raccolta della manna
La raccolta della manna

Il bambino è come isolato, ignorato dagli adulti attorno a lui. In alto a sinistra, due personaggi dai volti indefiniti: forse una mamma che prova a richiamare l’attenzione del figlio.

Il Servo del Signore

Il Servo del Signore (IV Canto del Servo del Signore, dal libro di Isaia) è la misteriosa prefigurazione del Messia: un personaggio da solo al centro della scena, umiliato e con gli occhi rivolti verso il basso. Le mani sono aperte in segno di offerta, mentre le ginocchia sono lievemente piegate, come conseguenza di un carico pesante.

Il servo del Signore
Il Servo del Signore

Sulla sinistra, un agnello accucciato e innocente; si notano anche due cipressi sempreverdi. Dietro il Servo, un gruppo di case e una chiesa con un campanile.

Le formelle del Nuovo Testamento

Il pasto pasquale con l’istituzione dell’Eucaristia

A essere raffigurato è il Cenacolo di Gerusalemme, con Gesù che spezza il pane davanti ai dodici apostoli: le mani grandi tengono il pane, quasi appoggiate al petto, e la sua posa è solenne. In basso, i segni del Mistero Eucaristico: la spiga di frumento, il cesto d’uva, l’anfora con l’acqua e quella con il vino. In tavola i piatti sono vuoti, e ci sono solo due vassoi con il pesce; manca l’agnello.

Il pasto pasquale istituzione dell'Eucaristia
Il pasto pasquale con l’istituzione dell’Eucaristia

Si richiama il pasto pasquale avvenuto dopo la resurrezione, come dimostra l’aureola infuocata. Don Carlo Travaglino scelse di intitolare questo episodio non Ultima Cena ma, appunto, pasto pasquale.

Il Crocifisso risorto

Cristo risorto è sollevato da terra, con lo sguardo rivolto verso l’alto. Il suo piede destro mostra, ben visibile, la piaga del chiodo; il sinistro, invece, è avvolto dal drappo vittorioso. Il cerchio di orifiamma circonda Gesù.

Il Crocifisso risorto
Il Crocifisso risorto

Al centro della pietra del sepolcro c’è un foro, come fosse una macina da mulino. Sullo sfondo, a sinistra, si vedono le tre croci, mentre a destra, esattamente nell’angolo opposto, una pianta gemmata rappresenta l’albero della vita, anche se ancora spoglio.

I due discepoli di Emmaus

La cena di Emmaus è raccontata nel Vangelo di Luca: i due discepoli, seduti a tavola, riconoscono Gesù risorto che spezza il pane fra di loro. Due grandi aureole raggiate compaiono attorno al capo di Gesù, il cui mantello è circondato da raggi di luce; una terza aureola si nota dietro la tenda.

I due discepoli di Emmaus
I due discepoli di Emmaus

Il discepolo a sinistra ha gli occhi sbarrati e indica sé stesso con la mano sinistra; quello a destra appoggia una mano sulla tavola e con l’altra indica Gesù. Entrambi sono avvolti da un pesante mantello. In alto a destra, una piccola luna simboleggia la sera imminente: spirituale, oltre che reale.

L’Eucaristia fa la Chiesa

L’ottava formella rappresenta la Chiesa di Santa Maria Nascente di Cabiate, riconoscibile per la sua forma ottagonale, sovrastata da un’ostia con le lettere IHS, abbreviazione in greco della parola Gesù. Nella folla si intravvede una donna in carrozzella, emblema del dolore, spinta da una donna con i capelli infuocati: è la Carità.

L'Eucaristia fa la Chiesa
L’Eucaristia fa la Chiesa

Completano la scena due nonni con due nipoti, una donna con in braccio un bambino e una coppia di ragazzi in procinto di unirsi in matrimonio, mentre si guardano intensamente. Al centro, la comunità ecclesiale è formata da tante persone che si tengono per mano. Si notano, infine, due colombe, simbolo di amore fedele, e due sagome che ricordano due cipressi.

I medaglioni dell’Antico Testamento

L’altare degli olocausti

L’altare degli olocausti è quello che fu costruito da Abramo per bruciare la vittima sacrificale.

L'altare degli olocausti
L’altare degli olocausti

Il medaglione mostra il fumo del sacrificio che si innalza verso Dio, mentre dall’alto scende una specie di braccio.

L’Agnello del sacrificio

L’Agnello del sacrificio è quello della Pasqua ebraica.

L'agnello del sacrificio
L’Agnello del sacrificio

Il muso dell’animale è umanizzato, con gli occhi aperti e le orecchie distese.

Il sangue dell’alleanza con Mosè

Mosè, dal volto accigliato, ha le tavole della Legge strette al petto, e un rustico aspersorio nella mano destra. Il libro dell’Esodo racconta che metà del sangue degli animali sacrificati viene sparsa sull’altare, mentre l’altra metà viene usata da Mosè per aspergere il popolo.

Il sangue dell'alleanza di Mosè
Il sangue dell’alleanza con Mosè

Sotto lo sguardo di Mosè, volti anonimi, a simboleggiare l’umanità protetta dall’Alleanza con Dio.

Il Serpente di bronzo

È nel libro dei Numeri che si racconta del Serpente di bronzo, dopo che il popolo di Israele, pur avendo ricevuto il dono della manna, si lamenta contro Mosè e contro Dio: “Il Signore disse a Mosè: – Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita -“.

Il serpente di bronzo
Il Serpente di bronzo

I medaglioni del Nuovo Testamento

Uva e spighe

Un grappolo d’uva (da cui proviene il vino, sangue di Cristo) e spighe di frumento (da cui si ricava il pane, corpo di Cristo); in mezzo c’è una croce.

Uva e spighe
Uva e spighe

Pani e pesci

La parola greca usata per dire pesci è formata da lettere che compongono l’anagramma Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.

Cabiate, chiesa: pani e pesci
Pani e pesci

Il pane sta a indicare, invece, l’Eucaristia, che è il modo con cui Gesù si fa Salvatore.

Il pellicano

Secondo una leggenda il pellicano ridà la vita ai suoi piccoli dopo tre giorni lacerandosi il proprio petto e dando loro il sangue: è evidente la correlazione con Gesù che fa dono di sé.

Il pellicano del portale della chiesa di Cabiate
Il pellicano

Il coltello del rito mosaico smussato

Del coltello del rito mosaico smussato si parla nell’antico inno del Preconio pasquale; il coltello rievoca i sacrifici degli animali e la circoncisione, segno di appartenenza al Popolo eletto.

Il coltello del rito mosaico smussato
Il coltello del rito mosaico smussato

Ma perché è smussato? Con il sacrificio di Cristo, la lama non è più affilata perché non serve più.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: le icone della cupola

Anche l’interno della chiesa è destinato a stupirti. Volgi lo sguardo verso l’alto: la calotta interna della cupola è decorata con sedici icone in altrettante ancone che raffigurano gli episodi più importanti della vita di Maria.

Cabiate, chiesa: le icone del tiburio
Le icone del tiburio

Si tratta di tele (5.80 x 1.68 m) dipinte a olio dalla Scuola di Disegno di Cabiate, rese ancora più affascinanti dalla luce che filtra attraverso la lanterna ottagonale.

Cabiate, chiesa: le icone della cappella
La lanterna ottagonale con le icone

Le icone vanno “lette” partendo dalla destra dell’altare della Madonna in senso orario.

L'annuncio a Maria
Gesù viene annunciato a Maria
Gesù portato da Maria ad Elisabetta e Gesù neonato annunciato ai pastori
Gesù portato da Maria ad Elisabetta e Gesù neonato annunciato ai pastori
Gesù presentato al tempio e Gesù adorato dai Magi
Gesù presentato al tempio e Gesù adorato dai Magi
Gesù salvato in Egitto e Gesù testimoniato dagli Innocenti
Gesù salvato in Egitto e Gesù testimoniato dagli Innocenti
Gesù dodicenne ritrovato al tempio e Gesù saluta Maria
Gesù dodicenne ritrovato al tempio e Gesù saluta Maria
Gesù si manifesta a Cana di Galilea e Gesù dichiara consanguinei quelli che l'ascoltano
Gesù si manifesta a Cana di Galilea e Gesù dichiara consanguinei quelli che l’ascoltano
Gesù dichiara Maria più beata perché ha creduto e Gesù incontra Maria verso il calvario
Gesù dichiara Maria più beata perché ha creduto e Gesù incontra Maria verso il calvario
Gesù ci dona Maria come madre e Maria nel Cenacolo
Gesù ci dona Maria come madre e Maria nel Cenacolo segno e modello della Chiesa
Maria addormentata
Maria s’addormenta e viene congiunta al Figlio nel cielo

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: gli artisti

Ti ho già parlato poco fa di Luigi Filocamo, di Lello Scorzelli e di Alberto Ceppi, ma a Cabiate la Chiesa di Santa Maria Nascente ospita molte altre opere di artisti del Novecento.

Lo scultore di Carate Brianza Santo Caslini, per esempio, è l’autore della Via Crucis, inaugurata nel 1962.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: la Via Crucis di Santo Caslini
La stazione X della Via Crucis scolpita da Santo Caslini: Gesù spogliato

Giuseppe Scalvini, invece, realizzò i capitelli in bronzo, con un motivo a foglie liberamente interpretato: il loro colore verde fa risaltare il grigio marmo repen delle colonne interne a sezione ottagonale.

I capitelli delle colonne della chiesa di Cabiate
Uno dei capitelli realizzati da Giuseppe Scalvini

Di Carlo Paganini è la statua in bronzo di San Giuseppe Artigiano.

San Giuseppe Artigiano di Carlo Paganini
Il San Giuseppe Artigiano di Carlo Paganini. Nato a Milano nel 1917, Paganini si diplomò all’Accademia di Brera, e dal 1978 fu direttore dell’Istituto di Comunicazione Visiva del Castello Sforzesco di Milano

Mario Rudelli, infine, ha creato l’altorilievo La Vergine e il Bambino.

La Vergine e il Bambino di Mario Rudelli
La Vergine e il Bambino di Mario Rudelli. Scultore milanese, Rudelli ha lavorato con artisti come Trento Longaretti, Enrico Manfrini e Lello Scorzelli alla realizzazione in Vaticano della Cappella Privata di papa Paolo VI, per la quale ha realizzato il seggio e l’inginocchiatoio; è, inoltre, il creatore dell’ambone e della cattedra del Duomo di Milano

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: curiosità

Il battistero della chiesa di Cabiate accoglie tre mosaici, realizzati nel 2006, che rappresentano i tre tipi di battesimo dell’Antico Testamento: la creazione delle acque, il diluvio e il passaggio del Mar Rosso. I tondi sovrastanti, invece, riproducono in forma astratta le tre virtù teologali: la fede, la speranza e la carità.

Il battistero della chiesa di Cabiate
Da sinistra: la creazione delle acque, il diluvio e il passaggio del Mar Rosso
Cabiate, la Chiesa di Santa Maria Nascente: il battistero
I tre tondi con le raffigurazioni astratte delle virtù teologali

Nella chiesa compare spesso il logo della stella a otto punte, che indica i punti cardinali: non a caso, Maria fu denominata Stella maris.

Stella maris nella chiesa di Cabiate
La stella a otto punte sul pavimento della chiesa

Il numero 8 ritorna non solo nella pianta ottagonale della chiesa, ma anche nel numero delle colonne interne e nella forma ottagonale del tamburo.

Cabiate, Chiesa di Santa Maria Nascente: dove si trova

A Cabiate la Chiesa di Santa Maria Nascente si trova in via Don Filippo Canali, all’incrocio con via Dante. Vuoi sapere come raggiungerla?

Il retro della chiesa di Cabiate
La chiesa vista da dietro

Se hai in mente di arrivare a Cabiate in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Dante, accanto all’ufficio postale.

Preferisci arrivare a Cabiate in treno? Ottima idea: esci dalla stazione dalla parte del passaggio a livello e attraversalo. Ti ritroverai, così, in via Vittorio Veneto; vai dritto e gira nella prima strada a destra, via Matteotti. Quindi prendi la seconda a sinistra, via Dante: dopo pochi metri vedrai la chiesa alla tua destra.

Infine, nel caso in cui tu voglia arrivare a Cabiate in autobus, puoi fare riferimento alla linea C80 e scendere alla fermata Municipio/Stazione Trenord. Da qui, attraversa il passaggio a livello e poi segui le indicazioni che ti ho fornito qui sopra.

Che cosa vedere a Cabiate

Pensi che a Cabiate la Chiesa di Santa Maria Nascente sia la sola location che meriti di essere ammirata? Sbagliato! Leggi il post qui sotto, e scoprirai che cosa vedere a Cabiate tra monumenti, ville antiche e opere d’arte disseminate in paese.

Che cosa fare a Cabiate: guida per turisti




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Ci tengo a segnalarti, infine, il volume Le icone del tiburio, edito in occasione del 30° della consacrazione della chiesa: mi è stato davvero utile per redigere questo post, così come i numeri speciali dell’Informatore Parrocchiale da cui ho attinto curiosità e notizie, tra cui Portali laterali della facciata della chiesa parrocchiale, con le riflessioni di Pietro Longoni.

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2 commenti su “Cabiate, la Chiesa di Santa Maria Nascente”

  1. Tra gli artisti avete scritto Mangrini
    ERRORE : Enrico Manfrini, scultore x molti papi

    Ho apprezzato molto la vostra guida e spero di poter venire a fare una visita
    Grazie

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