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La Chiesa di San Michele di Cantù

La Chiesa di San Michele di Cantù

Consacrata nel 1932, la Chiesa di San Michele di Cantù ha avuto una storia travagliata, anche a causa delle difficoltà economiche che per lungo tempo hanno rallentato i lavori necessari per la sua costruzione. Se desideri scoprire a quando risale questo edificio e come si è riusciti a realizzarlo, leggi il resto di questo post!

La storia della Chiesa di San Michele di Cantù

La Chiesa di San Michele a Cantù fu consacrata nel 1932.

La sua storia, però, comincia qualche anno prima: precisamente il 10 gennaio del 1915, quando nella parrocchia di San Michele arriva un nuovo curato, don Vittorio Moretti.

A lui il cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, assegna il compito di far costruire la nuova chiesa della parrocchia: un “compito ingrato”, come viene ricordato nel volumetto Don Vittorio Moretti. La sua parrocchia e la sua chiesa, edito dall’Associazione Charturium.

Cantù, la Chiesa dei Santi Michele e Biagio
La Chiesa dei Santi Michele e Biagio

Perché ingrato? Principalmente per le difficoltà economiche con le quali don Vittorio deve fare (letteralmente) i conti.

Già dopo pochi mesi dal suo arrivo, il nuovo parroco riesce a trovare il terreno su cui edificare il nuovo tempio, ma per comprarlo c’è bisogno di più di 48mila lire: soldi che la parrocchia non ha.

A rimediare provvede la generosità dei parrocchiani. Il denaro viene trovato grazie ai prestiti della popolazione locale, e così il 24 novembre del 1915 il terreno può essere acquistato.

Don Vittorio è però titubante: l’Italia è in guerra, e forse non è quello il momento migliore per costruire una nuova chiesa, nonostante i desideri del cardinal Ferrari.

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E poi c’è un’altra “guerra” da fronteggiare, anche se di carattere più prettamente locale: quella fra la parrocchia di San Michele e la parrocchia di San Paolo.

Di battaglie fra parrocchie limitrofe è piena la storia dei paesi della Brianza, e Cantù non fa eccezione: il problema in questo caso riguarda una questione di confini, e in particolare il cosiddetto beneficio di San Marco, tra l’attuale via Uberto da Canturio e via Milano.

Don Vittorio per far valere i diritti della sua parrocchia si rivolge perfino alla curia, che però dà ragione alla parrocchia di San Paolo.

Un verdetto che non viene accettato di buon grado dai fedeli della parrocchia di San Michele, al punto che molte persone per diverso tempo rinunceranno a far battezzare i propri figli pur di non rivolgersi alla parrocchia di San Paolo.

Gli anni della Grande Guerra, intanto, imprimono uno stop forzato ai lavori di costruzione della chiesa.

Si torna a parlare del progetto solo nel 1920, quando il cardinal Ferrari invia alla parrocchia di San Michele una donazione economica per favorire l’avvio del cantiere.

Ancora una volta i parrocchiani si dimostrano pronti a sostenere economicamente il progetto: in occasione della festa della Beata Vergine del Rosario vengono venduti ben 22mila biglietti della lotteria per finanziare i lavori.

Nei mesi successivi vengono organizzate altre pesche di beneficenza, mentre nei negozi vengono collocate delle cassettine dove i clienti possono lasciare in offerta la merce comprata.

Altri soldi arrivano grazie ai cosiddetti cenciaioli della chiesa, anziani che si occupano della raccolta dei rifiuti in cambio di un’offerta, mentre ogni domenica – da marzo a ottobre – si rivela ben redditizia la raccolta delle uova, effettuata da due anziani della parrocchia.

A febbraio del 1923, con il cardinal Ferrari deceduto e sostituito come arcivescovo di Milano dal cardinale Eugenio Tosi, i fondi raccolti sono pari a 40mila lire. Si tratta, però, di una somma insufficiente per avviare i lavori.

Lo stesso cardinal Tosi, dopo aver ricevuto in curia il parroco, dona 2mila lire.

Intanto il segretario comunale Casella domanda un preventivo dettagliato dei costi per sapere come verrà finanziata la costruzione, ma non ottiene risposta.

La consacrazione

Il 23 luglio del 1923, comunque, finalmente prendono il via i lavori, con la benedizione della prima pietra posata. Il progetto della Chiesa di San Michele di Cantù, di ispirazione gotica, è dell’architetto Oreste Benedetti.

Il 27 novembre del 1931 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, divenuto arcivescovo di Milano dopo la morte del cardinal Tosi, invita don Vittorio Moretti a fare in modo che la chiesa sia pronta per il successivo 29 settembre, giorno della festa di San Michele.

E così effettivamente avviene: il 29 settembre del 1932 la Chiesa dei Santi Michele e Biagio viene consacrata in presenza del cardinal Schuster, mentre tra le vie dei dintorni le trombe suonano a festa.

Chiesa di San Michele a Cantù: come arrivare

La Chiesa dei Santi Michele e Biagio di Cantù si trova in corso Unità d’Italia, all’incrocio con via Damiani.

La Chiesa di San Michele di Cantù
La Chiesa dei Santi Michele e Biagio a Cantù

Se vuoi visitarla e hai in mente di arrivare a Cantù in auto, puoi lasciare la macchina nei parcheggi di corso Unità d’Italia.

Preferisci arrivare a Cantù in treno? Allora puoi fare riferimento alla stazione di Cantù. Uscito dalla stazione, vai a sinistra in via Vittorio Veneto; al semaforo, gira a sinistra in via Vergani. Prosegui fino alla rotonda di largo Adua: superala e poi al bivio tieni la sinistra per imboccare via Dante. Attraversa piazza Garibaldi e imbocca via Roma: andando sempre dritto, raggiungerai corso Unità d’Italia e troverai la chiesa alla tua sinistra.

Infine, nel caso in cui tu voglia arrivare a Cantù in autobus, ti conviene utilizzare la linea C50 e scendere alla fermata SS. Michele e Biagio o la linea Z150 e scendere alla fermata corso Unità d’Italia 8 fr. chiesa.

Che cosa vedere a Cantù

La Chiesa di San Michele a Cantù non è che uno dei tantissimi luoghi che meritano di essere scoperti in città: se vuoi sapere quali sono gli altri, ti basta cliccare sul post qui sotto, che ti racconta che cosa vedere a Cantù (e ti segnala anche dove puoi fermarti a mangiare nei dintorni).

Che cosa fare a Cantù: guida per turisti




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