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L'affresco della Madonna del Carmine nel Santuario dei Morti dell'Avello

Il Santuario dei Morti dell’Avello di Bulciago

Il Santuario dei Morti dell’Avello di Bulciago è una destinazione che non può mancare nella tua lista di posti da vedere in Brianza. La storia della chiesa, la natura che la circonda, il panorama che si ammira da qui: ci sono davvero un sacco di motivi per visitare questo santuario. Scoprili nelle righe che seguono!

La storia del Santuario dei Morti dell’Avello

Il Santuario dei Morti dell’Avello di Bulciago, conosciuto anche come Chiesa della Madonna del Carmine, sorge in località Morti dell’Avello (mort del navel in dialetto) o Morti del Büsòn.

Il Santuario dei Morti dell'Avello a Bulciago
Il Santuario dei Morti dell’Avello

Qui, alla fine dell’Ottocento, furono ritrovate due tombe romane risalenti al IV secolo dopo Cristo che consentirono il recupero di reperti (oggi dispersi) come vasi, ossa e monete.

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L’edificio sorge nel punto in cui in passato venivano seppellite le vittime della peste.

Tra il XVI e il XVII secolo, infatti, diverse epidemie di peste colpirono la Lombardia. I morti, per ragioni sanitarie, venivano seppelliti in fosse comuni in luoghi distanti dai centri abitati: i fopponi.

Così avvenne anche a Bulciago, e il luogo prescelto fu proprio quello in cui oggi sorge il santuario. In seguito, sopra la fossa venne realizzata una cappella in memoria delle vittime delle epidemie.

Quella cappella, però, è andata demolita: il santuario nella sua conformazione attuale, infatti, risale agli inizi del secolo scorso.

Bulciago, il Santuario della Madonna dell'Avello
L’ingresso del santuario

Fu la popolazione locale a chiedere che venisse costruita una chiesa: il progetto fu affidato a don Giuseppe Brenna, un sacerdote del posto.

I lavori cominciarono nel febbraio del 1904, e nel giugno del 1905 erano già terminati.

Il santuario, caratterizzato da un impianto con richiami quasi neoclassici, è dotato di un pronao e di una cupola ottagonale con lanterna che lo sormonta; la pianta è a croce greca.

Il dipinto della Madonna del Carmine

All’interno del santuario puoi notare un affresco realizzato nel 1905 da Romeo Rivetta: si tratta di un dipinto che raffigura la Madonna del Carmine con il Bambino tra i Santi Rocco e Giobbe.

L'affresco della Madonna del Carmine nel Santuario dei Morti dell'Avello
L’affresco della Madonna del Carmine

Gesù è seduto sulle ginocchia della Vergine, e tutti e due hanno in mano lo scapolare: è un quadrato in tessuto che i devoti portavano usualmente sotto i vestiti per essere protetti dai pericoli e dal male, oltre che come segno di fede.

San Rocco, raffigurato sulla sinistra, veniva invocato contro le malattie contagiose. Insieme a lui c’è il cane che, secondo la tradizione, gli portava da mangiare quando era malato e in isolamento, colpito dalla peste.

San Giobbe, raffigurato sulla destra, è il protettore dei bachicoltori. L’allevamento dei bachi da seta fino a pochi decenni fa era un’attività molto comune in Brianza, il cui territorio era disseminato di alberi di gelso: e infatti un’effigie di San Giobbe è presente in molte cascine del territorio. Si credeva che i bachi fossero nati proprio dalle piaghe di Giobbe (“Sajopp l’è sura i cavalé”); non a caso si aspettava la fiera di San Giobbe, in programma il 10 maggio, per acquistare e far benedire la carta di cavalé, da posizionare sui tavoli usati per allevare i bachi. La fiera si svolgeva non molto lontano da Bulciago, presso i Mort de la Viscunta, attorno al Mausoleo Visconti di Modrone di Cassago Brianza.

Ai piedi dei due santi sono rappresentate le anime dei morti, in atteggiamento di supplica: sono, per essere più precisi, le anime del Purgatorio, che grazie all’intercessione della Madonna potranno raggiungere il Paradiso.

Le vetrate istoriate

La chiesa ospita quattro vetrate artistiche istoriate, realizzate su disegno di Mino Marra.

Sono raffigurate quattro scene del Nuovo Testamento:

  • lo Sposalizio di Maria;
  • l’Annunciazione;
  • le Nozze di Cana;
  • l’Ultima Cena.
Lo Sposalizio di Maria nel Santuario dei Morti dell'Avello di Bulciago
La vetrata con lo Sposalizio di Maria

Sono tante le coppie che scelgono di unirsi in matrimonio nel Santuario dei Morti dell’Avello, e i quattro episodi rappresentati nelle vetrate intendono fare riferimento proprio al percorso spirituale che porta alle nozze.

Il masso avello

All’incrocio delle due scalinate che dal piazzale antistante alla chiesa portano verso l’ingresso, è presente un masso avello risalente al III o IV secolo dopo Cristo.

Il masso avello del santuario di Bulciago
Il masso avello davanti al santuario

Il masso fu trovato durante i lavori di costruzione del santuario: ecco perché oggi si parla della Madonna dei Morti dell’Avello.

I massi avelli sono massi erratici tipici della Lombardia che venivano scavati per essere utilizzati come sarcofagi. Nella Brianza lecchese, oltre che a Bulciago, ce ne sono anche a Costa Masnaga (di fianco alla Chiesa di Sant’Ambrogio) e a Barzago (presso il Santuario di Santa Maria Nascente di Bevera).

Come segnala Franca Pirovano nel volume Sacro, magia e tradizioni in Brianza, già in una pubblicazione del 1898 si parlava dell’avello di Bulciago e della sua acqua dalle proprietà terapeutiche: era un articolo sulla Rivista archeologica della provincia di Como intitolato “I massi-avelli e il segreto che racchiudono”. Al tempo, il Santuario della Madonna del Carmine non esisteva ancora.

Come ti ho già accennato, infatti, la chiesa venne costruita all’inizio del Novecento; fu intitolata alla Madonna del Carmine in quanto patrona delle anime del Purgatorio.

In quello stesso articolo del 1898, fra l’altro, veniva raccontato che tre anni prima l’autorità ecclesiastica aveva proibito l’utilizzo superstizioso dell’acqua presso il masso avello del Santuario di Santa Maria Nascente di Bevera, forse per evitare l’eccessivo accorrere delle folle.

Nessun divieto, invece, aveva colpito l’avello di Bulciago, dove la tradizione prevedeva di legare agli alberi situati attorno ad esso strisce di tela e fazzoletti come testimonianza della grazia richiesta.

Sempre Pirovano racconta che nella prima metà del secolo scorso l’usanza di raggiungere questo luogo era diffusa in tutta la Brianza.

In genere ci si recava al santuario il primo venerdì del mese, dopo aver preso la comunione e a digiuno. In altri casi, però, ci si incamminava verso la chiesa dopo il tramonto, in modo da giungere a destinazione per mezzanotte.

La denominazione Morti del Büsòn (o Mort del büsàn) di cui ti ho parlato prima deriva dalla büsa, cioè la fossa in cui venivano sepolti i morti delle epidemie. Si parlava anche di mort del brüsà, laddove brüsà vuol dire “bruciato”, a ricordare la consuetudine di dare fuoco agli indumenti delle persone contagiate e quindi infette.

Come detto, all’acqua del masso avello erano attribuiti poteri miracolosi, considerati efficaci su tutti i malanni: uno dei più diffusi era la pertosse infantile.

Per guarire, bisognava bere l’acqua dell’avello, bagnare la parte del corpo sofferente o immergersi completamente. Si poteva anche raccogliere l’acqua per portarla a casa e conservarla, in modo da continuare la cura nei giorni successivi.

Coloro che non potevano andare direttamente al santuario affidavano a un’altra persona un indumento che avrebbe dovuto essere immerso nell’acqua guaritrice e quindi legato attorno a un albero vicino all’avello. Se si aveva male a un piede, per esempio, si doveva usare una calza; per il mal di gola, una sciarpa; e così via.

Ecco spiegato perché per tutto il XX secolo attorno al santuario bulciaghese è rimasta viva la tradizione di legare i fazzoletti agli alberi, spesso come ringraziamento per l’avvenuta guarigione.

Infine, una curiosità: in tempi più antichi accadeva che agli alberi venissero legati non gli indumenti o i fazzoletti, ma i malati stessi! Per fortuna, questa usanza è svanita 😊

La location

Il Santuario dei Morti dell’Avello si trova su un’altura in posizione panoramica nel verde del Parco della Valletta.

Il panorama dal Santuario dei Morti dell'Avello
La vista panoramica dal Santuario dei Morti dell’Avello

È collocato, infatti, lungo il percorso Bulciaghetto-Bevera del parco, che passa anche per la Cascina di Montegregorio a Cremella, il sentiero del Vai e l’Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo a Barzago.

Dal sagrato è possibile osservare molte cime delle Prealpi: da sinistra verso destra, il Monte Orfano, il Cornizzolo, il Bollettone, il San Primo, la Grigna, la Grignetta e il Resegone, giusto per citare i rilievi più famosi.

Le Grigne dal Santuario dei Morti dell'Avello di Bulciago
Le Grigne viste dal santuario

Più in là, invece, spicca il Monte Rosa.

Come arrivare al Santuario dei Morti dell’Avello di Bulciago

Il Santuario dei Morti dell’Avello si trova in via del Lavello a Bulciago: imboccando la strada, trovi tutte le indicazioni necessarie per raggiungere la chiesa (ma in ogni caso non puoi sbagliare).

Hai in mente di arrivare a Bulciago in auto? Proprio davanti al santuario è presente un grande piazzale in cui puoi lasciare la macchina.

Se preferisci arrivare a Bulciago in treno, invece, devi fare riferimento alla stazione di Cassago Brianza. Uscito dalla stazione, dalla rotonda imbocca sulla tua destra via Volta e vai sempre dritto. Giunto alla rotonda al termine della salita, gira a sinistra in via Rimembranze. Vai sempre dritto e alla rotonda successiva tieni la destra per imboccare via Sant’Agostino: a quel punto via del Lavello è la seconda traversa che incontrerai alla tua destra.

Infine, volendo arrivare a Bulciago in autobus puoi utilizzare la linea C46 e scendere alla fermata Bulciaghetto Bivio Sant’Agostino. Da qui attraversa la rotonda a fagiolo per imboccare la SP 48 e poi gira subito a sinistra in via Sant’Agostino; via del Lavello è la prima traversa che troverai sulla sinistra.

Ovviamente consulta sempre tabelle e orari per essere certo di scegliere il percorso migliore!

Che cosa vedere a Bulciago (oltre al Santuario dei Morti dell’Avello)

Una gita alla Chiesa dei Morti dell’Avello di Bulciago può essere l’occasione giusta per scoprire anche il resto del paese. Se non sai dove andare, ti basta leggere il post qui sotto: troverai consigli su tutti i posti da vedere a Bulciago.

Che cosa fare a Bulciago: guida per turisti





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