Quando visiti la Chiesa di Sant’Ambrogio a Seregno, non trascurare di ammirare da vicino due dipinti di straordinaria importanza storica e artistica: uno ritrae Santa Filomena, raffigurata mentre viene salvata da due angeli che la sollevano dalle onde del Tevere; l’altro immortala Sant’Ambrogio e l’imperatore Teodosio. Leggi questo post se ti piacerebbe saperne di più!
Tutto quello che ti serve sapere
Chiesa di Sant’Ambrogio di Seregno: Santa Filomena
La tela che, nella Chiesa di Sant’Ambrogio di Seregno, rappresenta Santa Filomena mostra la protagonista, dopo essere stata buttata nel fiume Tevere con una pesante àncora al collo, salvata da due angeli che la sollevano dalle onde.
Ma chi era Filomena? Principessa dell’isola di Corfù, era nata intorno al 290 dopo Cristo, figlia di un re greco che si era convertito al cristianesimo. A tredici anni raggiunse Roma con i propri genitori intenzionati a incontrare Diocleziano, imperatore in procinto di dichiarare guerra al loro paese.
Diocleziano, però, si innamorò di Filomena e le propose di diventare imperatrice; di fronte al rifiuto della ragazza, che aveva consacrato la propria verginità a Gesù, la fece imprigionare.
In carcere, incatenata a mani e piedi, Filomena riceveva ogni giorno la visita dell’imperatore, che sperava di farle cambiare idea sulle nozze; ma le sue lusinghe venivano puntualmente rifiutate.
Fu così che Diocleziano, inferocito e imbarazzato per quell’affronto, ordinò di legare la giovane a una colonna, privarla dei vestiti e flagellarla davanti ai militari.
Ricoperta di sangue e ferite, Filomena fu riportata in prigione, dove ricevette la visita di due angeli, che con un unguento miracoloso risanarono le sue piaghe.
Venuto a saperlo, Diocleziano le fece un’altra volta visita, e vistosi nuovamente rifiutato, comandò che la giovane venisse inabissata nel fiume Tevere con un’àncora di ferro legata al collo.
Furono ancora gli angeli a salvare Filomena. Così l’imperatore – ormai esausto – decise di farla trafiggere da frecce infuocate. Niente da fare, però: Filomena riuscì a scamparla di nuovo.
Non si salvò, però, quando l’imperatore decise di farla decapitare: era il 10 agosto.
Chiesa di Sant’Ambrogio di Seregno: Sant’Ambrogio respinge l’imperatore Teodosio
La Chiesa di Sant’Ambrogio di Seregno custodisce anche un dipinto databile alla seconda metà del Seicento, Sant’Ambrogio respinge l’imperatore Teodosio: proviene dalla vecchia Chiesa di Sant’Ambrogio, ed è la sola opera che si sia salvata dalla demolizione di quella chiesa.
L’antica Chiesa di Sant’Ambrogio di Seregno, infatti, fu soppressa nel 1768 insieme all’altra chiesa cittadina, intitolata a San Vittore. La decisione venne presa dalle autorità religiose e civili a causa delle eccessive rivalità che vedevano contrapporsi i fedeli delle due parrocchie, e che avevano dato luogo addirittura a episodi di violenza.
Insomma: i parrocchiani come i tifosi di due squadre di calcio, protagonisti di risse e scontri.
La vecchia Chiesa di Sant’Ambrogio sorgeva in quella che oggi è piazza Italia, in pieno centro storico (la piazza in cui oggi c’è il bronzo di Umberto I, per intenderci).
Quella nuova, invece, sorge più in periferia: nel quartiere Sant’Ambrogio, appunto.
Ma torniamo al dipinto, che propone una scena che, nel Seicento, era già immortalata da due artisti di fama internazionale: nel 1620 da Antoon Van Dyck nell’opera Sant’Ambrogio impedisce a Teodosio di entrare nella cattedrale di Milano e due anni prima da Rubens nel quadro L’imperatore Teodosio e Sant’Ambrogio.
L’episodio raffigurato riguarda l’incontro tra Ambrogio, arcivescovo di Milano, e Teodosio, imperatore romano, avvenuto dopo che quest’ultimo aveva ordinato l’uccisione di più di 7mila persone nella città di Salonicco allo scopo di sedare una rivolta e come rappresaglia per la morte di un ufficiale imperiale.
Proprio per questo motivo, Ambrogio aveva impedito a Teodosio di entrare nell’antica Basilica Porziana (situata dove oggi c’è la Basilica di San Vittore al Corpo), ordinandogli di pentirsi e di far penitenza.
Ma questo non deve far pensare che i rapporti fra l’imperatore e il vescovo di Milano fossero tesi. Anzi: i due erano amici, e Ambrogio fu perfino consigliere personale di Teodosio.
Quest’ultimo, d’altro canto, è ritenuto l’imperatore cristiano per antonomasia, visto che nel 382 aveva proclamato il cristianesimo religione di Stato.
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Curiosità: fu proprio l’imperatore Teodosio, nel 393 dopo Cristo, ad abolire i giochi olimpici dopo ben 292 edizioni. Secondo l’imperatore, infatti, i giochi erano un’usanza pagana in contrasto con il cristianesimo. Si narra che sia stato lo stesso Ambrogio a chiedere all’imperatore di proibire tutti i giochi pagani, che però proseguirono – di nascosto – ancora per anni.
Chiesa di Sant’Ambrogio a Seregno: come arrivare
La Chiesa di Sant’Ambrogio di Seregno si trova in via Edison, accanto al civico 70.
Se vuoi visitarla e decidi di arrivare a Seregno in auto, puoi lasciare la macchina direttamente nel parcheggio del piazzale della chiesa.
Preferisci arrivare a Seregno in treno? Lascia la stazione dalla parte del binario 5, e una volta uscito dal sottopassaggio gira a sinistra in via Comina. Vai dritto fino a quando trovi una stradina sulla destra (accanto al civico 38): imboccala e percorrila fino a sbucare in via Edison. A questo punto la chiesa è sulla tua destra.
Infine, qualora tu abbia in mente di arrivare a Seregno in autobus, ti conviene utilizzare le linee Z115 e Z116 e scendere alla fermata via Oriani angolo via Edison. Da qui, lasciati alle spalle il semaforo e vai verso lo stop, dove dovrai girare a destra in via Edison. Vai sempre dritto e supera il semaforo: dopo poche decine di metri vedrai la chiesa alla tua sinistra.
Che cosa vedere a Seregno
Dopo aver ammirato i dipinti della Chiesa di Sant’Ambrogio a Seregno, potresti raggiungere il centro storico e tutti gli altri siti di interesse della città. Quali? Te ne parlo nel post qui sotto, che ti fornisce un itinerario completo grazie a cui potrai scoprire che cosa vedere a Seregno.
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