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Murale di Misinto per Angelo Bergamonti

Angelo Bergamonti e il murale di Misinto

Non sono molte, in Italia, le piazze intitolate a piloti di motociclismo. Una di queste si trova in Brianza, a Misinto, ed è dedicata ad Angelo Bergamonti, ritratto anche in un meraviglioso murale. Ma chi era Angelo Bergamonti? Ecco la sua tragica e poetica storia: la storia di un ragazzo che ha inseguito un sogno.

Chi era Angelo Bergamonti

Se il nome di Angelo Bergamonti ti dice poco, è perché sei giovane: altrimenti sapresti che l’incidente che causò la morte di Bergamonti, il 4 aprile del 1971, cambiò la storia del motociclismo nel nostro Paese.

Nato nel 1939 in un paesino sulla riva del Po (Gussola, nel Cremonese), Angelo sin da ragazzo riuscì a farsi strada nelle competizioni motociclistiche pur avendo a disposizione pochi soldi.

Nel 1960 conobbe una ragazza, Rosa Finardi, che gli promise che lo avrebbe sposato solo se lui avesse smesso di correre.

Misinto, piazza Bergamonti
Misinto: piazza Bergamonti e il murale dedicato al pilota Angelo Bergamonti

Così fu, ma Angelo resistette solo quattro anni: tornò a gareggiare nel 1964, e riprese subito a vincere.

Era la passione a spingerlo: quella che lo portava a correre nelle gare in salita, nelle gimkane di paese, nel fuoristrada, in pista.

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Nel 1966 esordì nel Motomondiale nella classe 250.

L’anno dopo, fu protagonista di un terribile incidente sul circuito del Montjuïc a Barcellona, durante il GP Internazionale d’Autunno: caduto dopo un contatto con lo svizzero Denzler, batté violentemente la testa dopo che gli si era spezzato il casco e subì una duplice frattura della base cranica. Rimase privo di conoscenza per alcuni giorni e rischiò di restare paralizzato alle gambe; ma riuscì a recuperare e a tornare in pista più forte di prima.

Nel 1970, da pilota ufficiale della MV Agusta, fu compagno di squadra di Giacomo Agostini; vinse ben due volte, in Spagna, sia nella classe 350 che nella classe 500.

Il 4 aprile del 1971, proprio insieme al suo compagno Giacomo Agostini, prese parte a una gara della Temporada Romagnola.

La Temporada era una serie di gare motociclistiche che dal secondo dopoguerra si disputavano in varie località della Romagna come Rimini, Cesenatico, Cattolica, Milano Marittima e Riccione. Non in pista, ma su circuiti cittadini.

Nata nel 1945 per assecondare e promuovere la ritrovata voglia di svago che si faceva largo dopo la guerra, la Temporada aveva avuto da subito un successo clamoroso, che indusse a partecipare alle gare le principali case costruttrici italiane e, in seguito, anche quelle straniere, inclusi i team giapponesi.

Divenuta nel tempo una manifestazione sempre più rilevante anche a livello internazionale, a partire dalla seconda metà degli anni ’60 la Temporada iniziò a essere considerata una sorta di prologo del Motomondiale, anche perché vi prendevano parte tutte le squadre più importanti del mondo: MV Agusta, Honda, Yamaha, Ducati e Gilera, giusto per fare qualche nome.

Ed eccoci, dunque, alla gara del 4 aprile del 1971. Quel giorno, a Riccione diluviava. Sul circuito cittadino, Angelo Bergamonti e Giacomo Agostini si sfidavano nella gara della 350.

Era una corsa in cui i vincitori erano già decisi: avrebbe vinto Angelo, perché Giacomo sarebbe arrivato primo nella gara della 500. Così era stato deciso dal direttore sportivo della MV Agusta, Arturo Magni.

Angelo, però, ebbe un incidente. Sul rettilineo verso il traguardo, dove si arrivava alla velocità massima, la sua moto ebbe uno scarto e si piegò. Angelo restò attaccato al manubrio per un centinaio di metri strisciando sull’asfalto, poi lasciò la presa e finì sbattuto contro una balla di paglia e la putrella di ferro che sosteneva un cartellone pubblicitario.

Un urto che gli fece perdere la vita.

Angelo lasciò vedova Rosa e orfane le sue bambine, Laura e Marina, di 5 e 9 anni.

Seguirono indagini e polemiche. Addirittura il corpo di Bergamonti, seppellito nel cimitero di Gussola, fu riesumato dopo qualche settimana per ordine del giudice istruttore di Bologna affinché potesse essere sottoposto a una nuova autopsia.

Murale di Misinto per Angelo Bergamonti
Il murale dedicato ad Angelo Bergamonti a Misinto

La morte di Angelo decretò la fine non solo della Temporada Romagnola, ma più in generale di tutte le gare motociclistiche disputate sui circuiti cittadini.

Sì, nei mesi successivi ci fu ancora qualche corsa su circuiti stradali (Pesaro Mobili di Villa Fastiggi e Sanremo Ospedaletti). Ma nel 1972 si capì che il clima era cambiato quando a inizio primavera vennero organizzate le gare sui circuiti cittadini di Rimini e Cesenatico e le autorità competenti non diedero il permesso di disputarle. Era il segnale che il motociclismo doveva prendere altre strade.

Angelo Bergamonti e Misinto

Proprio nel 1972 nacque il Motoclub Misinto, e si decise di intitolarlo ad Angelo Bergamonti, in onore delle sue qualità sportive e umane. Ancora oggi è gemellato con il Motoclub di Gussola, fondato la sera di quel tragico 4 aprile.

E sempre nel 1972 fu inaugurato, in Romagna, il circuito di Misano Adriatico, che – guarda caso – oggi è intitolato a Marco Simoncelli: un altro eroe delle due ruote che ha lasciato la vita sull’asfalto facendo quel che amava.

Il 17 maggio del 2009, una piazza di Misinto situata a pochi passi dal municipio e dalla chiesa parrocchiale del paese è stata dedicata ufficialmente ad Angelo Bergamonti.

Adesso, proprio in quella piazza, si può vedere un murale che ritrae il pilota cremonese, realizzato dagli artisti Daniela Benedini e Dario Cresseri.

Dove si trova il murale dedicato ad Angelo Bergamonti

Il murale dedicato ad Angelo Bergamonti a Misinto si trova in piazza Bergamonti.

Piazza Bergamonti a Misinto
Il murale in piazza Bergamonti

Se vuoi vederlo da vicino e prevedi di arrivare a Misinto in auto, puoi trovare parcheggio direttamente in piazza, davanti al murale.

Desideri arrivare a Misinto in autobus? Puoi scegliere tra la linea Z160, la Z163 e la Z191, scendendo alla fermata via Roma 5. Da qui, lasciandoti i numeri civici dispari alla tua destra, vai dritto; superata la rotonda, troverai la piazza alla tua sinistra.

Infine, qualora tu scelga di arrivare a Misinto in treno, ti conviene fare riferimento alla stazione di Rovellasca-Manera. Uscito dalla stazione, vai a sinistra e supera i binari per imboccare via XX Settembre; vai dritto e gira nella seconda traversa sulla destra, via Cavour. Quindi prendi la seconda strada sulla destra, via Verdi; supera l’incrocio e imbocca via Cavallotti, poi al bivio tieni la destra e segui la curva a sinistra per continuare lungo via Monza. Vai sempre dritto e alla seconda rotonda gira a destra in via Volta: dopo pochi metri, troverai la piazza con il murale sulla tua sinistra.

Che cosa vedere a Misinto

Oltre al murale dedicato ad Angelo Bergamonti, a Misinto ci sono tanti altri posti che meritano di essere scoperti. Vorresti sapere quali? Leggi il post qui sotto, che ti segnala che cosa vedere a Misinto, come arrivare e dove mangiare.

Che cosa fare a Misinto: guida per turisti





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