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Novedrate, la torretta del castello

Novedrate, la Torretta del Castello Airoldi

Se ti capita di passeggiare per le strade di Novedrate la Torretta del Castello Airoldi non può non colpire la tua attenzione. Questo incantevole edificio in stile neogotico fa parte del complesso del Castello di Carimate, e nel secolo scorso venne utilizzato come rifugio per partigiani e antifascisti: te ne parlo approfonditamente in questo articolo.

La portineria del castello

La Torretta del Castello Airoldi di Novedrate è di sicuro uno degli edifici più suggestivi di tutta la Brianza.

Situata accanto al parco comunale di via Como, è conosciuta anche come “portineria del castello”. Si tratta, infatti, di una villa neogotica che in passato faceva parte del complesso del Castello di Carimate.

Il Castello di Carimate oggi
Il Castello di Carimate

Come si legge in una relazione redatta per il ministero dei Beni Culturali e Ambientali dal sopraintendente Lionello Costanza Fattori nel 1988, “l’edificio ospitava la portineria del castello ed è realizzato in forme eclettiche e neogotiche. Si erge su due piani fuori terra con una snella torricella a pianta poligonale con coronamento sporgente su beccatelli e merlato come il muro di cinta”.

Novedrate, la portineria del Castello di Carimate
La portineria del Castello di Carimate a Novedrate

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la torretta venne utilizzata per dare rifugio ai partigiani. Sei pronto a tornare indietro nel tempo per saperne di più?

Novedrate, la Torretta del Castello Airoldi durante la Seconda Guerra Mondiale

In seguito alla caduta del fascismo del luglio del 1943, a Novedrate – come nel resto d’Italia – vennero rimosse molte effigi fasciste, in segno di spregio nei confronti del regime.

In particolare:

  • furono picconati i sassi che componevano la scritta Rex et Dux sul Monumento ai Caduti;
  • vennero abbattuti gli stemmi romani di cemento sulla cima del pozzo piezometrico;
  • fu cancellata ogni scritta inneggiante a Mussolini e al fascismo.

Dopo l’8 settembre del 1943, parecchi soldati ritornarono a casa. Il parroco di Novedrate dell’epoca, don Stanislao Zanolli, ne convocò una ventina per metterli in comunicazione con le formazioni partigiane cattoliche dei dintorni.

Tuttavia, in molti preferirono trascurare l’invito, o addirittura scelsero di far parte dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana. Fecero eccezione in tre: i fratelli Antonio e Mario Romanò e Riccardo Radice.

Questi, dopo aver trovato riparo nella Cascina Castelètt di Cantù, si spostarono ad Asnago e successivamente a Saronno. Il loro operato, però, metteva in difficoltà i loro parenti, le cui abitazioni erano ripetutamente sottoposte a perquisizioni da parte della milizia fascista in cerca dei renitenti.

In seguito il terzetto entrò a far parte della 75° brigata Piero Maffei, formazione clandestina attiva in Piemonte, sulle montagne del Canavese.

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Mentre le SS italiane si insediavano ad Asnago e a Mariano Comense e i tedeschi si stabilivano a Vighizzolo, il 20 aprile del 1944 nasceva il Comitato di Liberazione Comasco.

Ne faceva parte anche il ragioniere Mario Martinelli, esponente della Democrazia Cristiana che pochi anni più tardi si sarebbe fatto promotore dell’autonomia amministrativa di Novedrate.

All’epoca, infatti, Novedrate non era un Comune a sé, ma una frazione di Carimate, dove il presidente della sezione locale del Comitato di Liberazione Nazionale era proprio un novedratese, Luigi Spadoni.

Novedrate, la Torretta del Castello Airoldi
La Torretta del Castello Airoldi in via Como a Novedrate

Come narra Felice Asnaghi nel volume Novedrate. Storia ed immagini. Le origini e il Novecento, la popolazione novedratese “guardava con simpatia l’attività clandestina, l’appoggiava nei limiti del possibile ma, timorosa di rappresaglie fasciste, non partecipò mai direttamente alla conduzione della lotta”.

Intanto don Zanolli aveva intrapreso un patto di collaborazione antifascista con il barone Rinaldo Casana, il quale dopo gli avvenimenti dell’8 settembre aveva scelto di scendere in campo sia da partigiano che in qualità di dirigente politico.

Fu proprio su invito di Casana che, a Novedrate, si riorganizzarono i quadri direttivi del Partito Liberale, in presenza di Anton Dante Coda, responsabile della Delegazione Alta Italia del partito e rappresentante dei liberali nel Comitato Nazionale di Liberazione dell’Alta Italia.

Il barone Casana intervenne anche al congresso delle federazioni regionali del Partito Liberale, svoltosi l’11 gennaio del 1945 a Milano in via Copernico.

Egli, inoltre, fu tra i promotori della Franchi, organizzazione militare che si occupava di comunicare con la Special Force britannica tramite stazioni radio clandestine e di organizzare i rifornimenti aerei.

La Torretta Airoldi del Castello di Carimate
La torretta vista dalla strada che porta a Villa Casana

Fra i collaboratori di questa formazione partigiana c’erano anche Cristina Casana, sorella di Rinaldo, e i coniugi Brichetto: Virgilio (commendatore genovese, già podestà di Carimate) e la moglie Emilia Airoldi di Robbiate.

I Brichetto in quegli anni vivevano nel Castello di Carimate, che Edgardo Sogno – nel libro Guerra senza bandiera – avrebbe in seguito descritto così: “Il castello era un grande edificio ricostruito nell’Ottocento con un parco vastissimo e molto adatto per ospitare e nascondere un certo numero di persone. […] I domestici erano abituati a non chiedere nomi delle persone che abitavano le stanze del secondo piano. […] Per scendere a villa Casana non c’era bisogno di uscire sulla strada perché i due parchi confinavano per un lungo tratto. Scendendo per il bosco lungo un sentiero che precipitava sino al torrente, scavalcavo un muro dove era basso e risalivo l’altro versante tra felceti e sterpai”. In effetti, questo tragitto tra il parco di Villa Casana e quello della torretta si potrebbe percorrere ancora oggi.

Il Castello di Carimate e la Torretta Airoldi
Dettaglio del cancello di ingresso al parco della torretta con la scritta Castello di Carimate

A proposito dell’attivismo antifascista, Mirella Alloisio e Giuliana Beltrami nel libro Volontarie della libertà uscito nel 1981 scrissero: “La più impegnata fu Cristina Casana, sfollata in quel periodo nel castello di famiglia di Novedrate. Suo fratello Rinaldo collaborava strettamente con Sogno (Franchi) e la loro casa era diventata una base dalla quale tutti andavano e venivano”.

Giunse in missione speciale perfino Oliver Churchill, cugino di Winston.

La casa di Emilia e Virgilio Brichetto divenne un’importante base liberale, anche grazie all’attività svolta dalla loro figlia Bianca, fedele collaboratrice di Cristina Casana.

Emilia Airoldi, però, venne arrestata e tradotta in carcere a San Vittore: la sua colpa era quella di aver dato rifugio, nella Torretta Airoldi di Novedrate, a partigiani come Edgardo Sogno.

Nel febbraio del 1945, fu arrestato anche Rinaldo Casana, colpevole non solo di aver dato asilo ai nemici del regime fascista, ma anche di aver ospitato nella propria abitazione le riunioni del Comitato di Liberazione Nazionale, degli organizzatori della Franchi e dei responsabili del Partito Liberale.

Virgilio Brichetto, invece, sfuggì all’arresto trovando riparo in Svizzera.

Pochi anni più tardi, i Brichetto sarebbero diventati nonni di una bambina destinata a ricoprire i ruoli di presidente della Rai e sindaco di Milano: si chiamava Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, e sarebbe diventata nota a tutti come Letizia Moratti.

Novedrate, Torretta del Castello Airoldi: come arrivare

A Novedrate la Torretta del Castello Airoldi si trova in via Como 23.

Novedrate, la torretta del castello
La torretta di Novedrate

Ti piacerebbe osservarla da vicino? Se hai in mente di arrivare a Novedrate in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di via Puccini.

Nel caso in cui tu preferisca arrivare a Novedrate in autobus, ti conviene utilizzare la linea C82 e scendere alla fermata di via Europa – Scuole a Figino. Da qui, lasciandoti via Europa alla tua destra, incamminati lungo la pista ciclopedonale che vedi alla tua sinistra. Vai sempre dritto e, dopo una curva a destra, vedrai la torretta proprio di fronte a te.

infine, volendo arrivare a Novedrate in treno puoi fare riferimento alla stazione di Carimate. Uscito dalla stazione, lasciati il passaggio a livello alle spalle incamminandoti lungo via alla Stazione e vai sempre dritto, fino a quando non vedi un tornante in salita sulla tua destra. Percorrilo e vai sempre dritto fino al semaforo: qui svolta a destra e poi subito dopo a sinistra per entrare in via Lietti. Prosegui e, una volta concluso il sentiero nel bosco, ti ritroverai in via Porro, in fondo alla quale dovrai girare a sinistra. Sei, a questo punto, in via Como: dopo poche decine di metri vedrai la torretta alla tua sinistra.

Che cosa vedere a Novedrate

A Novedrate la Torretta del Castello Airoldi non è la sola location che merita di essere scoperta nel corso di una passeggiata. Vuoi sapere quali sono le altre? Leggi il post qui sotto, che ti racconta che cosa vedere a Novedrate e dove puoi fermarti a mangiare nei dintorni.





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2 commenti su “Novedrate, la Torretta del Castello Airoldi”

  1. Romanó Mario (partigiano) era mio nonno. Che brividi leggere l’articolo e il suo nome. Grazie per tenere viva la memoria!
    Eleonora Romanò

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