Il Santuario di Rancate si trova in uno dei paesi più affascinanti dell’intera Brianza, Triuggio. Sorto nel Quattrocento, è una delle tappe del Cammino di Sant’Agostino e ospita meravigliosi affreschi di Andrea Appiani. Ma non mi dilungo oltre: nelle prossime righe troverai tutte le informazioni che ti servono per scoprire e visitare questa splendida chiesa.
Tutto quello che ti serve sapere
La storia del Santuario di Rancate
Costruito nel XV secolo, il Santuario di Rancate ha origine dalla storia di un miracolo. Si racconta, infatti, che qui la Vergine sia apparsa a due fratellini impegnati a raccogliere fiori sulle rive del fiume Lambro. Uno di questi due bambini era sordomuto, e dopo l’apparizione riacquistò la parola e l’udito, così che potesse andare a raccontare ciò che era successo.
A ricordo del miracolo in quel luogo venne costruita una cappella, che ben presto si rivelò troppo piccola per accogliere i devoti che la frequentavano.
Così, grazie alle offerte dei fedeli e alle elemosine raccolte nei paesi dei dintorni, l’edificio fu ampliato, venendo concluso alla fine del XVI secolo: risale al 1599 il campanile realizzato da Felice Luganese.
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Denominata inizialmente Chiesa dei Santi Bernardino e Maria del Miracolo, nel 1606 venne eretta in Parrocchia come Chiesa di Santa Maria Assunta dal Cardinal Federico Borromeo.
Che cosa vedere nel Santuario di Rancate
La prima cosa che colpisce del Santuario di Rancate è che la facciata non è rivolta verso la strada, ma verso la parte opposta: e ciò verso le rive del Lambro, luogo dell’apparizione.
La facciata è a capanna, con una finestra ad arco centrale fiancheggiata da altre due sotto il timpano. Si può notare, inoltre, lo stemma della famiglia Biumi, con una torre.
L’interno del Santuario di Rancate è a tre navate, separate da colonne, con una volta a botte come copertura.
Al termine delle navate laterali, abbassate, ci sono due altari racchiusi da una balaustra con colonnine di marmo.
L’altare maggiore ospita un affresco della Vergine risalente al 1507, di cui non si conosce l’autore, che proviene dalla prima cappella.
La Madonna è rappresentata seduta su un trono addossato a un muro; in una mano tiene una rosa di campo, mentre con l’altra sorregge il Bambino in piedi sulle sue ginocchia.
Ai lati dell’immagine della Madonna, racchiusa in marmi policromi, ci sono due statue in legno che raffigurano San Giovanni Apostolo e l’Addolorata.
Il presbiterio e il coro, invece, sono adornati da tele dei fratelli Campi tardocinquecentesche, che raffigurano i Cinque Misteri Gaudiosi del Rosario. Le tele del coro, tra una finestra e l’altra, raffigurano:
- la Visitazione;
- l’Annunciazione;
- la Disputa di Gesù con i dottori.
Le due tele del presbiterio, più grandi, rappresentano:
- la Natività;
- la Presentazione di Gesù al tempio.
Il catino dell’abside e la volta del presbiterio furono decorati nel 1618 da Bartolomeo Roverio.
La volta, invece, raffigura la Vergine Assunta in Cielo con Angeli.
Il catino dell’abside (semicircolare) è suddiviso in sei spicchi da fasce dorate. Sono rappresentati Cherubini che si librano in cielo (nella parte più ristretta degli spicchi) e che sovrastano Angeli Musicanti rivolti verso la Madonna. Le lunette alla base di cinque spicchi mostrano i Profeti che sorreggono lastre su cui sono riportate iscrizioni bibliche. Il sesto spicchio è quello sopra l’altare, e mostra due Angeli con una fascia che presenta la scritta Assumpta est Maria in coetum – Gaudent angeli. Proprio così: è scritto coetum e non coelum. Un errore dell’artista.
La volta della navata centrale accoglie pitture di Andrea Appiani, tre grandi ovali che rappresentano episodi biblici: Assuero che dichiara di sposare Ester, Giuditta che mostra la testa decapitata di Oloferne agli israeliti e Giacobbe che incontra le sorelle Rachele e Lia.
Si tratta di opere di un Appiani ancora inesperto (realizzate nel 1785, quando aveva poco più di 30 anni), come dimostra il fatto che i dipinti non guardano tutti dalla stessa parte: un altro “errore” artistico.
Tali affreschi sono decorati con stucchi di Giocondo Albertolli, artista svizzero che in seguito avrebbe collaborato proprio con Appiani alla decorazione della Villa Reale di Monza.
Sugli altari minori, infine, ci sono due tele: a destra una Vergine con i Santi del Seicento; a sinistra una Iniziazione della Vergine di Antonietta Bisi.
Come visitare il Santuario di Rancate
Per prenotare una visita guidata, o anche solo chiedere informazioni, è possibile contattare il numero 0362 970012.
Come arrivare al Santuario di Rancate
Il Santuario di Rancate si trova in via Serafino Biffi 4 a Triuggio.
Se hai in mente di arrivare al Santuario di Rancate in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Appiani o di viale Susani.
Preferisci arrivare al Santuario di Rancate in treno? La stazione più vicina è quella di Triuggio-Ponte Albiate. Uscito dalla stazione, gira a destra in via Dante e prosegui fino al primo grande incrocio, dove svolterai a sinistra in via Rimembranze. Da qui segui la strada principale, e dopo aver superato il municipio gira a destra in piazza Boretti. Continua lungo questa strada, che dopo un paio di tornanti diventa via Serafino Biffi: troverai il santuario sulla tua sinistra.
Infine, volendo arrivare al Santuario di Rancate in autobus, puoi fare riferimento alla linea Z233 e scendere alla fermata Vittorio Veneto Municipio. Da qui, imbocca piazza Boretti e segui le indicazioni che ho scritto qui sopra.
Una visita al Santuario di Rancate potrebbe essere l’occasione per scoprire anche il resto di Triuggio. Per sapere che cosa vedere in paese (e anche dove mangiare), dai un’occhiata ai consigli che trovi qui sotto.
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Un’ultima cosa: ho scritto questo contenuto avvalendomi di diverse fonti, ma se ritieni doverosa una citazione specifica non hai che da segnalarmelo, e la inserirò immediatamente.
sono interessato al lavoro pittorico dell’Appiani a Rancate. Chi lo ha chiamato e gli ha affidato l’incarico di affrescare i tre ovali?. Il tema gli è stato imposto o lo ha ‘inventato lui o glielo ha suggerito qualcun altro?
Si può consultare il registro parrocchiale?
Avrei altre domande, ma non voglio abusare della sua pazienza. Sono disposto a venire a Rancate…
grazie
Paolo Bartesaghi
piazza borromeo, i
Cesana Brianza – Lc
Buonasera, Paolo.
Appiani realizzò i lavori su richiesta del parroco Bernardo Forni, grazie all’intermediazione del conte Davenne di cui lo stesso Appiani era ospite e amico. Tra l’altro, inizialmente l’artista rifiutò; fu necessaria l’insistenza del parroco per convincerlo.
Per quanto riguarda la consultazione del registro parrocchiale, le consiglio di provare a contattare il numero 0362/970012.
Simone
Occorre sempre prenotare per visitare il Santuario oppure è aperto al pubblico…essendo parrocchia? Grazie. piera.dl2005alice.it
No, si può entrare liberamente, è aperto al pubblico.