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Cosa fare in Brianza oggi, Ponte Lambro

Cosa fare in Brianza oggi

Se vuoi sapere cosa fare in Brianza oggi, ecco l’articolo giusto per te: troverai consigli preziosi che ti aiuteranno a scoprire location immerse nella natura e storie sorprendenti. In montagna, sul fiume o in città: ci sono idee e suggerimenti per tutti i gusti. Scegli tra queste proposte quella che più stuzzica il tuo interesse!

Cosa fare in Brianza oggi: il percorso storico culturale di Valgreghentino

Valgreghentino è un piccolo e pittoresco paesino immerso nella natura incontaminata della Brianza lecchese: potresti prenderlo in considerazione come destinazione per una passeggiata se ti stai chiedendo cosa fare in Brianza oggi.

La Pro Loco Valgreghentino ha messo a punto un vero e proprio percorso culturale storico, articolato in numerose tappe (non è detto che tu riesca a scoprirle tutte in un giorno solo!), che ti permette di conoscere tutte le proposte di bellezza di questa località.

La Pro Loco di Valgreghentino suggerisce di vedere, fra l’altro:

  • la Corte del Prestino (via Roma 6), risalente alla fine del Seicento, e che per oltre un secolo ha ospitato il forno del panettiere;
  • piazza San Giorgio, con la Chiesa di San Giorgio.
  • piazza Roma, che ospita il palazzo del municipio e il Monumento ai Caduti, realizzato nel 1924 dall’artista pagnanese Giuseppe Mozzanica;
  • piazza Orsenigo, dove si può ammirare la chiesa parrocchiale, consacrata nel 1924, proprio dietro la vecchia chiesa del paese, costruita alla fine del XVI secolo.

Cosa fare in Brianza oggi: lungo il fiume Lambro a Ponte Lambro

Un’altra risposta alla domanda “che cosa fare in Brianza oggi?” proviene da Ponte Lambro, deliziosa località della Brianza comasca circondata dalle montagne e attraversata – come il suo nome lascia intuire – dal fiume Lambro.

Il corso d’acqua è affiancato da una pista pedonale che vale la pena di scoprire: si tratta della camminata Gianmario Nava, intitolata a colui che la ideò negli anni Novanta.

Cosa fare in Brianza oggi, Ponte Lambro
La pista pedonale lungo il Lambro a Ponte Lambro

La passeggiata consente di ammirare il suggestivo panorama circostante: come scrisse Giusto Zappa nel volume del 1944 Ponte Lambro nella Leggenda e nella Storia, “sopra Pontelambro incombono i ripidi pendii del Monte Puscio (volgarmente “Pusc„) e la massiccia rupe di Castelmarte. Fra le località montane si possono citare: lo Schieppo (R’sciepp), il Dosso, il Cavagneu, il Doss Cornus, l’Alpett, il Panigaa, il Cepp de Gian”.

Citando ancora il libro di Giusto Zappa, “Il Comune [di Ponte Lambro] prese e conserva il suo nome dal ponte esistente sul Lambro, grosso torrente che vi passa serrato in tetra ed aspra valle”.

Ecco cosa scriveva Zappa a proposito del fiume: “Il fiume Lambro scaturisce dalla fonte chiamata: “Menaresta„ sui monti della Valassina, presso Magreglio, a 942 mt. sul livello del mare. Attraversa Asso, lambisce Canzo, scorre pigramente in un bel tratto di vallata brulla o scarsamente coltivata, passa sotto le pendici su cui si adagiano Castelmarte e Caslino ed infine, superata una stretta ansa, arriva a Ponte Lambro imbrigliato in una fonda gola. Dopo il ponte il suo letto torna ad allargarsi, riceve le acque del torrente Bova che scende impetuoso della valle omonima e, passata la Malpensata di Erba, fila dritto a sfociare nel lago di Pusiano”.

Ponte Lambro, il fiume Lambro
Il fiume Lambro

La storia di Ponte Lambro, in effetti, è strettamente legata a quella del Lambro. Già nel XVI secolo lungo il fiume furono costruiti alcuni mulini che ne sfruttavano la corrente.

Nel 1840, lungo la riva destra sorse uno stabilimento industriale destinato a diventare simbolo e al tempo stesso motore dello sviluppo economico di Ponte Lambro.

La fabbrica, nata inizialmente come filatoio Robinson grazie a un imprenditore inglese, in seguito fu acquisita dal monzese Aronne Rossi, che la trasformò in cappellificio. Nel 1891 la proprietà passò a un gruppo di industriali svizzeri, che diede vita a un cotonificio.

A partire dagli anni Trenta del Novecento, la produzione si estese ai tessuti artificiali. In seguito al boom economico degli anni ’50, lo stabilimento arrivò a contare quasi 1.500 dipendenti, fra operai e impiegati.

Poi, a partire dagli anni ’80, l’attività iniziò a diminuire, fino alla chiusura della fabbrica avvenuta nel 2012.

Come arrivare

Puoi accedere alla camminata Gianmario Nava di Ponte Lambro da piazza Vittorio Veneto, prendendo la discesa accanto al civico 16: la passeggiata comincia nei pressi del parco Zappa e ti porta verso Caslino d’Erba.

Cosa fare in Brianza oggi: le opere di land art dell’Antico percorso di fede dell’Alta Brianza

Stai cercando di capire cosa fare in Brianza oggi e hai voglia di una camminata nella natura? Allora puoi andare alla scoperta dell’Antico percorso di fede dell’Alta Brianza e delle suggestive opere di land art che incontrerai lungo questo itinerario che unisce il lago di Annone con il Monte di Brianza.

Il sentiero, la cui realizzazione è stata promossa dalla Cooperativa Liberi Sogni con la collaborazione di numerose associazioni locali, si sviluppa nei paesi di Annone di Brianza, Oggiono, Ello, Dolzago, Castello di Brianza e Colle Brianza. Il percorso è ben segnalato con una cartellonistica ad hoc ed è lungo in tutto 14 chilometri.

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L’itinerario si sviluppa per la maggior parte in ambienti naturali, e in misura minore su strada asfaltata.

Le tappe del percorso

Partendo dalla Chiesa di San Giorgio di Annone di Brianza, procedi lungo via San Giorgio e poi via Maggiore, via Ponte e via San Cristoforo. Giungerai così alla pista ciclopedonale del lago di Annone, dove troverai l’opera di land art Cellule: realizzata dalla neerlandese Karin van der Molen, consiste in una serie di strutture concave ottenute tramite giunchi intrecciati.

Da qui puoi continuare, lungo la riva del lago, verso Oggiono e il lavatoio di Bagnolo. Nei dintorni ecco la seconda opera artistica, Reticolo fisico selvatico, ideata da Francesco Fossati: si tratta di una lastra di pietra arenaria con un lato sagomato, che “chiede” allo spettatore di trovare il perfetto allineamento con il monte Barro che si eleva alle sue spalle.

A questo punto puoi risalire la strada per arrivare nella piazza Alta di Oggiono, dove merita di essere ammirata la Chiesa di Sant’Eufemia, per poi continuare (via I Maggio, via Mercato e via Lazzaretto) fino alla Chiesa di San Francesco.

Incamminandoti lungo il Sentiero delle Torri e proseguendo sul Sentiero dei Mulini nella frazione di Castello, arriverai a Ello, dove c’è Sottobosco, opera di Rosa Lanzaro che si presenta come un nido fra i noccioli che crescono di fianco al rio Daverio.

Continua a seguire le indicazioni per raggiungere la seconda installazione di Rosa Lanzaro, in località Baragiola: si chiama Verso oltre, ed è rappresentata da una sedia altissima avvolta da radici che la collegano al muro alle sue spalle.

Dal centro di Ello puoi arrivare nella frazione di Marconaga: dopo aver attraversato il ponticello sul torrente Gandaloglio, ti ritroverai a Dolzago, dove ti imbatterai in Essere vento, opera di Luca Olivieri costituita da versi poetici incisi sulle rocce del fiume.

L’itinerario ti porta, quindi, alla Chiesa di Sant’Alessandro di Cavonio; dopo un tratto di strada asfaltata sarai ancora accolto dai boschi che ti condurranno fino a Castello di Brianza: nella frazione di Brianzola è da vedere la Chiesa di San Lorenzo.

Il sentiero in salita, verso Colle Brianza, ti permetterà di incontrare Volpe (Vulpes vulpes), opera di Rodolfo Liprandi.

Il percorso è quasi giunto al termine: in località Bestetto ecco Nicchia Mellifera, opera di Elena Redaelli (situata accanto a una piccola edicola mariana) formata da varie sculture realizzate con cortecce e piante invasive.

L’ultima tappa dell’Antico percorso di fede dell’Alta Brianza si raggiunge dopo una salita non impegnativa: la Chiesa di San Martino di Colle Brianza.

Ovviamente la Chiesa di San Martino a Colle Brianza può essere scelta anche come punto di partenza del sentiero: in questo caso seguirai il percorso inverso e concluderai la tua camminata ad Annone di Brianza.

Cosa fare in Brianza oggi: relax alla Zoca dei Pirutit

Tra le proposte interessanti per chi è curioso di scoprire cosa fare in Brianza oggi ti segnalo anche una semplice escursione verso la Zoca dei Pirutit a Meda.

Circondata dai boschi del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, la Zoca è un piccolo laghetto sorto dove un tempo c’era una cava dalla quale si estraeva l’argilla.

Cosa fare in Brianza oggi, la Zoca dei Pirutit a Meda
La Zoca dei Pirutit a Meda

La parola “zoca” nel dialetto locale vuol dire “fossa”; i “pirutit”, invece, erano i piccoli oggetti (vasetti, ma non solo) che venivano realizzati con l’argilla, usata anche per la produzione di mattoni e laterizi.

L’estrazione di argilla in questo luogo si è conclusa negli anni Sessanta, per il graduale esaurimento della materia prima e per ragioni economiche.

La Zoca, oggi, è una location semplice da trovare (attraverso il Sentiero 5, il Sentiero 6 e il Sentiero 7 del Parco della Brughiera Briantea), ideale per un pomeriggio di tranquillità, una merenda rilassante o un picnic nel bosco.

Puoi raggiungerla partendo da via Asti o da via Santa Maria.






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