Se hai deciso di regalarti una passeggiata a Cassago Brianza la Chiesa dei Santi Giacomo e Brigida merita di sicuro una visita. Ti piacerebbe saperne di più su questo edificio religioso, sulla sua storia e sulle opere d’arte che puoi trovare al suo interno? Nelle prossime righe troverai tutte le informazioni che desideri: buona lettura!
Tutto quello che ti serve sapere
La storia della chiesa
La Chiesa dei Santi Giacomo e Brigida a Cassago Brianza fu costruita nella seconda metà del XVIII secolo. La prima pietra delle fondamenta fu gettata il 5 agosto del 1756, e nel dicembre del 1761 la chiesa era pronta, nonostante alcuni problemi finanziari ne avessero rallentato la costruzione.

Il progetto della chiesa, opera dell’architetto Carlo Giovanni Sangalli, si basava su una sola navata centrale, con il presbiterio realizzato su un piano rialzato. La cupola centrale, dal diametro di 11 metri, era sostenuta da piloni laterali nei quali furono ricavate nicchie in cui vennero collocate le statue di Sant’Ambrogio e di Santa Monica.


Il disegno originale prevedeva, ai lati, tre altari dedicati al Santo Crocifisso, a Sant’Agostino e alla Beata Vergine.
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Nei primi anni del Novecento si decise di ampliare la chiesa, anche se i lavori iniziarono solo dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Il progetto fu affidato a Giovanni Barboglio (architetto, tra l’altro, della Chiesa di Cristo Re a Sovico e dell’ampliamento della Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano a Carnate).

Ai lati della navata centrale furono affiancate quattro nicchie, in cui furono collocati i confessionali, il fonte battesimale, la Cappella di Santa Teresina e la Cappella del Crocifisso.

Fu realizzata anche la scalinata di accesso, necessaria a causa della pendenza del terreno.




Cassago Brianza, la Chiesa dei Santi Giacomo e Brigida: le decorazioni
Le decorazioni della chiesa furono eseguite da Fiorentino Vilasco, giovane pittore di Villasanta, nella prima metà degli anni ’50: l’intento del parroco di allora, don Giovanni Motta, era quello di mostrarle nel 1954, in occasione del sedicesimo centenario della nascita di Sant’Agostino, al cardinale Schuster – arcivescovo di Milano – che avrebbe dovuto consacrare la chiesa. In realtà Schuster morì poco tempo prima della consacrazione, la cui incombenza spettò dunque al nuovo arcivescovo: Giovanni Battista Montini, che poi sarebbe diventato papa con il nome di Paolo VI.

MCMLV DIE 3 SEPT.
EGO IOANNES BAPTISTA MONTINI
ARCHIEPISCOPUS MEDIOLANENSIS
HANC CONSECRAVI PRIMAM ECCLESIAM
ET
MCMLXIII DIE 21 JUNII
SUMMUS PONTIFEX FACTUS
IN NOMINE DOMINI
NOMEN MIHI IMPOSUI
PAULUM VI
(“Il 3 settembre 1955
Io Giovanni Battista Montini
Arcivescovo di Milano
ho consacrato questa prima chiesa
e
il 21 giugno 1963
sono stato fatto Sommo Pontefice
nel nome del Signore
ho assunto il nome
Paolo VI“)
Le pitture sono ispirate al tema della devozione al Sacro Cuore di Gesù, che porta alla gioia della Santissima Trinità.
Dal fondo della chiesa si può notare una scena di Gesù nell’Orto dei Getsemani.

Viene raffigurata, inoltre, la pratica del primo venerdì del mese con Santa Margherita Alacoque, confidente del Sacro Cuore.

La navata e il presbiterio sono idealmente congiunti da una didascalia centrale che richiama il cuore immacolato di Maria e il cuore di Gesù.
Il presbiterio accoglie due dipinti con i sacrifici di Melchisedec e di Abramo.


La volta del presbiterio mostra l’Adorazione della Santissima Trinità, rappresentata con un canto degli Angeli in lode che proclamano il Sanctus.


Vilasco si occupò anche della pittura:
- della Cappella della Madonna, realizzata nella prima metà del 1950;
- della Cappella di Santa Teresa del Bambin Gesù;
- della Cappella del Crocifisso, dove è raffigurato il Purgatorio secondo la visione di Santa Caterina;
- della Cappella di Sant’Agostino, con il quadro dei Soliloquia che dovette essere rifatto a causa di alcuni difetti della prima versione.




La Cappella di Sant’Agostino
Prima di parlarti della cappella, c’è bisogno di una breve premessa: devi sapere, infatti, che tra il 386 e il 387 Sant’Agostino soggiornò proprio a Cassiciaco, località corrispondente all’odierna Cassago. Fu qui che si sviluppò la conversione di Agostino che poi lo avrebbe portato a battezzarsi.
Se vuoi saperne di più sulla permanenza del santo a Cassiciaco puoi leggere il post qui sotto dedicato al Parco storico-archeologico di Sant’Agostino di Cassago Brianza, che si trova proprio accanto alla chiesa.
Ogni anno dal 1631 a Cassago si celebra la festa in onore di Agostino: una ricorrenza che in paese nacque in segno di ringraziamento per aver scampato la peste del 1630.

Ed eccoci alle decorazioni della cappella, a cui Fiorentino Vilasco lavorò tra il 1950 e il 1954. A suggerirgli i temi delle scene fu don Giulio Oggioni, concittadino di Vilasco e studioso di Sant’Agostino che in seguito sarebbe diventato vescovo di Bergamo.
Vennero scelti, così, tre episodi presenti nelle opere che Agostino scrisse durante la sua permanenza a Cassiciaco.
Il lato destro della cappella raffigura una discussione tra Agostino e Alipio a Cassiciaco. Il cartiglio sottostante riporta la frase di Agostino “Niente mi strapperà da Cristo perché Cristo è più forte di tutti”.

Il lato sinistro della cappella, nel sottarco di accesso alla sacrestia, mostra Sant’Agostino nella sua classica espressione mistica di contemplatore. Il cartiglio sottostante è tratto dai Soliloquia: “Signore salvami dall’errore nel cercare”.

Il quadro centrale, infine, raffigura un episodio narrato nel De Vita Beata: un cenacolo in cui Agostino è affiancato dal figlio Adeodato e dalla madre Monica, con i discepoli Fulgenzio e Trigezio in ascolto. Il cartiglio recita: “Nella quiete di Cassago Agostino catecumeno pensò”.
Un’ancona custodisce una statua in legno del santo, forse risalente ai primi anni dell’Ottocento. Agostino, in abito vescovile, tiene un libro e un bastone nella mano sinistra e un cuore ardente nella mano destra.
Il catino absidale
La decorazione del catino absidale si articola in sette quadri (uno al centro e sei periferici) che interpretano la preghiera Cuore divino di Gesù.
Il quadro centrale raffigura il Sacro Cuore di Gesù, mentre i sei quadri attorno rappresentano, dall’alto e in senso orario:
- un padre e una madre di famiglia sotto la croce;
- San Giovanni Bosco;
- i patroni di Cassago, Giacomo e Brigida Vergine, insieme con Sant’Agostino;
- il Cuore Immacolato di Maria;
- il papa, l’arcivescovo e il parroco;
- Santa Giovanna Antida Thouret, fondatrice della congregazione delle Suore della Carità.

Come arrivare
La Chiesa dei Santi Giacomo e Brigida di Cassago Brianza si trova in piazza Giovanni XXIII.

TESTIMONIUM DEDICATIONIS
ALTARIS MAIORIS
IN ECCLESIA SANCTI
IACOBI ET BIRGITTAE
LOCI CASSAGO BRIANZA
Anno Domini 2014 die 26 mensis Ianuarii
EGO ANGELUS SCOLA
Tituli Ss. XII Apostolorum S. R. E. Presbyter
Cardinalis Mediolanensis Archiepiscopus
Dedicavi altare hoc in honorem
Dei omnipotentis
(“Testimonianza della dedicazione
dell’altare maggiore
nella Chiesa dei Santi
Giacomo e Brigida
del luogo di Cassago Brianza
Nell’anno del Signore 2014, il giorno 26 del mese di gennaio
Io, Angelo Scola
del titolo dei Santi Dodici Apostoli, presbitero della Santa Romana Chiesa,
Cardinale Arcivescovo di Milano
ho dedicato questo altare in onore
di Dio onnipotente“)
Se vuoi arrivare a Cassago Brianza in auto, puoi lasciare la macchina direttamente nel parcheggio della piazza.
Hai in mente di arrivare a Cassago Brianza in treno? Per raggiungere la chiesa, esci dalla stazione di Cassago e alla rotonda gira a destra in via Volta. Da qui vai sempre dritto e alla prima rotonda che incontri gira a destra in piazza Duca Uberto Visconti di Modrone; quindi svolta subito a sinistra in via Duca Guido Visconti di Modrone. Continuando lungo questa strada, giungerai in piazza Giovanni XXIII.
Qualora tu decida di arrivare a Cassago Brianza in autobus, puoi fare riferimento alla linea C47 e scendere alla fermata di via Sauro a Cassago. La fermata è ubicata esattamente davanti a via Duca Guido Visconti di Modrone: imboccando questa strada e andando dritto, arriverai nella piazza della chiesa.

D.O.M.
BERNARDINUS DE SAPIS
GACVSA NATIVITATE
AD DEI GLORIAM
FIDELIUM DEVOTIONEM
ANIMAEQUE SUAE REFRIGERIUM
MISSAM
IN HAC S. IACOBI ECCLESIA
QUOTIDIE CELEBRANDAM
LEGAVIT OBIIT DIE XXX
SEPTEMBRIS – CD. IƆC. III
(“A Dio Ottimo Massimo
Bernardino de Sapis,
cieco dalla nascita,
per la gloria di Dio,
la devozione dei fedeli
e il refrigerio della sua anima,
dispose che una Messa
in questa chiesa di San Giacomo
fosse celebrata ogni giorno.
Morì il giorno 30 settembre dell’anno 1603“)
Che cosa vedere a Cassago Brianza
Se hai in mente di visitare Cassago Brianza la Chiesa dei Santi Giacomo e Brigida non è certo il solo motivo per farlo! Per conoscere tutte le altre location che meritano di essere scoperte in paese, dai un’occhiata al post qui sotto: troverai tanti consigli per una passeggiata nel verde della Brianza lecchese.
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Infine, un piccolo consiglio di lettura per invitarti a visitare il sito web Cassiciaco, a cura dell’Associazione storico-culturale Sant’Agostino: una fonte di informazioni davvero appassionanti, che mi è stata utile per la redazione di questo post.