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Sovico, la Chiesa di Cristo Re

Sovico: la Chiesa di Cristo Re

Due chiese affacciate sulla stessa piazza? Non sono pochi i paesi della Brianza che possono vantare questa curiosa peculiarità: Meda, Cesano Maderno, Verano e Perego, giusto per citarne alcuni. È così anche a Sovico, dove la Chiesa di Cristo Re si trova accanto alla cosiddetta Chiesa Vecchia. In questo post ti racconto la loro storia!

Sovico, Chiesa di Cristo Re: la storia

A Sovico la Chiesa di Cristo Re, risalente alla prima metà del Novecento, si trova a pochi passi di distanza da quella che gli abitanti del posto conoscono come Chiesa Vecchia, e che fu costruita nel XVI secolo.

Sovico: la piazza con due chiese
Sovico: a destra la Chiesa di Cristo Re; a sinistra la Chiesa Vecchia

Ma in realtà proprio il punto in cui sorge la Chiesa Vecchia era un luogo di culto già nel IV secolo dopo Cristo.

Poi, nel XII secolo qui venne realizzata una cappella intitolata a San Fedele (sotto la pavimentazione attuale ci sono ancora le fondamenta). Ne parla Goffredo da Bussero nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, risalente al 1289: “In plebe alliate, loco somovico, ecclesia sancti fidelis”; cioè nella pieve di Agliate, in località Sovico, la chiesa di San Fedele. Ai tempi, la popolazione locale non superava i 200 abitanti.

Nel Cinquecento infine fu costruita la chiesa, dedicata non più a San Fedele ma ai Santi Simone e Giuda, apostoli che furono martirizzati in Siria dopo averla evangelizzata. Come San Fedele, anche i Santi Simoni e Giuda sono ricordati e celebrati dal Calendario Ambrosiano il 28 ottobre.

Quella chiesa fu consacrata nel 1562; poi fu sottoposta a diversi restauri e ampliamenti nei secoli successivi. Il campanile, di sicuro già esistente nel 1761 (a quell’anno risale una descrizione fornita dal parroco di allora, don Carlo Giuseppe Bigatti), nel 1810 venne restaurato.

Ciò non fu sufficiente, però, a impedirne il crollo il 10 luglio del 1827. La chiesa andò quasi completamente distrutta, e per tre anni i sovicesi dovettero farne a meno.

Il 23 aprile del 1828 l’arcivescovo di Milano Carlo Gaetano Gaisruck scriveva: “La Chiesa Parrocchiale di Sovico […] giace tuttora in seno alle sue macerie, inservibile al divin culto e ai pressanti bisogni di quella popolazione; ne si vede altronde sperabile la necessaria ricostruzione di essa, se tutta si voglia addossarne la spesa occorrente alli abitanti del luogo, i quali ad onta di ogni sforzo sono impotenti a sostenerla”.

Insomma, la popolazione non poteva finanziare la ricostruzione, ed era costretta a raccogliersi “per le sacre funzioni in privata stanza ad imprestito, angusta oltre modo e non capevole abbastanza”.

Nel 1830, per fortuna, la chiesa fu ricostruita.

Tra il 1885 e il 1893 ci fu un nuovo intervento di ampliamento, studiato dall’architetto Elia Tagliabue, dopo il quale la chiesa venne consacrata nel 1901.

Con il passare degli anni, tuttavia, la popolazione di Sovico aumentava sempre di più. Nei primi anni Venti del Novecento, erano più di 2500 gli abitanti del paese, ma la chiesa riusciva a contenere non più di 1400 persone.

Sovico, la Chiesa Vecchia
La Chiesa Vecchia di Sovico

Fu così che il parroco di allora, don Domenico Orlandi Arrigoni, prese atto della necessità di costruire una chiesa nuova.

Don Domenico Orlandi Arrigoni era stato chiamato a guidare la parrocchia di Sovico nel 1909.

Tra i suoi primi atti c’era stato quello di affidare la gestione dell’asilo infantile cittadino alle Suore Ancelle della Carità di Brescia. Prima del suo arrivo, infatti, l’asilo era semplicemente un posto in cui i genitori potevano lasciare i propri figli in custodia, ma privo di personale qualificato che badasse all’educazione dei piccoli, e senza alcun tipo di attività didattica. Insomma, solo un servizio di custodia, non di educazione: era stato Don Domenico a cambiare le cose.

Ma dicevo della nuova chiesa. Nel 1923 la parrocchia comprò un grande appezzamento di terreno situato dietro la chiesa già esistente. Quindi prese il via la raccolta dei fondi; il compito di progettare il nuovo edificio fu affidato nel 1925 all’architetto bergamasco Giovanni Barboglio.

Giovanni Barboglio era e sarebbe stato un architetto particolarmente attivo in Brianza: proprio l’anno prima di ricevere l’incarico di Sovico, per esempio, aveva inaugurato l’inizio dei lavori della Chiesa di Sant’Ambrogio di Ronco Briantino, da lui progettata.

Nel 1905, invece, aveva disegnato la cappella mortuaria della famiglia del parroco Giuseppe Bonanomi di Molteno (che in seguito sarebbe diventata la cappella cimiteriale dei parroci del paese).

Nel 1932 si dedicò all’ampliamento della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Airuno; tre anni più tardi si occupò della Chiesa di San Vito di Barzanò e del presbiterio della Chiesa di Sant’Antonino Martire di Nova Milanese.

Nel 1940, infine, realizzò la nuova facciata della Chiesa di Sant’Ambrogio di Sulbiate.

Torniamo a Sovico. La costruzione della nuova chiesa fu voluta e sostenuta con forza dalla popolazione locale.

Sovico, la Chiesa di Cristo Re
La Chiesa di Cristo Re a Sovico

Fra i tanti finanziatori ci fu anche Delfino Casiraghi, che era stato uno dei primi maestri elementari del paese, e in più rivestiva il ruolo di segretario comunale di Sovico e di Macherio. Egli, tuttavia, non riuscì a vedere completata la chiesa, poiché venne a mancare il 13 luglio del 1928.

La prima pietra fu posata il 28 ottobre del 1925, e il cantiere durò circa cinque anni.

Tanti sovicesi prestarono la propria opera di manovalanza in maniera volontaria e del tutto gratuita, partecipando in maniera attiva ai lavori, trasportando i materiali o occupandosi degli scavi delle fondamenta.

La nuova chiesa di Sovico, intitolata a Cristo Re, fu realizzata con una cupola il cui apice raggiungeva i 35 metri di altezza, circondata da una balconata collocata a 23 metri da terra.

Venne consacrata dal Cardinale Ildefonso Schuster il 28 ottobre del 1930; fu la prima chiesa in Italia a essere dedicata al Cristo Re, di cui era stata istituita la festa dopo il Giubileo del 1925.

La vicina Chiesa Vecchia fu sconsacrata e quasi completamente svuotata: diversi arredi e opere d’arte, tra cui alcune tele del XVIII secolo, furono trasportati nella chiesa nuova.

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Oggi la Chiesa di Cristo Re è ben riconoscibile per la sua facciata in pietra e laterizi (molto simile alla chiesa di Ronco Briantino progettata da Barboglio di cui ti ho parlato prima), lasciata senza finitura come se fosse incompleta.

All’esterno è caratterizzata da quattro lesene a colonna e presenta ben cinque portali di ingresso. Sopra quello centrale, più grande, è presente un’epigrafe che recita “REGI | SAECULORUM IMMORTALI | ET | APOSTOLIS EIUS | SIMONI ET JUDAE T. | MCMXXX”.

Dalla Chiesa Vecchia provengono il battistero e i due angeli in marmo bianco realizzati dallo scultore del Duomo di Milano Stefano de Stefani nel 1713 per un prezzo di 980 lire. Lo stesso Stefano de Stefani aveva anche scolpito un Cristo Risorto, collocato sull’altare maggiore della Chiesa Vecchia e successivamente trasferito in canonica.

Il “trasloco” ha coinvolto anche il dipinto di un Ecce Homo ottocentesco che è stato da poco restaurato: l’autore è il pittore milanese Carlo de Notaris, specializzato in arte sacra e allievo di Francesco Hayez.

Meritano di essere visti anche gli affreschi dell’artista bergamasco Umberto Marigliani.

Quest’ultimo, soprannominato Tiepolino per la sua rapidità di esecuzione, dipinse nel transetto La Crocefissione e la disputa di Gesù coi Dottori, e nella cupola La gloria di Cristo Re e i quattro Evangelisti. Si occupò, inoltre, della Via Crucis e dell’Annunciazione nella cappella della Madonna.

Il battistero e la Cappella di San Giovanni Bosco, invece, accolgono i dipinti del pittore lombardo Pietro Cortelezzi.

La Chiesa Vecchia di Sovico

E la Chiesa Vecchia? L’antico tempio, ormai chiuso al culto, venne usato come deposito. Negli anni Settanta, grazie ad alcuni scavi archeologici emersero sotto il pavimento i resti della cappella di epoca medievale. In particolare, fu il professore Alberico Lopiccoli, insieme con i suoi studenti di terza media della scuola locale, a portare alla luce le fondamenta di parte dell’abside e di parte del muro perimetrale.

Nel 1975 il parroco Giuseppe Albizzati ricevette dalla Soprintendenza ai Monumenti l’autorizzazione a demolire la chiesa. Non è andata così, per fortuna.

Nel 1978, un’ipotesi di recupero che prevedeva di realizzare la sala consiliare del municipio è stata contrastata dalla Commissione per i Beni Culturali Ecclesiastici della Curia Arcivescovile di Milano. Nel 2004, poi, la Soprintendenza ai Monumenti ha rinnovato il vincolo monumentale.

Sovico, Chiesa di Cristo Re: come arrivare

A Sovico la Chiesa di Cristo Re si trova in piazza Vittorio Emanuele.

Se hai intenzione di arrivare a Sovico in auto, puoi trovare parcheggio direttamente davanti alla chiesa.

Preferisci arrivare a Sovico in treno? Allora devi fare riferimento alla stazione di Triuggio-Ponte Albiate, che si trova a circa mezz’ora di distanza. Uscito dalla stazione, gira a destra in via Roma e allo stop svolta a sinistra in viale delle Rimembranze. Affronta i tornanti e supera il ponte sul Lambro; poi al semaforo gira a destra e percorri i tornanti che ti portano in via Viganò. Arrivato al semaforo, gira a sinistra in via Marconi e vai sempre dritto, fino a che – giunto a Sovico – non vedrai le due chiese sulla tua sinistra.

Infine, volendo arrivare a Sovico in autobus, ti conviene utilizzare la linea Z221 e scendere alla fermata Monza/Terruzzi. Da qui, lasciandoti i numeri civici pari alla tua destra raggiungi la rotonda e gira a sinistra in via Terruzzi, percorrendola fino in fondo: allo stop gira e sinistra in via Giovanni da Sovico, e dopo poche decine di metri troverai la chiesa alla tua destra.

Che cosa vedere a Sovico

Dopo aver visitato a Sovico la Chiesa di Cristo Re potresti concederti una passeggiata tra le vie del paese, alla scoperta di monumenti e scenari naturalistici in riva al Lambro. Sei curioso di sapere che cosa vedere a Sovico? Clicca sul post qui sotto e troverai tutte le informazioni che desideri.

Che cosa fare a Sovico: guida per turisti





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Scrivimi!

[Per saperne di più sulle chiese di Sovico: Storia di Sovico, di Eugenio Cazzani; Relazione dell’architetto Arialdo Latocca sui lavori in corso di ultimazione alla ex Chiesa dei Ss. Simone e Giuda ed alla Chiesa Parrocchiale di Cristo Re pubblicata da La Voce di Sovico del 18 aprile 2010]

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