La Chiesetta di Torricella a Barzanò, ufficialmente intitolata alla Beata Vergine Assunta, è uno scrigno di opere d’arte da scoprire. Hai l’opportunità di conoscerla da vicino grazie al post che stai per leggere: troverai, tra l’altro, indicazioni utili per raggiungere la chiesa e tutte le informazioni di cui hai bisogno per poterla visitare. Sei pronto?
Tutto quello che ti serve sapere
La chiesa
La Chiesetta di Torricella a Barzanò fu costruita nella prima metà del XVII secolo per decisione del nobile Marco Antonio Origo. Caratterizzata da timpano, angolari e cornici in pietra, è preceduta da una breve scalinata.
La chiesa è a navata unica, con volta a botte; sulla destra è presente un pulpito di piccole dimensioni con parapetto in legna.
[Prima di proseguire la lettura, che ne dici di mettere un Like alla pagina Facebook di Viaggiare in Brianza?]
Cosa vedere nella Chiesetta di Torricella a Barzanò
Martirio di San Giovanni Battista
Entrando nella Chiesetta di Torricella, alla tua sinistra puoi vedere il Martirio di San Giovanni Battista, dipinto del XVII secolo.
Il quadro raffigura il momento in cui la testa di Giovanni Battista, che è appena stato decapitato, viene posta su un vassoio d’argento per essere offerta a Salomè, figlia di Erodiade, la concubina del re Erode Antipa. Proprio il re aveva fatto imprigionare Giovanni Battista, reo di aver condannato pubblicamente la sua condotta.
San Pietro da Verona
Ecco, poi, un dipinto settecentesco che rappresenta San Pietro da Verona. Anche in questo caso a essere raffigurato è il martirio del santo: Pietro, con indosso il tipico abito domenicano, sta per essere ucciso nella foresta di Seveso da un sicario in missione per conto dei capi ereticali lombardi.
Predicatore dell’Ordine dei domenicani, Pietro Rosini (questo il nome secolare del santo) si batteva contro l’eresia catara che stava prendendo piede nel Milanese. Fu, pertanto, assassinato con un falcastro da Carino da Balsamo. Costui, per altro, dopo essersi reso responsabile dell’omicidio si convertì, e venne dichiarato beato dopo la morte.
Se vuoi conoscere la storia del santo puoi visitare anche il Santuario di San Pietro Martire di Seveso, di cui ti parlo nel post qui sotto.
San Rocco
È datato al Settecento il dipinto di San Rocco che vedi oltre quello di San Pietro da Verona. Come vuole l’iconografia tradizionale, il santo è raffigurato con l’abito del pellegrino e il bastone.
In sua compagnia c’è un cane con un tozzo di pane in bocca. Si racconta, infatti, che quando il santo – debilitato dalla peste – giaceva isolato da tutti in una grotta a Sarmato in condizioni di salute precarie, a salvarlo fu un cane che ogni giorno gli portava un pezzo di pane prelevato dalla mensa della casa in cui viveva. Grazie a quel gesto, San Rocco riuscì a guarire, e da quel momento si dedicò alla cura degli ammalati.
La Madonna di Loreto e i Santi Giuseppe, Romualdo, Francesco e Carlo
L’altare della chiesa accoglie un dipinto del Seicento che raffigura la Madonna di Loreto con i Santi Giuseppe, Romualdo, Francesco e Carlo.
Come da iconografia, la Vergine lauretana è nera. A sinistra sono presenti San Giuseppe e San Romualdo: il primo con in mano la verga fiorita; il secondo, fondatore dei camaldolesi, riconoscibile per la barba e il saio bianco del suo ordine. A destra, ecco San Francesco e San Carlo Borromeo: il primo con indosso il saio e in mano la croce; il secondo con le mani giunte in segno di preghiera.
Ai lati dell’altare non passa inosservata la decorazione ad affresco, con 14 formelle che riproducono episodi della vita di Gesù. In alto, invece, si nota la rappresentazione dell’Assunzione a bassorilievo in stucco.
San Carlo Borromeo
Sulla destra, ecco un ritratto settecentesco di San Carlo Borromeo. Il santo indossa la berretta rossa da cardinale ed è inconfondibile anche per il suo naso molto pronunciato.
Motore della Controriforma Cattolica, Carlo Borromeo fu uno dei più importanti riformatori della Chiesa cattolica del Cinquecento. Durante il suo episcopato milanese, si diffuse una terribile epidemia di pestilenza, che non a caso oggi è nota come “peste di San Carlo”.
San Sebastiano
Del Settecento è anche il dipinto che rappresenta San Sebastiano. Il santo è ritratto come un giovane seminudo, dal corpo glabro ed efebico, trafitto da frecce.
Alto ufficiale dell’esercito imperiale romano, Sebastiano fu educato secondo i principi cristiani, che contribuì a diffondere in virtù del proprio ruolo. Scoperto da Diocleziano, venne condannato a morte: fu denudato, legato a un palo sul Palatino e trafitto da dardi. Non perì, tuttavia: fu salvato da santa Irene di Roma. Guarito, si ripresentò da Diocleziano, che comandò la sua flagellazione a morte. Fu così che Sebastiano divenne martire per la fede cristiana.
I Misteri del Rosario
Risalgono al XVII secolo, invece, i Misteri del Rosario.
Eccoli, in ordine.
In alto a destra, l’incoronazione di spine.
Nella fila successiva, da sinistra verso destra:
- L’annunciazione dell’Angelo a Maria;
- La visita di Maria alla cugina Elisabetta;
- La nascita di Gesù a Betlemme;
- La presentazione di Gesù al tempio;
- Il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel tempio;
- L’agonia di Gesù che prega e suda sangue nell’orto degli ulivi;
- La flagellazione di Gesù alla colonna per opera dei soldati.
Nella fila in basso, da sinistra verso destra:
- L’incoronazione di Maria Vergine, regina del cielo e della terra;
- L’assunzione di Maria in Cielo;
- La discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli nel Cenacolo;
- L’ascensione di Gesù al Cielo;
- La risurrezione di Gesù;
- La crocifissione e la morte di Gesù;
- La salita al Calvario di Gesù con la croce.
Come puoi intuire, le immagini vanno “lette” in senso orario.
Morte di San Giuseppe
Il dipinto che raffigura la Morte di San Giuseppe è del XVIII secolo.
Secondo la tradizione, Giuseppe morì a 111 anni circondato dalle persone a lui più care, al punto da essere scelto dalla Chiesa come santo patrono della morte felice.
Come arrivare alla Chiesetta di Torricella a Barzanò
La Chiesetta di Torricella a Barzanò si trova in via Interna 3.
Se hai intenzione di arrivare alla Chiesetta di Torricella in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Prebone.
Preferisci arrivare alla Chiesetta di Torricella in treno? La stazione più vicina è quella di Renate. Uscito dalla stazione, gira a destra e vai sempre dritto; allo stop imbocca via Tripoli, sulla tua destra. Prosegui fino in fondo, poi gira a sinistra in via Mazzini; vai dritto continuando lungo via Foscolo a Oriano e gira a destra nel sentiero dopo il civico 27. Vai dritto superando l’azienda agricola e al bivio successivo segui per Prebone, girando a sinistra; all’incrocio seguente vai a destra. Vai sempre dritto; superata la Trattoria Il Portico, segui la strada che curva a sinistra (via Manara) e continua lungo via Prebone. Arrivato alla torre, gira a destra e poi prendi la prima strada a sinistra: è via Interna, su cui si affaccia la chiesa.
Infine, per arrivare alla Chiesetta di Torricella in autobus puoi fare riferimento alla linea C47 e scendere alla fermata di via Cadorna a Cremella. Da qui, tieni i civici dispari sulla sinistra e raggiungi la rotonda, per girare a sinistra in via Confalonieri. Segui la strada e vai sempre dritto, proseguendo in via XXV Aprile e poi in via Oriano, fino a quando non incrocerai via Interna sulla tua sinistra. Ovviamente, informati sempre in anticipo su orari e percorso della linea!
La chiesetta si può visitare?
La Chiesetta di Torricella a Barzanò in genere è chiusa, e apre solo per le celebrazioni liturgiche e in occasioni di ricorrenze speciali.
Tuttavia, se sei interessato a visitarla, puoi rivolgerti ai residenti della corte davanti alla chiesetta (quella al civico 2, per intenderci): troverai persone deliziose e disponibili ad aprire la chiesa per consentirti di scoprirla. Sempre se non ci sono condizioni che lo impediscono, ovviamente.
Che cosa fare a Barzanò
La Chiesetta di Torricella è solo una delle tante location che meritano di essere scoperte in occasione di una passeggiata a Barzanò. Vuoi sapere quali sono le altre? Dai un’occhiata al post qui sotto: contiene consigli che spero possano servirti per una gita in paese.
Tutti i contenuti presenti su questo sito sono gratuiti, e lo saranno per sempre. Ma dietro c’è un grande lavoro: per questo, se ti va puoi sostenermi con una donazione. Scegli tu se farlo, scegli tu la cifra 🙂
Cliccando qui sotto, invece, puoi scrivermi: contattami se hai trovato su Viaggiare in Brianza un errore, un contenuto da rimuovere o un’informazione da aggiornare. Cercherò di risponderti il prima possibile!
E ricorda che Viaggiare in Brianza è presente anche su Twitter 🙂