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La chiesa di Vergo Zoccorino

La chiesa di Vergo Zoccorino, intitolata ai Santi Gervaso e Protaso, ha più di un secolo di vita, essendo stata inaugurata nel 1923. In questo post ti racconto la storia della sua costruzione; inoltre, ti segnalo tutti i dettagli artistici che vale la pena di ammirare sulla sua facciata e al suo interno. Buona lettura!

La storia della chiesa di Vergo Zoccorino

Il 19 marzo del 1921, giorno della Festa di San Giuseppe, don Dionigi Clerici prendeva possesso della parrocchia di Vergo con l’intento, indicatogli dal cardinal Carlo Ferrari, di edificare una nuova chiesa: quella vecchia, dedicata a Santa Caterina, non solo era ormai troppo piccola, ma era anche ritenuta eccessivamente distante dal centro abitato.

Così mentre la chiesa antica veniva abbandonata e ceduta a privati, si pensò a quella nuova. Don Clerici, per l’occasione, suggerì di chiamare il paese Vergo Zoccorino, e non più solo Vergo: proposta che venne accolta dalla popolazione con entusiasmo, nonostante il campanilismo che rendeva conflittuali i rapporti tra i due centri.

Al tempo, infatti, Zoccorino era una frazione di Vergo, scarsamente abitata e formata da poche cascine sparse. Il paese di Vergo, invece, era costituito da tre grandi nuclei: il ronco con Cascina Sant’Antonio, la Villa Confalonieri e la piazza con la Chiesa di Santa Caterina.

La nuova chiesa sarebbe stata costruita su un terreno chiamato Montuoro, donato dal cavalier Gioacchino Abbiati e da Sofia Osculati: si trattava, come riporta il libro Vergo Zoccorino. Du paes e un coeur sol, di “un piccolo poggio in una visione superba di montagne e pianure, che dal Monte Rosa si estende a semicerchio fino oltre al Resegone”.

L’altura “stava quasi a segnare una divisione tra le due borgate della stessa parrocchia, causa di un latente malumore di sapore campanilistico”.

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Come già l’antica chiesa parrocchiale di piazza Santa Caterina, anche quella nuova venne dedicata ai Santi Gervaso e Protaso.

I Santi Gervaso e Protaso
I Santi Gervaso e Protaso immortalati nel rosone della chiesa di Vergo Zoccorino, disegnato dall’artista siciliano Salvatore Fiume

La popolazione contribuì attivamente a finanziare i lavori: a questa causa per lungo tempo vennero devoluti i ricavati delle recite in oratorio della compagnia teatrale Il Fiasco e delle multe che dovevano essere pagate nell’osteria Bindina. Don Dionigi, dal canto suo, non si esimeva dall’inviare il sacrestano nelle cascine del paese a raccogliere bozzoli e uova.

I lavori di livellazione del terreno iniziarono alla fine di ottobre del 1921: un periodo in cui i contadini avevano meno lavoro da svolgere nei campi, e che quindi garantiva una maggiore disponibilità di manodopera.

Già nella primavera del 1922 – dopo la posa della prima pietra avvenuta il 17 aprile – la costruzione dell’edificio procedeva spedita: don Clerici ambiva a realizzare una chiesa in grado di accogliere fino a 2.500 persone.

Nel 1923 fu realizzato il tetto, e il 29 settembre di quell’anno la nuova chiesa parrocchiale fu consacrata dall’arcivescovo di Fermo, monsignor Carlo Castelli, cugino di don Dionigi.

La Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso a Vergo Zoccorino
La Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso a Vergo Zoccorino

Il 30 gennaio del 1927 proprio monsignor Castelli donò alla chiesa la reliquia di Santa Felicita Martire, affinché venisse deposta sotto la mensa dell’altare maggiore, collocata in un’urna di cristallo: la santa negli anni a seguire sarebbe diventata oggetto di devozione e richieste di aiuto, in modo particolare in occasione della festa a lei dedicata, celebrata nella seconda domenica di luglio.

Mentre all’esterno lo stile della chiesa, in mattoni a vista, si ispirava al romano lombardo, secondo il progetto di Francesco Clerici (fratello di don Dionigi), le decorazioni interne erano in stile quattrocentesco, eseguite a tempera e ideate dal milanese Archimede Albertazzi.

In totale, la spesa complessiva per la chiesa fu di 220mila lire. Il campanile, invece, costò 100mila lire: al suo interno venne realizzato, con il permesso della Curia, il serbatoio dell’acqua potabile.

Dopo l’arrivo a Vergo Zoccorino della Madonna Pellegrina (l’8 dicembre del 1954), fu realizzata una cappella con un tondo che rappresentava la Madonna con Bambino, che successivamente fu sostituita da un bassorilievo raffigurante la Madonna di Caravaggio.

La nuova facciata

La facciata con il rosone che raffigura i Santi Gervaso e Protaso fu costruita in seguito, nel 1969, su incentivo di don Giovanni Ceriani (che aveva affidato il progetto all’architetto Paolo Rizzatto), e inaugurata l’anno successivo.

La chiesa di Vergo Zoccorino
La facciata della chiesa oggi. Oltre al rosone, si possono notare (nella parte bassa) quattro piatti in ceramica blu, che rappresentano il tetramorfo, cioè i quattro simboli degli evangelisti. I plinti delle colonne ai lati del portone di ingresso, invece, sono scolpiti con bassorilievi che raffigurano (a destra) Adamo ed Eva con il serpente nell’Eden e (a sinistra) la loro cacciata dal Paradiso Terrestre

Infine, il 2 giugno del 1970 venne inaugurato il piazzale della chiesa, da cui si dipanano ancora oggi due larghi viali che conducono rispettivamente a Vergo e a Zoccorino.

Chiesa di Vergo Zoccorino: come arrivare

La chiesa di Vergo Zoccorino si trova in viale Rimembranze, di fianco al civico 13.

Il Parco Milite Ignoto a Besana
La chiesa di Vergo Zoccorino vista dal Parco Milite Ignoto

Se hai deciso di visitarla e prevedi di arrivare a Besana in Brianza in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di viale Rimembranze di fianco all’Asilo Fanny Stanga.

Preferisci arrivare a Besana in Brianza in treno? Allora devi arrivare alla stazione di Villa Raverio. Uscito dalla stazione, vai a destra in via Volta e, giunto all’incrocio, svolta a destra in via Kennedy. Dopo pochi metri prendi a destra via Rivabella, e continua fino alla seconda traversa alla tua sinistra, che è via Pellico: percorri questa strada fino in fondo e poi svolta a destra in via Sant’Ambrogio. Superato l’incrocio con via Marconi, vedrai alla tua destra la salita di viale Rimembranze che ti consente di arrivare a destinazione.

Infine, nel caso in cui tu scelga di arrivare a Besana in Brianza in autobus, puoi fare riferimento alla linea Z232 o alla linea Z242 e scendere alla fermata di Besana Vergo S. Ambrogio / Pellico. Da qui, lasciati i numeri civici dispari sulla destra e percorri pochi metri lungo via Sant’Ambrogio; oltre l’incrocio con via Marconi, trovi alla tua destra la salita di viale Rimembranze, in cima alla quale c’è la chiesa.

Che cosa vedere a Besana in Brianza

Dopo aver visitato la chiesa di Vergo Zoccorino, perché non ti regali una passeggiata anche nelle altre frazioni di Besana in Brianza? Grazie al post che trovi qui sotto, puoi scoprire un itinerario completo che ti racconta che cosa vedere a Besana in Brianza: approfittane!

Che cosa fare a Besana in Brianza: guida per turisti




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Infine, ti segnalo che se vuoi saperne di più sulla chiesa di Vergo Zoccorino puoi visitare il sito web dedicato al centenario della parrocchia, ricco di informazioni e foto d’epoca.

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